Negli Stati Uniti l’Amministrazione Obama avrebbe raggiunto un accordo con l’opposizione repubblicana per prorogare il pacchetto di sgravi fiscali varato da Bush per altri due anni, allontanando in questo modo il rischio di una restrizione fiscale nel 2011 e 2012. In tal modo, gli USA saranno l’unico paese industrializzato a poter contare su una politica fiscale e monetaria espansiva anche per il prossimo anno, tali da continuare a sostenere la crescita economica.
La Fed teme la debolezza del mercato del lavoro. In un recente intervento all’emittente televisiva americana CBS, il presidente della Fed Ben Bernanke non ha escluso possibili ulteriori acquisti di titoli di stato americani, oltre i 600 miliardi di dollari già annunciati. L’intervista segue la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro americano, che lo scorso 3 dicembre avevano evidenziato una modesta creazione di posti di lavoro a novembre e un aumento del tasso di disoccupazione verso il 10% (al 9,8% dal 9,6% del mese precedente). Non a caso le preoccupazioni del Presidente della Fed, in occasione dell’intervista, si sono concentrate proprio sul mercato del lavoro e sul fatto che la sua debolezza possa avere effetti negativi sulla fiducia dei consumatori americani. Inoltre, Bernanke prevede che non si tornerà ad un tasso di disoccupazione del 5-6% prima di 4 o 5 anni. Si delinea dunque il quadro di una Banca centrale ancora fortemente concentrata sulla necessità di stimolare la crescita economica, tenendo contenuti i tassi d’interesse di mercato, proprio attraverso l’acquisto di titoli di stato. E’ quanto sarebbe emerso dalla riunione del 14 dicembre, con tassi d’interesse sui fondi federali (il cosiddetto Fed Funds rate) ai minimi storici da due anni (nell’intervallo 0-0,25%)
La Fed teme la debolezza del mercato del lavoro. In un recente intervento all’emittente televisiva americana CBS, il presidente della Fed Ben Bernanke non ha escluso possibili ulteriori acquisti di titoli di stato americani, oltre i 600 miliardi di dollari già annunciati. L’intervista segue la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro americano, che lo scorso 3 dicembre avevano evidenziato una modesta creazione di posti di lavoro a novembre e un aumento del tasso di disoccupazione verso il 10% (al 9,8% dal 9,6% del mese precedente). Non a caso le preoccupazioni del Presidente della Fed, in occasione dell’intervista, si sono concentrate proprio sul mercato del lavoro e sul fatto che la sua debolezza possa avere effetti negativi sulla fiducia dei consumatori americani. Inoltre, Bernanke prevede che non si tornerà ad un tasso di disoccupazione del 5-6% prima di 4 o 5 anni. Si delinea dunque il quadro di una Banca centrale ancora fortemente concentrata sulla necessità di stimolare la crescita economica, tenendo contenuti i tassi d’interesse di mercato, proprio attraverso l’acquisto di titoli di stato. E’ quanto sarebbe emerso dalla riunione del 14 dicembre, con tassi d’interesse sui fondi federali (il cosiddetto Fed Funds rate) ai minimi storici da due anni (nell’intervallo 0-0,25%)
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