giovedì 12 aprile 2012

Germania e BCE in aiuto della Spagna

I tassi a 10 anni pagati da Spagna e Italia si sono rilassati dopo le voci di un intervento da parte della BCE. Una sorta di "governo tra pari" di fatto si sta cercando di stabilire in Europa. Nessuna politica economica nazionale può essere isolata dal giudizio dei suoi vicini e le autorità europee stesse, nel bene e nel male sono costrette ad interloquire. Mentre l'economia spagnola martedì aveva subito il fuoco incrociato dei mercati finanziari, con le voci di un possibile piano di salvataggio con programmi in atto come per la Grecia, l'Irlanda e il Portogallo, il governo tedesco e la BCE hanno ritenuto opportuno di agire come garanti morali, mercoledì, e in termini quasi identici. "La Spagna ha intrapreso importanti riforme in diversi settori, tra cui la finanza, il mercato del lavoro e il settore bancario", ha dichiarato Johannes Blankenheim a Berlino, il portavoce del ministero delle Finanze. "Ci dispiace che i mercati non hanno ancora riconosciuto gli enormi sforzi di riforma", ha aggiunto. Quasi contemporaneamente, ma a Parigi, Benedetto Cœuré, uno dei sei membri del comitato esecutivo della BCE, ha sviluppato lo stesso argomento. "Il nuovo governo spagnolo ha preso decisioni forti ... Quello che sta accadendo sui mercati non riflette i fondamentali dell'economia spagnola." E il rappresentante della BCE, che ha partecipato ad una conferenza organizzata dall'Afte (Associazione Francese delle tesorerie aziendali), è intervenuto dichiarando che: "La BCE potrebbe intervenire? Abbiamo gli strumenti per questo, i programmi di acquisto di titoli sul mercato, che non vengono utilizzati da febbraio". Queste parole hanno prodotto un effetto immediato sulle Borse. I rendimenti delle obbligazioni dello Stato spagnolo, che avevano raggiunto un picco del 5,99% mercoledì mattina, sono scesi al 5,82%. Tuttavia, l'Italia ha visto indurire i tassi sul suo indebitamento, e gli otto miliardi di obbligazioni a dodici mesi sono stati sottoscritti a un tasso del 2,84% invece del 1,40% pagati a marzo, mentre le sue condizioni di rifinanziamento sono in costante miglioramento dall'inizio dell'anno. Questa è la prova evidente che "la situazione resta fragile. I governi devono continuare gli sforzi già compiuti per ripristinare posizioni di bilancio solide e sostenere la crescita a lungo termine", ha aggiunto Benedetto Cœuré. La tabella di marcia su cui i governi saranno giudicati dai mercati è duplice ed altrettanto importante: prima la riduzione del deficit e subito dopo le altre riforme strutturali che possono risanare le economie. Così si è espressa la Commissione europea ieri che ha detto: "la riforma del mercato del lavoro", istruita da Madrid, è molto importante ed urgente dopo aver accolto con favore le misure annunciate lunedì sul risparmio nella sanità e nell'istruzione, in totale 10 miliardi di euro di risparmi. Anche il presidente della Federazione bancaria francese e capo della Societe Generale, Frederic Oudéa ha dichiarato la stessa cosa mercoledì su antenna Affari BFM: "Siete tenuti a mostrare ai mercati che le traiettorie diventano virtuose, e questo richiede un certo numero di trimestri per dimostrare che risultati devono ancora andare a regime".

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