venerdì 30 luglio 2010

A proposito d’ iPad di Apple

In questi giorni, indiscrezioni, sul mercato USA, fanno prevedere che nel mese di novembre, per competere con iPad di Apple, la società RIM introdurrà un nuovo computer tablet. La Researche In Motion Ltd, RIM, che progetta e produce soluzioni wireless per il mercato globale delle comunicazioni oltre a piattaforme e soluzioni per l'accesso alla posta elettronica, telefoni, messaggistica SMS, Internet, Intranet deve la sua notorietà al fatto che ha progettato e messo in vendita lo smartphone BlackBerry. Il dispositivo avrà all'incirca le stesse dimensioni dell’ iPad, che ha uno schermo di 9,7 pollici di diagonale e includerà Wi-Fi e Bluetooth senza fili con la tecnologia che permette alle persone di usare il loro BlackBerry smartphone per la connessione a Internet. La RIM è in corsa per uscire con un prodotto che permette di competere con gli iPad, in un mercato in rapida crescita per i dispositivi che sono il ponte tra smartphone e computer portatili. L’ Apple, con sede a Cupertino, California, il mese scorso ha dichiarato di aver venduto 3 milioni iPad tablet PC in 80 giorni dal loro debutto negli Stati Uniti. La RIM con sede a Waterloo, Ontario ha acquisito i diritti di Internet per blackpad.com cioè lo stesso nome con cui prevede di chiamare la nuova tavoletta. Nei piani di sviluppo c’è la prospettiva di utilizzare il telefono cellulare per riconquistare parti del mercato che ha perso di recente la sua rivale negli USA. Nel mercato dei tablet, il nuovo Blackpad di RIM dovrà dimostrare che il suo dispositivo può competere con gli altri prodotti, tra cui l' iPad, che ha attirato compratori per la sua stretta integrazione con ITunes di Apple e i servizi forniti per le numerose applicazioni software create da sviluppatori indipendenti. Il Blackpad di RIM sarà strettamente integrato con lo smartphone BlackBerry per permettere alle persone di utilizzare il sistema di posta elettronica e altre funzioni già presenti. La speranza è che non sia un gioco a somma zero e che le innovazioni da parte di Apple, RIM e altri concorrenti possano aumentare la dimensione del mercato dei tablet.

giovedì 29 luglio 2010

Buone aspettative economiche nell’Eurozona

Oggi la Commissione europea ha dichiarato che le aspettative economiche nei 16 paesi dell’Eurozona sono al livello più alto degli ultimi due anni. Nella sua indagine mensile, la Commissione ha riscontrato che l’indicatore di clima per la zona Euro è salito a 101,3 punti a luglio dai 99 di giugno. La maggior parte degli analisti non si aspettavano una prospettiva così buona e il livello di luglio è il più alto dal marzo 2008, fornendo così ulteriori prove che la ripresa economica della zona Euro si sta rafforzando anche in un momento in cui i dati economici degli Stati Uniti sono generalmente deludenti. Secondo la Commissione, la maggioranza dei paesi della zona Euro ha manifestato miglioramenti nel corso del mese, con la Germania, che registra la performance migliore. Le notizie non buone sono le aspettative della fiducia in brusca discesa in Spagna e in Grecia. Segno che i paesi più indebitati, in Europa, hanno ancora molta strada da percorrere. L'indagine ha inoltre rafforzato la tesi secondo cui l'economia della zona euro è fortemente dipendente dal traino del commercio mondiale. Gli analisti dicono che un traino forte della domanda dei consumatori è necessario per la ripresa economica della Eurozona per diventare autosufficiente, specialmente se gli Stati Uniti entrano in un periodo più instabile. Nell’insieme ci sono, dunque, segnali più incoraggianti qui nella Eurozona, ma il recupero dovrà diffondersi alla spesa interna ed alle economie periferiche, per portare benefici duraturi, ha dichiarato Jennifer McKeown, economista senior Europa a Capital Economics .
I dati hanno aiutato l'Euro a spingersi verso l'alto, toccando punte superiori a 1.3076.

mercoledì 28 luglio 2010

Economia e settore bancario USA in difficoltà

I dati economici resi noti nelle ultime settimane negli USA fanno temere che l’economia americana si stia avviando verso un’attenuazione della crescita economica, addirittura con il rischio di una nuova recessione. I segnali di un possibile rallentamento non hanno lasciato indifferente neanche le Autorità monetarie statunitensi, che nei verbali dell’incontro del 23 giugno scorso, ma anche nella testimonianza del Presidente della Fed, Ben Bernanke, al Congresso, hanno segnalato che un eventuale rallentamento dell’economia sarebbe accompagnato da nuovi stimoli monetari da parte della Fed. Alla prova dei fatti, questa settimana sarà reso noto il dato del 2° trimestre 2010 relativo al PIL statunitense. Le previsioni in media indicano una crescita economica riferita all’anno, pari al 2,5%, dal 2,7% del 1° trimestre. Per i consumi privati si attende un rallentamento al 2,3% dal 3% del 1° trimestre 2010. A meno di una netta inversione di tendenza nel 3° trimestre o di un dato particolarmente peggiore delle attese nel 2° trimestre, le stime finora disponibili sembrano confermare che la crescita economica americana resta buona, soprattutto se paragonata a quella più modesta che caratterizza l’Europa (1,1% la previsione media per il 2010).
Una forte preoccupazione proviene invece dal settore bancario. Secondo la Federal Deposit Insurance Corporation sono 17 le banche fallite nel solo mese di luglio. Nell'ultimo fine settimana hanno chiuso i battenti ben 7 banche. Le autorità statunitensi hanno imposto la chiusura dei battenti a 103 istituti di credito dall'inizio del 2010. Le 7 banche che hanno chiuso i battenti il 23 luglio, distribuite in 7 stati diversi dell’Unione, sono:
- Sterling Bank di Lantana (Florida),
- Crescent Bank and Trust Company di Jasper (Georgia),
- Williamsburg First National Bank di Kingstree, (Carolina del Sud),
- Thunder Bank di Sylvan Grove (Kansas),
- Community Security Bank di New Prague (Minnesota),
- Home Valley Bank di Cave Junction (Oregon),
- Southwest USA Bank di Las Vegas (Nevada).
Tali banche complessivamente disponevano di depositi per un ammontare pari a 2 miliardi di dollari ed il loro fallimento costerà all’organismo che negli USA garantisce i correntisti, in caso di fallimenti bancari , la Federal Deposit Insurance Corporation, circa 431 milioni di dollari. Ci sono motivi per ritenere che il numero di banche che andranno in default quest'anno sia ancora sostenuto, a tal punto che probabilmente il 2010 vedrà un numero di fallimenti bancari addirittura superiore a quello del 2009, quando si registrarono ben 140 chiusure di istituti di credito. Infatti gli ultimi dati parlano chiaro: nello scorso mese di maggio il tasso di banche in difficoltà è cresciuto nei primi tre mesi dell’anno del 10,4%.

