Tokyo - L'agenzia di rating Fitch ha abbassato di due tacche oggi martedì il rating del debito del Giappone il cui livello di debito supera di gran lunga le percentuali degli oneri greci, italiani o spagnoli, a causa dell'incertezza politica che pesa sulla riforma fiscale. Fitch ha abbassato a "A +" la sua stima sul debito pubblico della terza economia più grande del mondo, la nuova nota è la quinta migliore sulla scala di 22 livelli dell'agenzia.Questa valutazione corrisponde a quella di "un emittente considerata solida, ma che può essere interessata dalle variazioni delle condizioni economiche". L'agenzia ha inoltre mantenuto l'outlook "negativo" sullo scenario giapponese da maggio 2011, il che significa che potrebbe, dopo uno o due anni, subire un nuovo deterioramento."Outlook negativo sugli sviluppi futuri dell'economia del paese riflette i crescenti rischi che pesano sul profilo del debito del Giappone, a causa della crescente importanza del suo debito", ha detto Andrew Colquhoun, direttore del rating di Fitch per gli Stati asiatici del Pacifico.Fitch ha sottolineato che il debito pubblico potrebbe salire al 239% del PIL del paese entro la fine del 2012, il tasso di gran lunga più alto fra tutte le nazioni. Nonostante il suo enorme debito, il Giappone finora è rimasto immune agli attacchi subiti dai mercati dei paesi europei indebitati. Venerdì, il tasso d'interesse concesso da Tokyo sul suo prestito a dieci anni è addirittura sceso al livello più basso in quasi nove anni, all'0,815%.Tra le ragioni per l'attrattiva dei buoni del tesoro giapponesi c'è l'assenza d'inflazione, che assicurano un guadagno netto al creditore, nonostante il basso tasso.Circa il 95% dei titoli di Stato giapponesi sono detenuti da investitori giapponesi, sottraendo così Tokyo e i suoi buoni del Tesoro ai movimenti erratici di capitali internazionali che hanno fatto tanto danno ad Atene, Roma o Madrid. I giapponesi sono inoltre forniti di abbondante risparmio da cui le autorità possono aspettarsi di prendere in prestito, l'arcipelago possiede la seconda maggiore riserva di valute del mondo e con l'aggiunta di una valuta di riserva internazionale, lo yen, rafforza la sua posizione di mercato. Fitch ha comunque avvertito che potrebbe abbassare di nuovo il rating "in assenza di nuove misure di politica fiscale per stabilizzare le finanze pubbliche". Il crescente indebitamento del paese ha già spinto le altre due principali agenzie di rating a muoversi: Moody ha abbassato il rating del Giappone di una tacca verso Aa3 (punteggio più alto 4 del 19, outlook stabile), lo scorso agosto, e Standard & Poor ha messo la sua stima AA-(meglio 4 di 22) outlook negativo nel mese di aprile 2011.
martedì 22 maggio 2012
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