Due settimane fa, l'economista di Harvard Martin Feldstein ha dichiarato che nell'economia USA c'è ancora una bolla, e ora sostiene che la bolla non è completamente scoppiata. Essa è alimentata dall'accomodante politica monetaria della Federal Reserve che mantiene da lungo tempo i tassi d'interesse ai minimi storici, dice Feldstein Yahoo. Un pò il mercato azionario si è sgonfiato come si vede dalla lettura dello Standard & Poor 500 Index in questi giorni ed è in continua discesa. L'ex capo del Council of Economic Advisers sotto il presidente Ronald Reagan, ha dichiarato che con questa continua discesa è improbabile che la FED implementi un terzo round di quantitative easing. Mentre le passate easing della Fed hanno spinto i tassi d'interesse giù e i prezzi delle azioni in su, ma non hanno avuto un grande impatto sull'economia reale, dice Feldstein. Dopo averci provato due volte e non esserci riusciti, è chiaro che non c'è alcun motivo di farlo di nuovo."Il risultato è uno sgonfiamento delle quotazione del mercato azionario", dice Feldstein. È d'accordo con il presidente della Fed, Ben Bernanke che è la politica fiscale che deve affrontare ora la situazione, ma Feldstein vede poche possibilità che il Congresso si occupi degli "scogli fiscali" prima delle elezioni. Anche altri economisti sono preoccupati per gli aumenti fiscali e i tagli alle spese attualmente in programma per il prossimo anno. Secondo David Rosenberg, economista capo di Gluskin Sheff, in una intervista al New York Times ha dichiarato che se questa austerità fiscale non viene ridotta, l'economia cadrà presto in recessione.
venerdì 18 maggio 2012
Negli USA si teme ancora una bolla in Borsa
Pubblicato da economicamente alle 11:39
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