martedì 27 luglio 2010

La crescita dell'economia in Gran Bretagna trainata dal settore privato

Il settore dei servizi e delle costruzioni fanno da traino in Gran Bretagna ad una ripresa economica che nel complesso è cresciuta più lentamente del previsto nel secondo trimestre di quest'anno. Nei dati forniti dall'Ufficio di statistica nazionale si è visto il prodotto interno lordo salire del 1.1% sul trimestre, la più veloce crescita in quattro anni. Le cifre, che sono state ben al di sopra della più alta delle previsioni ha sollevato la quotazione della sterlina di più di mezzo centesimo rispetto al dollaro. Mentre gli investitori sono in dubbio per quanto tempo la Banca d'Inghilterra possa mantenere i tassi di interesse al loro minimo storico dello 0,5%, in presenza di un'inflazione in risalita, le prospettiva di un rialzo dei tassi di interesse entro la fine dell'anno sono appena saltate, così come si ritiene improbabili altri stimoli monetari. La ripresa molto più marcata di quanto previsto nella crescita del PIL del secondo trimestre rischia di rendere la discussioni in seno al comitato di politica monetaria della Banca di Inghilterra ancora più vivace. Il Ministro delle Finanze George Osborne ha dichiarato che le cifre sono la prova che il settore privato sarebbe in grado di colmare il vuoto lasciato dai tagli della spesa pubblica. I dati di oggi mostrano che il settore privato contribuisce allo 0,1% della crescita globale nel secondo trimestre, e dimostra, al di là di ogni dubbio, che era giusto iniziare ora ad agire sul deficit. Le cifre mostrano come l'economia ha recuperato solo un quarto della produzione persa durante la recessione degli ultimi 18 mesi e gli analisti avvertono che ci potrebbe essere una perdita di slancio nella seconda metà di quest'anno. Il salto della produzione si è avuto prevalentemente nel settore dei servizi, con la più rapida crescita degli ultimi tre anni, un più 0,9% sul trimestre precedente. Nelle costruzioni il balzo è stato del 6,6% sul trimestre precedente, il tasso più veloce dal 1963. I dati per le costruzioni si sono basati per la prima volta su un nuovo sondaggio mensile. Questa ripresa è arrivata dopo una caduta del 1,6 per cento nel 1 ° trimestre dell’anno dovuta al cattivo tempo. Il settore delle costruzione ha contribuito di 0,4 punti percentuali alla crescita tra aprile e giugno.

Aumenta in Germania la fiducia dei consumatori

La fiducia dei consumatori tedeschi è alimentata dalle aspettative che una ripresa economica più veloce non mancherà di tenere sotto controllo la disoccupazione. L’ istituto GfK ha dichiarato che l’indicatore complessivo del mese di agosto è salito a 3,9 punti dai 3,6 punti di luglio, livello più alto dal novembre 2009. La buona prestazione della squadra di calcio della Germania nella Coppa del Mondo, la calda estate e le notizie giunte dal mercato del lavoro hanno generato aspettative positive fra i tedeschi. L’indice della propensione della gente a comprare ha subito una leggera perdita di 2,5 punti, calando a 27,9 punti - ma che è molto buona e ben al di sopra della media di lungo termine. Le aspettative di reddito in Germania, la più grande economia europea, si sono rafforzate per il recupero della situazione occupazionale, sorprendentemente positiva, che hanno portato al miglioramento della fiducia dei consumatori. Buono il tasso di disoccupazione nel mese di giugno che si è attestato ad un 7,5%, livello relativamente basso. Queste aspettative hanno aiutato a superare l'impatto imminente degli oneri, che arriveranno con il varo del pacchetto di austerità per un valore di circa 80 mld di € entro il 2014, per ridurre il deficit della Germania e la prospettiva di contributi sanitari assicurativi più elevati che indebolirà i redditi delle famiglie. La Germania ha beneficiato di una ripresa, nel corso dell'anno passato, e la domanda globale ha aiutato le sue esportazioni. Alcuni economisti prevedono ora che la produzione del Paese potrebbe crescere del 2% e più nel 2010. L’ indice Ifo della fiducia delle imprese ha inoltre proseguito la sua tendenza al rialzo. Nel mese di luglio ha raggiunto l'aumento maggiore dalla riunificazione del Paese dal 1990, salendo a 106,2 punti dai 101,8 punti del mese precedente. Tuttavia, un economista come Rees è rimasto cauto dichiarando che non vi è alcun motivo per essere euforici, dal momento che il potenziale di sorprese positive è chiaramente limitato, il recente miglioramento sul mercato del lavoro tedesco è stato causato principalmente da un aumento di lavoro temporaneo e non di posti di lavoro sicuri.

lunedì 26 luglio 2010

Accordo a Basilea dei governatori delle banche centrali sui nuovi ratio

I banchieri centrali e le autorità di regolamentazione hanno raggiunto un ampio consenso sul "Progetto globale" di nuovi capitali e sulle regole di liquidità per le banche. Questo accordo prevede un nuovo 3 leverage ratio per cento da applicare alle banche a livello globale, secondo una dichiarazione di oggi. Il rapporto sarà testato a partire dal 2013 e fino al 2017, e alle banche sarà richiesto di iniziare a pubblicare le loro cifre individuali di leva a partire dal 2015. Così la PAC potrebbe diventare vincolante già nel 2018, dopo il possibile adeguamento tra rapporto e metodo di calcolo del patrimonio delle banche. Il consiglio di Basilea ha anche accettato una versione finale della definizione di capitale proposta del Comitato, approvando modifiche parziali al trattamento del rischio di credito di controparte e lo standard di liquidità globale. Essi hanno anche deciso di pubblicare una valutazione dell'impatto economico delle nuove proposte nel mese di agosto. "Gli accordi raggiunti oggi sono una pietra miliare per rafforzare la tenuta del settore bancario, così ha dichiarato Jean-Claude Trichet, presidente della BCE e presidente del gruppo che si è incontrato oggi presso la Banca dei regolamenti internazionali in Basilea. Proporremo accordi di transizione per garantire che il settore bancario sia in grado di sostenere la ripresa economica ". Banchieri, tra cui Josef Ackermann Chief Executive Officer Deutsche Bank AG, e Stephen Green presidente HSBC Holdings hanno dichiarato che le nuove regole potranno costringere le banche a ridurre i prestiti, e potenzialmente limitare la crescita economica. "Un settore bancario forte è una condizione necessaria per una crescita economica sostenibile ", ha dichiarato Nout Wellink, presidente del Comitato di Basilea e presidente della banca centrale dei Paesi Bassi, "Molte banche hanno già fatto notevoli passi avanti nel rafforzare la loro base di capitale e liquidità ".Il gruppo ha modificato le proposte del Comitato di Basilea pubblicate nel mese di dicembre, compresa la definizione di capitale, il trattamento degli interessi di minoranza, il trattamento di rischio di credito di controparte, il rapporto di leverage, la liquidità in rapporto alla copertura e il rapporto finanziario netto e stabile.

domenica 25 luglio 2010

Dubbi sugli stress test

Le prove di stress della BCE non rassicurano gli investitori, secondo Blomberg, in quanto le prove possono non essere state abbastanza severe. In effetti, secondo i risultati, le sette banche che non hanno superato i test devono incrementare i loro capitali di € 3,5 miliardi in presenza di una regolamentazione europea non uniforme. Alcuni analisti, che hanno messo sotto osservazione il capitale delle suddette banche, hanno dichiarato che la quantità di capitale necessario è molto inferiore a quanto previsto dal mercato. Di questo parere si è dichiarato anche Mike Lenhoff, strategist capo con sede a Londra della Brewin Dolphin Securities Ltd., che gestisce un fondo di 33 miliardi dollari. "Mi sembrano abbastanza banali le considerazione e le preoccupazioni a proposito di perdite per una eventuale crisi di un paese sovrano ".AG Hypo Real Estate Holding Germania, Banca agricola di Grecia SA e le cinque casse di risparmio spagnole non hanno avuto un’adeguata ricapitalizzazione per mantenere un Tier 1 capital ratio di almeno 6% nel caso di una recessione e di crisi di un debito sovrano. Comunque le banche, che non hanno superato le prove di stress sono in "stretto contatto" con le autorità nazionali per come intendono raccogliere capitali, ha dichiarato il comitato delle autorità europea di Vigilanza bancaria, che ha svolto una valutazione sui 91 istituti di credito presi in esame. I governi europei stanno usando le loro prime riunioni sulle prove di stress per rassicurare gli investitori circa la salute finanziaria degli istituti bancari dopo la crisi del debito sovrano e i vincoli imposti alla Grecia, Spagna e Portogallo. L'aumento dei disavanzi di bilancio in questi paesi solleva preoccupazione circa la capacità di pagare i debiti. "Questo non è affatto rassicurante", ha detto Komal Sri-Kumar, che gestisce 118 miliardi dollari come capo strategist globale alla TCW Group Inc. di Los Angeles. "Questi test sono stati fissati in modo che la maggior parte delle banche avrebbero dovuto superarli. Questo vuol dire che quel sistema bancario non è stabile ". Prima che i risultati fossero pubblicati venerdì, gli analisti di Goldman Sachs Group Inc. avevano stimato un fabbisogno per un ammontare di 3,8 mld di € e Barclays Capital aveva previsto un ammontare di 85 miliardi di euro. Le prove effettuate negli Usa lo scorso anno hanno rilevato che 10 istituti di credito, tra cui Bank of America Corp. e Citigroup Inc., hanno avuto bisogno di 74,6 miliardi dollari. "Non credo che il mercato è così stupido da pensare che erano dati sbagliati ", ha detto Jason Brady, amministratore delegato a Thornburg Investment Management a Santa Fe, New Mexico, che Gestisce un fondo dicirca $ 57 miliardi. "La spiegazione è proprio qui che il test non era molto rigoroso ". Le banche europee hanno già ricevuto finanziamenti per € 220 mld negli ultimi 18 mesi, secondo quanto dichiarato in un rapporto di questa settimana dagli analisti del Credit Suisse Group AG. Con tale importo già finanziato, era probabile che la maggior parte delle banche europee avrebbe superato le prove. Altri analisti e investitori europei hanno detto che i test non sono stati abbastanza severi, perché hanno ignorato la maggior parte delle banche. Le valutazioni hanno tenuto conto delle potenziali perdite soltanto sui titoli di Stato in commercio, tenuti dalle banche, e che esse dovevano annotare il valore delle obbligazioni nel loro portafoglio bancario solo se sussistevano fondati dubbi circa la capacità di uno stato di rimborsare in tutto o di effettuare il pagamento degl’interessi. "I test di stress a lungo attesi non sembrano essere stati così stressante, così "Gary Jenkins, analista di Evolution Securities Ltd. a Londra, ha scritto in una nota ai clienti. "La maggior parte di queste obbligazioni sono detenute sui libri bancari. La BCE ha detto che le banche che non hanno superato lo stress test dovrebbero cercare di raccogliere capitali da investitori privati prima di chiederli ai governi nazionali e che accoglie con favore l'impegno assunto dalle autorità nazionali in merito alle strutture di back-stop a ricapitalizzare le istituzioni che possono essere sotto la soglia minima del 6% per cento.

