Secondo il governatore della banca centrale del Sud Africa, le economie dei paesi emergenti sono a rischio d'inondazioni di capitali a causa di politiche accomodanti della Federal Reserve, Banca centrale europea e della Gran Bretagna. In un articolo pubblicato dal Financial Times di venerdì, Gill Marcus crede che "sia giunto il tempo che le economie avanzate dell'Occidente facciano maggiore attenzione agli effetti dei flussi eccessivi di capitali e alla volatilità dei mercati emergenti." Le banche centrali dei paesi più sviluppati hanno ridotto drasticamente i tassi d'interesse e hanno aperto il rubinetto della liquidità per cercare di rilanciare l'economia a fronte della crisi finanziaria, del debito e del rallentamento economico. Gli investitori, con le tasche piene di soldi e la prospettiva di bassi guadagni in Occidente potrebbero essere tentati di investire nei mercati emergenti, dove i tassi d'interesse sono più attraenti, con conseguente aumento dei prezzi di queste valute. "Un eccessivo apprezzamento di una valuta porta inevitabilmente ad una perdita di competitività per i produttori nazionali", ha dichiarato Marcus, che invita le banche centrali di questi paesi a rivedere la gamma delle misure disponibili per contrastare il fenomeno. L'abbassamento dei tassi è ostacolata dal rischio d' inflazione, le riserve accantonate per intervenire non sono espandibili all'infinito e l'efficacia di controllare l'ingresso di capitale rimane da dimostrare. Pur volendo evitare una guerra valutaria, Mr. Marcus è preoccupato che troppo spesso il dibattito su come stimolare la crescita sostenibile nel mondo rimane di dominio delle maggiori economie, mentre sarebbe meglio considerare le implicazioni delle scelte su economie più piccole.
venerdì 4 maggio 2012
I paesi emergenti vittime delle politiche accomodanti occidentali
Pubblicato da economicamente alle 10:14
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