E’ tempo di stretta fiscale

Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet Trichet, ha scritto, in un commento sul Financial Times di venerdì che, mentre i responsabili politici di tutto il mondo hanno avuto ragione a correggere la situazione di fragilità fiscale, il tempo è scattato per i paesi industrializzati di avviare immediatamente il taglio della spesa pubblica al fine di consolidare la ripresa. Per far questo è fondamentale stringere la cinghia. D’altra parte politici e banchieri centrali degli Stati Uniti e della Gran Bretagna hanno avvertito che facendo venir meno, troppo in fretta, il supporto finanziario potrebbe spingere l'economia mondiale in una nuova crisi. 'Non c'è dubbio che la necessità di attuare una credibile strategia a medio termine di consolidamento fiscale è valida oggi per tutti i paesi. 'Ci aspettiamo che i governi confermino la loro determinazione a consolidare le loro finanze pubbliche,' ha scritto Trichet, aggiungendo che 'Ora è il momento di ripristinare la sostenibilità fiscale. Il deterioramento di bilancio che stiamo vivendo è senza precedenti in termini di importanza e per la portata geografica.' Altri politici si sono espressi a sostegno del punto di vista della BCE e di Trichet. Gertrude Tumpel-Gugerell, membro del consiglio esecutivo ha detto che è giunto il momento di ritirare il massiccio stimolo fiscale. "E vero che le misure di stimolo fiscale hanno dato un contributo pari a circa il 2% del PIL nella zona euro, ha dichiarato, ma con il miglioramento delle prospettive economiche, è il momento di eliminare gradualmente le misure speciali e di avviare il consolidamento fiscale. Sapendo che il ritorno alla normalità potrebbe essere graduale e ci possono ancora essere richieste di sostegno. Altri membri sono del parere, che gli ultimi dati mostrano che il rischio di un doppio tuffo (ritorno alla recessione) è minima.
Il Presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato, mercoledì, che è gia pronto ad allentare la politica monetaria, se il recupero degli Stati Uniti e la creazione di posti di lavoro dovesse essere insufficiente. Con i timori di una recessione a doppio tuffo che sta montando nelle ultime settimane, ha rassicurato che la Fed è pronta a prendere provvedimenti se la situazione dovesse peggiorare sensibilmente. Bernanke ha dichiarato, anche, che l'economia ha ancora bisogno in questo momento di sostegno fiscale e non ha senso cercare di contenere i deficit quest'anno. Tuttavia, egli ha sottolineato, nel corso di un'audizione al Congresso di questa settimana che con l'attuale percorso fiscale si potrà sperare per un deficit pari al 3% o meno del PIL fra 2-3 anni. Quest'anno il deficit sarà intorno al 10% del PIL. Al Paese è importante dimostrare che si sta affrontando seriamente il problema a lungo termine, nel miglior modo possibile. Il presidente Barack Obama prima del G20 del mese scorso aveva esortato i governi europei a non tagliare il debito troppo in fretta, ha poi promesso di dimezzare il deficit entro il 2013, una proposta che il gruppo dei 20 paesi ricchi o emergenti, ha adottato alla riunione di Toronto. La Bank of England ha discusso dell’allentamento della politica fiscale solo questo mese per la prima volta da febbraio, e riflette le crescenti preoccupazioni circa le prospettive economiche del Regno Unito. I dati di venerdì hanno mostrato che l'economia della Gran Bretagna è cresciuta del 1,1% nel secondo trimestre, due volte più lentamente del previsto e, sebbene la ripresa è stata più solida di quanto molti temevano, c’è la prospettiva di una perdita di slancio nel terzo trimestre. Il consolidamento è la condizione da perseguire come parte di una strategia di riforma globale, i costi a breve termine per la crescita economica sono contenuti o di portata molto limitata e i tagli di bilancio sono risultati più efficaci degli aumenti fiscali, ha aggiunto Trichet che ha anche criticato la spinta globale dello scorso anno, per gli stimoli di bilancio. 'Con il senno di poi, vediamo come è stato sfortunato il messaggio semplicistico di stimolo fiscale concesso a tutte le economie industriali con il motto:' stimolare ',' attivare ',' passare'', ha scritto. L'euro è rimasto stabile nei confronti del dollaro, dopo i commenti di Trichet, trattenendo le plusvalenze realizzate il giorno precedente.

sabato 24 luglio 2010

Risultati positivi dei test stress su banche europee

Hypo Real Estate è l'unica banca tedesca a non aver superato lo stress test (Pass Stress Test UEil) fra le 13 banche banche tedesche prese in esame. Questa banca commerciale già salvata dal governo dopo la crisi finanziaria, è scesa al 4,7 per cento Tier 1 capital ratio, la soglia era stata fissata al 6%. Poichè la banca di fatto è nazionalizzata dovrà, secondo questi parametri essere rafforzata nel capitale. I test ipotizzavano alcuni scenari sfavorevoli, in modo particolare uno scostamento del PIL del 3% dalle previsioni oppure uno shock negativo dovuto al rischio di uno stato sovrano, con conseguente rialzo dei tassi di rendimento dei titoli di stato.
Note tutte positive per le 5 banche italiane prese in esame: Intesa Sanpaolo, Unicredit, MPS, Banco Popolare e Ubi, che hanno superato le prove. Meno bene il settore bancario spagnolo con 22 banche promosse e 5 bisognose di un rafforzamento di capitale sulle 27 prese in esame. Sono banche periferiche rispetto alle più grandi e internazionalizzate, rimaste sovraccaricate della sgonfiamento della bolla immobiliare. Lo stato spagnolo aveva già organizzato un fondo per la ricapitalizzazione di 30 mld di €.
Ultima la Grecia con 5 promosse su 6 prese in esame e solo una bisognosa di nuovi capitali. Per il resto le banche dell’Eurozona ne escono bene e questo potrebbe dare respiro al settore in presenza di necessità di finanziamenti in sostegno della ripresa.

venerdì 23 luglio 2010

Economia USA, luci ed ombre

Si indeboliscono le prospettive di mercato dopo i rialzi delle scorse settimane; a pesare sull’andamento dei listini è una serie di dati macro statunitensi deludenti, che stanno alimentando l’opinione di un rallentamento della crescita economica nei prossimi mesi. A tal proposito, i verbali dell’ultima riunione del FOMC hanno evidenziato le maggiori preoccupazioni della Fed circa la crescita nei prossimi trimestri, tale da far rivedere leggermente al ribasso le proprie stime sul PIL 2010 e 2011. A scalfire invece la fiducia degli operatori, verso l'economia americana, sono le revisioni al ribasso che la Fed ha attuato sulle stime di crescita del PIL per il 2010 a +3-3,5% rispetto al +3,2-3,7% precedentemente stimato, nei verbali della riunione di giugno. La ripresa economica rallenta e la Fed valuta nuove misure di sostegno nel caso in cui le prospettive peggiorassero ulteriormente e in modo significativo. D’altro canto, i mercati non riescono a trarre beneficio dalle indicazioni positive derivanti dalle prime trimestrali, i cui dati stanno mostrando incoraggianti crescite degli utili per azione. A ciò si aggiunge una percentuale di sorprese positive come Alcoa e Intel che hanno rivisto al rialzo i propri obiettivi di crescita, mentre General Electric ha evidenziato un miglioramento delle condizioni in atto.
Analogamente, il produttore di macchinari per costruzioni Komatsu ha rivisto al rialzo del 41% le proprie previsioni di utile per il semestre, come conseguenza anche di un aumento della domanda, facendo seguito alle positive indicazioni fornite nelle settimane precedenti da Caterpillar. Tecnicamente, l’S&P500 s’indebolisce perdendo il livello posto a 1.080, e fermandosi sull’area posta a 1.070-1.060; l’ulteriore cedimento a 1.040 favorirebbe nuovamente il test posto a 1.010. Sul fronte opposto, il recupero del livello di 1.080 permetterebbe di tentare nuovamente di superare la fondamentale barriera posta a 1.100-1.107, sulla quale si è fermato l’ultimo movimento rialzista. A livello settoriale, perde forza relativa in particolar modo il Bancario, dopo le trimestrali non convincenti di Citigroup e Bank of America, le quali hanno registrato utili per azione superiori alle stime di mercato e miglioramenti nella qualità del credito, ma con ricavi in calo e con una flessione del portafoglio prestiti, rappresentando un segnale non incoraggiante sull’attuale congiuntura economica. Inoltre, non è stata sufficiente l’approvazione della Riforma del sistema finanziario statunitense, che ha fornito maggiore chiarezza sul contesto normativo in cui gli istituti bancari dovranno operare.

giovedì 22 luglio 2010

La crescita dell’Eurozona

La Germania, la più forte economia dell’Eurozona, nel secondo trimestre 2010 ha visto il suo settore dei servizi crescere al passo più veloce degli ultimi tre anni, mentre il settore manifatturiero ha registrato una crescita del 7% circa.
La confinante Francia, seconda economia dell’Eurozona, ha visto una ulteriore ripresa nel settore dei servizi, ma il ritmo di crescita nel settore manifatturiero ha rallentato.
Bene l’Italia, terzo paese industriale della Eurozona, che ha visto nel mese di maggio un recupero boom degli ordini, pari al 26%, nel settore manufatturiero, risultato mai raggiunto dal 2002, trend positivo per il turismo, con aumento di presenze dagli USA e, nelle zone di mare, dei Russi
L'indice di occupazione nel settore servizi della zona euro è salito al 51,7 questo mese, dal 50,8 di giugno, il più alto dal mese di aprile 2008 e al suo terzo mese al di sopra del punto di pareggio.
L’indice dei prezzi alla produzione è salito a 49,8 questo mese, rispetto al 49,4 di giugno. La crescita del settore privato della zona euro è salito anche questo mese, confondendo le attese per un rallentamento della crescita e allontanando ulteriormente le preoccupazioni circa una recessione. Sia i servizi che il settore manifatturiero hanno visto accelerare il ritmo di crescita e le imprese hanno anche assunto più lavoratori. Questo sviluppo produce analisi contrastanti fra chi individua nei campionati mondiali di calcio il fattore scatenante di questa ripresa e chi osserva che, in Europa, ci sia semplicemente in atto una ripresa favorita anche dal calo dell’Euro.

mercoledì 21 luglio 2010

Novita sui test stress bancari

Il Comitato dei supervisori bancari europei, quando pubblicheranno i risultati dei loro stress test sulle banche potranno descrivere nei rapporti tre scenari: un primo, con una stima redatta secondo i parametri di capitale Tier 1, relativo al 2011, un secondo rispetto ad uno scenario negativo e un terzo come test-prova che include uno "shock sovrano", secondo un modello preparato dal CEBS per le banche. Infine le banche dovranno pubblicare le loro stime su eventuali perdite sul debito sovrano detenuti nei loro portafogli di negoziazione, adeguando il valore dei titoli di stato detenuti in base alle variazioni dei prezzi di mercato. Per il debito pubblico, detenuto a libro nel settore bancario, i finanziatori dovranno scrivere il loro valore solo se vi sono seri dubbi circa la capacità di uno Stato a rimborsare totalmente il debito o effettuare il solo pagamento degl’interessi. La Commissione considererà che l'aumento di bond governativi spingerà in alto gli oneri finanziari, favorendo possibili inadempienze nella settore privato, con conseguenti perdite di ritorno nel settore bancario Il risultati saranno pubblicati a Bruxelles il 23 luglio alle ore 18. Le banche potranno annunciare di quale aumento hanno bisogno se il loro capitale Tier 1 ratio, un indicatore chiave della forza finanziaria, dovesse scendere al di sotto del 6% nello scenario sovrano. I risultati dei test possono essere parzialmente pubblicati, perché essi possono richiedere alle banche di raccogliere meno della metà della 75 miliardi di euro di capitale fresco necessario. In verità incominciano a manifestarsi dubbi per il metodo di lavoro dell’approccio globale, così ha dichiarato, Jim O'Neill, Chief Global Economist di Goldman Sachs Group Inc. in una intervista a Radio Bloomberg di oggi. E' difficile applicare gli stessi test a tutte le banche che vanno dalla "top class" Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA di Spagna, alle banche regionali tedesche di proprietà statale che sono strumenti dello sviluppo del paese del dopoguerra. Dal punto di vista del Consiglio europeo sulla crisi del debito, sarebbe stato meglio se il regolamento si fosse concentrato sui test per le banche spagnole.

lunedì 19 luglio 2010

Scegli un mutuo e compra casa

Sembra che il momento sia favorevole a comprare casa, soprattutto per l'abitazione principale, ma non è da sottovalutare l’acquisto anche come seconda casa o comunque per investire qualche sudato risparmio. I prezzi sono abbordabili e hanno perduto i picchi di un anno fa, e per i mutui c’è solo la difficoltà della scelta. Qualche ragguaglio può aiutare. Si può scegliere un mutuo a tasso fisso, mai pagare al di sopra del 5% annuo, da la tranquillità di una rata costante per tutta la durata, oppure si può scegliere un tasso variabile indicizzato al tasso Euribor a 3 mesi, più un premio (spread) contenuto, non al di sopra dell’ 1,5%, od ancora indicizzato al tasso di Rifinanziamento Principale della BCE anche qui con premio che la banca richiede, questo tipo di mutuo molte banche lo riservano all’acquisto della prima casa. Quasi tutte le banche concedono la possibilità di passare dal tasso fisso al variabile e viceversa, ma poiché tutto si paga in questo caso il premio richiesto dalla banca è leggermente superiore. Altra possibilità è quella di scegliere un tasso variabile, più favorevole del mutuo a tasso fisso, perché l’utente si addossa parte del rischio della variazione del tasso, con tetto all’aumento dello stesso, normalmente il premio richiesto dalla banca si aggira su + 0,60% rispetto alla tasso variabile normale. Fuggire sempre dalle banche che applicano ancora una penale per una eventuale parziale rimborso anticipato del mutuo. Può sembra capitare nella vita di avere una cifra anche di piccola entità, ma superiore ai mille euro. Fatti i dovuti conti può convenire restituirli anticipatamente per un alleggerimento della rata o per accorciare i tempi del rimborso. Dulcis in fundo, chiarire sempre quali altre spese sono a carico dell’acquirente. Preferite sempre una banca che da tutte le spese d’istruzione della pratica comprese nel ricavo per la banca del mutuo stesso (ci sono ) a parte ovviamente le spese notarile che sono sempre a carico dell’acquirente. Ultimo consiglio, non abbiate timore di contrattare, gli affari sono affari per tutti, anche per le banche.

domenica 18 luglio 2010

I segni del rallentamento economico

I prati incolti che spuntavano davanti alle case vuote in tutta l'America simboleggiavano la crisi dei mutui e le code fuori della Northern Rock Bank, una banca britannica, emblema della crisi del credito, i simboli più evidenti del rallentamento oggi in atto, sono state le migliaia di Toyota nuove stivate a bordo di una nave in Svezia in attesa di sapere dove andare. Per cancellare le scorte, i produttori e le imprese dell’indotto hanno dovuto ridurre drasticamente la loro produzione, anche più delle loro vendite. Questo alleggerimento delle scorte ha raffredato l'economia mondiale, ma proprio come il rallentamento del ciclo d’ inventario ha approfondito la recessione, così la ripresa ha favorito il recupero. La produzione è cresciuta più velocemente delle vendite, in quanto le imprese hanno riempito i loro magazzini e gli ordini dei clienti hanno fatto il resto. Questa altalena delle scorte ha rappresentato i due terzi della crescita degli Stati Uniti nel primo trimestre ed ha aggiunto oltre due punti percentuali alla crescita in Asia (escluso Giappone e Cina), secondo la HSBC. L'aumento della produzione industriale ha contribuito a far lievitare le ultime previsioni del FMI per la crescita mondiale di quest'anno al 4,6% dal 4,2% di aprile. Oggi il recupero appare in una luce meno lusinghiera. In America le indagini mensili dei responsabili degli acquisti da parte dell'Istituto di Supply Management (ISM), associazione di categoria, suggeriscono che l'economia sta perdendo slancio. L'indice dell’istituto, che copre tutto, dalla casa-building alla cura degli animali, è sceso a 53,8 in giugno dal 55,4 del mese precedente. Il calo della produzione manifatturiera da 59,7 a 56,2 è ancora più cospicuo. Anche se i produttori hanno fatto nuove assunzioni nel mese di giugno, la settimana lavorativa media si è accorciata di mezz'ora, secondo il Bureau of Labour Statistics. Questo rallentamento non è confinato agli USA. L’indice dei responsabili degli acquisti globale (PMI) prodotto da JPMorgan e Markit, una società di ricerche, ha mostrato fabbriche nel mondo che a primavera hanno lavorato a pieno ritmo, in quanto hanno rifornito i magazzini a tempi di record. Ma il rapporto tra inventari e ordini ora ha ritrovato la sua media di lungo periodo e l'indice in giugno si è abbassato a 55 da un picco di 57,8 di due mesi prima. Anche in Cina, secondo un indice elaborato da Markit e HSBC, la produzione manifatturiera è scesa un po’ nel mese di giugno, per finire una corsa di 14 mesi di espansione. Gli indici deboli non devono spaventare coloro che si preoccupano di una recessione, secondo Double-benne hanno la storia dalla loro parte: in cinque delle ultime sette recessione negli USA, l'economia è scesa più di una volta, in due è calata tre volte. Ma il PMIS da soli non giustificano queste paure. Ci possono essere cadute, ma la maggior parte dei managers pensano che la loro azienda sta crescendo e non calando. La lettura per la produzione americana è in linea con la crescita del PIL del 4,8%, secondo Norbert Ore di ISM. Nei paesi emergenti dell'Asia i dati più bassi sono la prova di una ripresa economica completa, non una ricaduta imminente. Nella maggior parte della regione, l'industria ha preso il backup con il suo trend di lungo periodo. Se le fabbriche in USA stanno rallentando, perché i magazzini sono ormai ampiamente riforniti, la produzione asiatica sta rallentando a causa di fabbriche con organici al completo. Il miglior simbolo di questa situazione non è lo shipfuls di auto invendute, ma i picchetti dei lavoratori cinesi che chiedono salari più alti.

sabato 17 luglio 2010

Il dollaro si indebolisce contro euro per il rallentamento economico

La valuta Usa è scesa contro euro dell’8,9%, il livello più basso di quest'anno a causa della perdita di slancio dell’ economia USA. Il biglietto verde ha toccato il livello di 1,30 dollari contro Euro dopo le dichiarazioni dei responsabili della Federal Reserve che hanno annunciato previsioni negativi di crescita. La debolezza del dollaro avviene sulla base di alcuni elementi che riscontrano il rallentamento dell’economia. Gli indicatori economici stanno fortemente puntando verso una crescita più lenta nella seconda metà dell'anno. La valuta ieri ha toccato 1,3008 dollari, il livello più basso dal 10 maggio. Il dollaro ha perso valore anche contro yen del 2,3 % a 86,57 yen, da ¥ 88,62, di ieri il livello più basso dal 1 dicembre 2009, mentre l'euro non è molto cambiato quotando a ¥ 111,96, rispetto ai 112,01. Dal verbale della riunione di giugno della Fed si apprende che i banchieri centrali sono preoccupati dal persistente alto tasso di disoccupazione e dei rischi che un aumento dell'inflazione potrebbe rallentare ulteriormente la crescita dell’economia. Se il Federal Open Market Committee dovesse valutare un ulteriore deterioramento delle prospettive, bisognerebbe pensare a stimoli supplementari per un rilancio appropriato. Secondo Thomson Reuters/Università del Michigan l’indice di fiducia dei consumatori americani è sceso a 66,5 in luglio, il più basso dall’ agosto 2009. La previsione media di 62 economisti americani, in un sondaggio di Bloomberg News, era per un calo a 74. I Traders hanno tagliato le scommesse del 13% sulla previsione che la banca centrale degli Stati Uniti possa aumentare il proprio tasso di riferimento prima di dicembre.

Banche: motori di sviluppo

Da uno studio presentato oggi a Venezia da parte del Censis nell’ambito di una serie di appuntamenti a cadenza bimestrale è stato rimarcato come le banche più radicate nel territorio, dove le imprese lavorano e investono sono quelle che meno appaiono come negozi di prodotti finanziari e più come motori di sviluppo integrati nel territorio. Lo sottolinea anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, presente alla manifestazione commentando alcuni contenuti del ''Diario della ristrutturazione nel terziario'' realizzato dal Censis e dalle Banche del Credito Cooperativo. ''Come diciamo noi da tempo - aggiunge Zaia, le banche devono essere l'ossigeno finanziario per le imprese, più sono vicine al territorio dove le imprese operano e producono, più sono efficaci, e maggiori sono i risultati che si ottengono''. I dati diffusi danno ragione al presidente della regione in quanto gli impieghi verso le imprese sono aumentati del 6% nei sistemi bancari fortemente territorializzati e sono diminuiti del 2,9% tra le banche tradizionali. Secondo questo “«Diario della ristrutturazione del terziario», l’aver resistito alla crisi non è sufficiente, ma oggi bisogna pensare al rilancio dell’economia nazionale I primi segnali in primavera indicano una ripartenza del manifatturiero e dei comparti dei servizi legati all’industria, che hanno permesso in maggio di portare a casa un +18% d’incremento nell’esportazioni. L’industria da sola non basta. Il settore terziario pesa ad oggi per il 71% del valore aggiunto prodotto in Italia, il 55% delle imprese attive e il 66% dell’occupazione. Le sfide di modernizzazione vanno affrontate insieme secondo un piano integrato da tutte le forze economiche presenti nel territorio, banche comprese.

venerdì 16 luglio 2010

L’Euro riprende la corsa

La debolezza del dollaro è dovuta alla non brillante situazione dell’economia USA. Le stime sulla crescita per il terzo trimestre sono state riviste al ribasso da 3.2% - 3.7% a 3% - 3.5%, e la disoccupazione vista come ancora molto alta, ma soprattutto abbastanza stabile, fa da sfondo al trend rialzista dell’Euro. Ieri si sono aggiunti altri dati poco rassicuranti. Le rilevazioni che destano piu' preoccupazione sono state i prezzi alla produzione industriale, usciti peggio delle aspettative gia' non rosee del mercato, che vedevano comunque una discesa dello 0.1% (-0.5% il valore rilevato per il mese di giugno) e le aspettative sull'attivita' manifatturiera, dipinte dai manufacturing executives di New York, per il mese di luglio crollate a 5.08 dal precedente 19.57 e dal previsto 18.00. Questa rilevazione e' stata seguita a ruota del Philly Fed uscito a 5.1 contro previsioni di 10.00. Questi dati insieme alla performance negativa di alcuni titoli finanziari hanno sostenuto una nuova risalita dell'euro nei confronti del dollaro americano, anche se prima della chiusura le quotazioni sono riuscite a risollevare la testa, dopo la notizia che la riforma del sistema finanziario americano era stata approvata dal Senato con 60 voti a favore e 39 contrari. Oggi, si rincomincia proprio dall'eurodollaro che, alla fine, è riuscito a rompere a rialzo il livello di resistenza di 1.27-1.2730 portandosi anche a quota 1,29. La medesima debolezza del dollaro contro l'euro e' stata vista nei confronti dello yen. Saltato in questo caso il supporto di 88.25 i prezzi sono giunti all'importante livello di supporto di 87. Non è per nulla un livello casuale, infatti è la terza giornata, da inizio luglio, che i prezzi si fermano esattamente su questo supporto. Anche il cambio Eur/Chf si è mantenuto stabile vicino ai massimi di 1.3470, ma si attende la rottura definitiva del massimo a 1.3490, di due giorni fa, per un'ulteriore risalita del cambio. Terminiamo anche oggi con il cambio Usd/Chf, facendo notare come anche l'ultimo livello di supporto considerato importante, 1.05, sia stato oltrepassato ieri senza indugi. Questo potrebbe condurre ad un nuovo, ulteriore, deprezzamento del dollaro, sino ai successivi 1.0350 e 1.0130.

Commercio con l’estero: + 9,7 mld nei primi 5 mesi dell’anno

Già ieri nell’intervento del Governatore della Banca d’Italia, Draghi, era stato messo l’accento che l’aumento delle esportazioni italiane faceva prevedere un aumento del PIL per il 2010 dell’1%. Oggi un comunicato dell’agenzia Asca, riporta che nei primi cinque mesi dell'anno il deficit commerciale risulta pari a 11,2 miliardi rispetto al rosso di 3,9 miliardi del corrispondente periodo dello scorso anno. Ma al netto della bolletta energetica ( petrolio, gas, energia elettrica) si registra invece un avanzo commerciale pari a 9.785 milioni di euro. Relativamente al solo mese di maggio, sempre al netto dell’importazione di petrolio e gas l'avanzo risulta pari a 2.198 milioni. Nei primi 5 mesi, le esportazioni sono aumentate del 10,5% , con dinamiche pressochè identiche sia per i paesi Ue che extracomunitari e le importazioni del 16,1% (piu' 18,5% per l'area extra Ue e piu' 14,2% per quella Ue). I dati sono stati diffusi dall'Istat. Le prospettive per l’Italia sono in miglioramento anche alla luce delle continue missioni organizzate dai Ministeri competenti e dalla Confindustria. La prossima iniziativa parte lunedi' prossimo con il vice ministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, che guidera' a Yaounde nel Gabon, una delegazione plurisettoriale di circa 50 imprese insieme al presidente dell'ICE Umberto Vattani e all'amministratore delegato della Simest Massimo D'Aiuto. La missione si inserisce nell'ambito del Piano per l’Africa Sub-Sahariana del Ministero dello Sviluppo Economico. Urso aprirà i lavori del primo Forum economico imprenditoriale tra i due paesi e siglerà un accordo per il rafforzamento della partnership economica e industriale tra i due paesi, oltre ad incontrare il primo ministro Philemon Yang. E' la prima missione di un esponente di governo con operatori economici al seguito e l'interesse delle nostre aziende si concentra soprattutto nel campo delle infrastrutture, dell'agro-industria e delle materie prime. Altre tappe programmate sono in autunno con tre meeting a Shangai in Cina.

giovedì 15 luglio 2010

Malpensa duello a distanza Lufthansa Alitalia

Ieri un Airbus A-380 della Lufthansa, il super-jumbo più grande del mondo, è atterrato all’aereoporto di Malpensa, bruciando la presentazione di Emirates, compagnia degli emirati arabi, che farà arrivare un modello simile solo il 29 luglio. Il nuovo acquisto della compagnia tedesca, durante un volo di addestramento è atterrato alle 17,15 ripartendo per Francoforte nella serata. Una nota della compagnia, nell’occasione, ha tenuto a precisare il ruolo che Milano Malpensa ha nell’economia di sviluppo della compagnia in Italia, terzo mercato per importanza di traffico, dopo la Germania e gli USA .
Oggi l’a.d. dell’Alitalia, Rocco Sabelli, ha tenuto a sottolineare, in occasione della presentazione del nuovo aeromobile Airbus 330-200, acquistato per le rotte su Miami, il ruolo della compagnia quale primo vettore su Malpensa per numero di persone trasportate sui voli intercontinentali. Ha poi precisato che continueranno gli investimenti su questo scalo perchè è terzo nella scala di riferimento per importanza di traffico, dopo Fiumicino e Linate. L’assessore regionale alle Infrastrutture della Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha dichiarato che dal prossimo 13 settembre l'aereoporto di Malpensa sarà collegato alla rete ferroviaria mediante l’Alta velocità.

Futuro difficile per la Britsh Petrol in USA

Nella speranza di proteggere le perforazioni, le aziende concorrenti della BP stanno prendendo le distanze dal gigante sulla scia del disastro del Golfo in un settore in cui le aziende raramente criticano pubblicamente le concorrenti. Il disastro ha toccato alcune lotte interne presenti da tempo anche nelle estrazioni petrolifere off-shore. Da quando è iniziata la fuoriuscita di petrolio, che è costata 3,5 miliardi dollari BP, numerosi sono i tentativi delle aziende concorrenti di prendere le distanze dal gigante petrolifero britannico. Ultimo segnale: due dei partner in affari di BP, Anadarko Petroleum (APC), con sede a The Woodlands, Texas, e MOEX Offshore della giapponese Mitsui Oil Exploration, si sono rifiutati di contribuire a pagare i costi di pulizia. BP ha chiesto Anadarko, che ha una partecipazione del 25% nell’affare di pagare 272 milioni dollari. Alla Mitsui, proprietaria di un 10% del pozzo, è stato chiesto di contribuire con 111 milioni dollari. Il 18 giugno, Anadarko Chief Executive Officer James T. Hackett ha dichiarato che ‘'Le prove di montaggio hanno dimostrato che questa tragedia era evitabile e le conseguenze sono dovute alle decisioni sconsiderate di BP. La Mitsui non ha ancora commentato. BP pensa che sia Anadarko che Mitsui dovrebbero pagare la loro quota. Un'altra fonte di tensione sono le future regole di perforazione. La fuoriuscita di greggio della piattaforma BP ha danneggiato non solo le acque e le spiagge del Golfo, ma anche una delle fonti più redditizie e in rapida crescita delle imprese energetiche impegnate nell'estrazione di petrolio e gas. Dopo l'incidente del 20 aprile che ha attivato la fuoriuscita e ucciso 11 persone, il governo americano ha bloccato la perforazione in acque profonde oltre 500 metri, creando un ostacolo enorme per le aziende del settore. Come risultato, ExxonMobil (XOM) e Royal Dutch Shell (RDSA) stanno ora cercando di convincere i politici e i legislatori che le loro pratiche sono diverse da BP e che alle imprese che operano in modo sicuro dovrebbe essere permesso di mantenere le perforazioni.

martedì 13 luglio 2010

L’Eurozona passa da 16 a 17 paesi, per l’ECOFIN manovra italiana positiva

La riunione odierna dei 27 Ministri delle Finanze della UE, nel riconoscere che il governo italiano ha finora rispettato gli impegni sul fronte della riduzione del deficit e del risanamento delle proprie finanze pubbliche ha dato parere positivo alla manovra finanziaria italiana giunta oggi al Senato e probabilmente già votata domani con la richiesta del voto di fiducia da parte del Governo. In particolare l’Italia è il paese che aveva fornito da tempo notizie sulle misure correttive intraprese e il ciclo si avvia oggi a conclusione con la presentazione al Senato della legge. Il Ministro Tremonti, in una dichiarazione fatta ai giornalisti alla fine della riunione oltre a esprimere la proprio soddisfazione per gli apprezzamenti espressi nel corso della riunione ha precisato che questi lavori si svolgono in una UE cambiata dallo scoppio della crisi dei debiti sovrani. Nell’analisi del Ministro italiano viene esaltata il nuovo ruolo della BCE che non limita la sua attività alla guardiania, ma interviene sui mercati e sulle banche centrali dei paesi aderenti per sostenere e consigliare politiche di contenimento. Tutto questo in attesa del Fondo di Stabilità Europeo, che insieme avranno la funzione di difendere la stabilità dell’Eurozona. Altri due momenti di forte revisione saranno il nuovo patto di stabilità che succederà a Maastricht e una nuova idea di austerity che si sta diffondendo. Ultima nota importante la zona Euro passa da 16 a 17 paesi con l’ingresso dal 1 gennaio 2011 dell’Estonia. Il via è stato dato oggi dalla riunione dei Ministri delle Finanze

lunedì 12 luglio 2010

La UE sotto pressione per pubblicare le prove di stress

La Commissione europea ha dichiarato che la mancata pubblicazione dei nomi di singole banche con il valore dell'esposizione ai vari debiti sovrani potrebbe danneggiare la fiducia degli investitori. L'UE sta esaminando la forza di 91 banche per determinare se possono sopravvivere a potenziali perdite su bond-sovrani. Si fa conto su queste prove per rassicurare gli investitori sulla salute delle istituzioni finanziarie da parte di WestLB in Germania AG e Bayerische Landesbank, di casse di risparmio spagnole, ricordando come la recente crisi del debito ha posto nuovi vincoli alla Grecia, Spagna e Portogallo.
Funzionari delle finanze dell'UE stanno attualmente discutendo la quantità di dettagli delle prove da divulgare. I risultati si spera di pubblicarli il 23 luglio. "Siamo sempre più preoccupati di notare un’apparente indebolimento dell'impegno alla trasparenza ", ha detto la Commissione nella lettera economica dell'UE al comitato finanziario, che è composto da alti funzionari degli Stati membri, dalla Commissione e dalla Banca Centrale Europea. Se le prove non saranno "credibili e trasparenti ", c'è un alto rischio che esso possa deludere i mercati. " Questo passo importante è seguito dal CEF che sta lavorando alla preparazione dell’agenda della riunione mensile dei Ministri delle Finanze dell’Eurozona, che s’incontreranno oggi a Bruxelles per discutere la pubblicazione delle prove. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha detto ai giornalisti, prima della riunione, che i test saranno un "passo importante" verso l’allentamento delle preoccupazione degli investitori circa la forza delle banche dell’Eurozona.
"Il mercato è scettico", ha dichiarato Jeroen van den Broek, capo del strategia di sviluppo dei mercati del credito a ING Groep NV di Amsterdam, nell’intervista odierna rilasciata alla Bloomberg Television. "la cosa più importante è che ci sia una differenziazione di questi test in modo che la realtà evidenzi la banca buona da quella cattiva. I funzionari devono ancora precisare come affronteranno il caso di una banca che non supera le prove e se l'eventuale capitale aggiuntivo necessario sarà fornito dai governi nazionali o dell'Unione europea. Il Ministero delle Finanze del Portogallo ha detto oggi in una e-mail che lo stress test sulle banche portoghesi, ha dimostrato di avere un buon rapporto di solvibilità, a conferma della solidità del sistema bancario. Il Ministro delle Finanze austriaco Josef Proell ha detto che circa la metà di un pacchetto 15 miliardi di euro stanziati per le banche nazionali è ancora disponibile, segnalando che il paese potrebbe fare a meno del sostegno europeo. se le prove dovessero dimostrare che alcuni istituti di credito sono vulnerabili. "Abbiamo abbastanza spazio di manovra se sarà necessario”, ha dichiarato oggi Proell ai giornalisti a Bruxelles.

domenica 11 luglio 2010

Pro e contro eventuale scioglimento zona euro

La rottura della zona euro potrebbe salvare l’Eurozona composta da 16 nazioni, da anni di stagnazione economica, potenziando la competitività dei membri più deboli e sostenendo la domanda interna della Germania quasi come una scintilla per una nuova crescita. La rottura minacciata della zona euro, che molti vedono come un potenziale disastro, potrebbe, in realtà, aprire la porta ad una rinnovata crescita economica, non solo per i membri più deboli della zona, ma per l'Europa nel suo insieme, come hanno dichiarato alcuni analisti economici tra cui Roger Bootle in un rapporto pubblicato oggi a Londra ( fonte Blomberg). La crisi del debito della Grecia ha fatto scendere l'euro e forzato i governi di Spagna, Italia, UK e Francia ad abbracciare misure di austerità e tagliare i loro deficit, confondendo le prospettive per il recupero con la peggiore recessione degli ultimi 60 anni. Le economie europee più deboli affronteranno anni di difficoltà economiche, perché si dovranno sgonfiare costi e prezzi per poter recuperare competitività con la Germania, che gestisce un ampio surplus commerciale e frena la domanda interna.
Italia, Spagna, Irlanda, Portogallo e Grecia potrebbe rapidamente ridurre il divario di competitività se ritornassero alle loro monete, il che gli consentirebbe di ammortizzare i divari di competitività ed espandere le esportazioni. Sarebbe come offrire una via di fuga alle loro difficoltà grazie alla crescita economica, piuttosto che confrontarsi con la depressione.
Un pieno abbandono dell'euro potrebbe anche aiutare la Germania con un marco tedesco restaurato che si potrebbe apprezzare e spingere il governo ad espandere la domanda interna, il mantenimento dell'occupazione e della crescita, spingendo verso l'alto lo standard di vita tedesco, il che a sua volta, inietterebbe ulteriore carburante aumentando le importazioni da paesi ex-euro, contribuendo a riequilibrare l'economia europea.
A questa impostazione fa da controcanto un rapporto presentato il 7 luglio da ING Bank NV. Gli economisti di questo forum, a Londra hanno dichiarato che una rottura dell'area dell'euro è "Pensabile, ma sgradevole." La perdita cumulativa della Eurozona, in produzione economica, nei primi due anni, sarebbe una caduta vicina al 10% , cosa da far impallidire le ricadute causate dalla crisi succeduta al crollo di Lehman Brothers nel settembre del 2008.

Oltre il PIL c’è il PIQ

Alcune delle notizie che campeggiano sui quotidiani di questi giorni sono davvero da sottolineare, perché colpiscono la pubblica opinione es.:
2 yacht su 3 in Italia sono intestati a nullatenenti.
Ieri varie Tv e giornali hanno pubblicato servizi per informare che sono stati confiscati a prestanomi di gang campane beni per 15 milioni di Euro, compreso un lago intero (d’Averno) più residence, ville etc.. Altra informazione che denota un buon lassismo del costume sono le auto blu a disposizione dei vari dirigenti statali in: Italia 629.120; in USA 72.000; in Francia 61.000; nel Regno Unito 55.000; in Germania 54.000; in Giappone 30.000.
Cifre che si commentano da sole.
Ed ancora in Campania, con un solo provvedimento, il neo presidente Caldoro ha eliminato 1000 consulenti regionali impiegati nelle varie e più disparate consulenze. Alcune pubblicazioni di studi tributari hanno pubblicato in aprile una MAPPA DELL'EVASIONE FISCALE IN ITALIA, delle categorie e le stime annue dell'imposta evasa dall’economia sommersa. Almeno 2.400.000 occupati svolgono un'attività irregolare come lavoratori dipendenti, fatturato evaso € 34 mld; economia criminale e controllo del territorio: € 63 mld; nelle società di capitale l’81% delle società dichiara redditi negativi o meno di euro 10 mila. Euro 18 mld; nelle Big Company: tra Transfer pricing, conti off-shore e società estere: Euro 31 mld. Fra i lavoratori autonomi e piccole imprese: per mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture fiscali. Euro 10 mld. TOTALE EVASO: Euro 156 MLD.
Tutto questo mentre il Governo vara una finanziaria di 24 miliardi di tagli ai trasferimenti alle regioni, bilanciato dall’accordo con le Provincie e i Comuni nel fornire attraverso tasse cosiddette “municipalizzate” circa 25 miliardi di entrate sostitutive. A pensare che questa Italia, con un’immagine un po’ pasticciona e un po’ sfilacciata potrebbe fare un grande balzo in avanti, se la classe politica e dirigente pensasse in termini pro-attivi. Studi sull'economia, normalmente accettati richiamano l’attenzione sul fatto che oltre al PIL (Prodotto Interno Lordo) esiste anche un Prodotto Interno di Qualità, fatto da tante eccellenze nel campo del tessile, dell’abbigliamento, delle calzature dello Slow-food, tanto apprezzato all’estero, del turismo, di alcune nicchie di eccellenza nei prodotti fatturieri etc.. Da una parte lotta dura e, come si diceva nel’68, senza paura, all’evasione e dall’altra grande sostegno ai settori più impegnati nello sviluppo del Paese Non è facile, ma è possibile farcela.

sabato 10 luglio 2010

L’Euro più forte è segno di ripresa

Il rafforzamento dell’Euro nelle ultime 8 settimane segna la diffusione della ripresa, come ha dichiarato Jean-Claude Trichet presidente della Banca centrale europea. La moneta si è apprezzata dello 0,6% toccando ieri 1,2641 dollari , da 1,2566 dollari del 2 luglio. Ieri nella punta massima ha raggiunto 1,2722 sul dollaro, il più alto livello dal 12 maggio. L'euro si è rafforzato dell’ 1,6% contro ¥ 112,01, da 110,27. Lo yen e dollaro sono scesi questa settimana contro la maggior parte delle monete più importanti nonostante alcune parti del mondo hanno dovuto subire situazioni meteo negative e la crisi del debito sovrano in Europa, stia stimolando la domanda di asset più rischiosi. Da questo punto di vista la moneta del Canada si è rivalutata di più anche un mese prima che la Banca Centrale Canadese dichiarasse ai primi di luglio che i nuovi posti di lavoro avevano superato di quasi cinque volte le previsioni degli economisti.
La differenza nel numero di scommesse da parte dei fondi speculativi e altri grandi speculatori sulla riduzione del cambio dell'euro rispetto ad altre monete il 6 luglio è sceso a 38.909, rispetto al shorts netto record di 113.890 dell’ 11 maggio come ha dichiarato ieri la Commodity Futures Trading Commission.
La moneta del Canada è aumentata del 2,8% in più toccando 1,0337 dollari statunitensi contro Dollaro canadese dopo un primo assestamento ieri 1,0296 dollari il livello più alto dal 23 giugno. E' stato il più grande guadagno in cinque giorni dall’ 11 giugno. La Banca del Canada ha aumentato il tasso di rifinanziamento di destinazione dello 0,50% da un record basso dello 0,25% del 1 ° giugno, dopo che l'economia nazionale è cresciuta ad un ritmo 6,1% annualizzato nel primo trimestre.
Il Dollaro australiano è avanzato del 5.3% a ¥ 77,76 e il rand sudafricano guadagnato 1,8% a 7,60 contro il dollaro come prova di una ripresa economica globale che ha anche ridotto la domanda di sicurezza negli investimenti.
Lo yen si consolida in tempi di manovra finanziaria perché il surplus commerciale del Giappone libera la nazione dalla dipendenza dal capitale estero. Ne beneficia il dollaro come moneta di riserva principale nel mondo. Il Fondo monetario internazionale ha rivisto in aumento le sue previsioni per la crescita mondiale di quest'anno, che riflette una dinamica più forte del previsto. L'economia mondiale si espanderà del 4,6% nel 2010, il maggiore incremento dal 2007, a fronte di una proiezione di aprile 4,2%,secondo le comunicazione di questa settimana fatte dal FMI in occasione del suo World Economic Outlook tenutosi a Washington.
Lo Yuan cinese è scambiato a 6,7730 contro dollaro dopo che il Dipartimento del Tesoro americano ha promesso l'8 luglio di monitorare ciò che ha definito una "moneta sottovalutata, ma si spera che nei prossimi tre mesi, vi siano segni concreti che la Cina è impegnata a contribuire a riequilibrare l'economia mondiale.

venerdì 9 luglio 2010

L’Airbus alla conquista delle US Air Force

L’ EADS, società franco europea costruttrice dell’Airbus ha oggi consegnato un’offerta per la fornitura di aerei cisterna all'US Air Forza, per un valore di 35 miliardi dollari. Abbiamo formulato la nostra proposta a U.S. Air Force, descrivendola in più di 8.000 pagine ha dichiarato Ralph Crosby, presidente di EADS North America, oggi in una conferenza stampa ad Arlington, in Virginia. La nostra offerta è conforme e soddisfa tutti i 372 requisiti richiesti dalle Forze aeree USA. L'Air Force prevede di aggiudicare un primo appalto entro novembre 2010 per 179 velivoli per sostituire i suoi aerei-cisterna. L’offerta dell’EADS propone come base i propri Airbus A330 in versione cisterna in grado di competere con i Boeing Co. 767. L'offerta della società europea per il programma cisterne volanti ha l'opposizione di alcuni parlamentari statunitensi che citano una relazione del 30 giugno dell’Organizzazione mondiale del commercio in cui si accenna ad un presunto aiuto di stato illegale da parte dei governi europei fornito a EADS Airbus SAS. Il senatore Sam Brownback, repubblicano del Kansas, e il senatore Maria Cantwell, un democratico di Washington, sono tra coloro che chiedono al Pentagono di penalizzare l'offerta di Airbus, tenendo conto delle valore dei contributi ricevuti. Boeing ha impianti di assemblaggio in entrambi gli Stati. Problema centrale della controversia sugli scambi tra gli Stati Uniti e l'Unione europea in particolare, come ha dichiarato Crosby è che la Boeing e i suoi sostenitori hanno sollevato la questione come tattica diversiva, perché l'azienda è "Alla ricerca di un level playing field" contro la Airbus, che ha ricevuto aiuti di Stato per i suoi aerei. EADS ha ribadito la sua intenzione di creare un impianto di assemblaggio in Mobile, Alabama, per costruire gli aerei cisterna e se dovesse vincere la fornitura, i primi tre aerei cisterna saranno costruiti in uno stabilimento a Madrid, e gli assemblaggi finali dal quarto velivolo in poi saranno fatti in Alabama, così si è impegnato Crosby, presidente di EADS North America

Prove di stress per le grandi banche tedesche

Alcune delle più grandi banche tedesche, quotate in borsa, fra qualche giorno potranno dichiarare di aver superato le prove di stress europee in primis si parla della Deutsche Bank AG, Commerzbank AG e Deutsche Postbank AG. Le banche dovrebbero superare la soglia di un 6 Tier 1 ratio per cento nello scenario di stress, il che significa che in caso di un rallentamento economico, le banche che superano lo stress hanno capitale sufficiente per resistere al default del debito di un paese europeo. Le autorità europee di vigilanza dell'Unione stanno effettuando test di stress su 91 istituti di credito in tutta la UE, tra cui 14 in Germania, che sono svolti proprio per rassicurare gli investitori. Le valutazioni effettuate negli Stati Uniti lo scorso anno hanno trovato 10 istituti di credito che avevano necessità di raccogliere 74,6 miliardi dollari per rafforzare il capitale. L’accoglienza di questi test in genere è buona, ma ci sono state alcune critiche perchè i test si fanno in un momento di scenari troppo deboli per il settore. Da ricordare che a differenza di quanto è avvenuto in Italia, in cui il ricorso ai “Tremonti-bond” è stato minimo, in Germania la Commerzbank, ha ottenuto 18,2 miliardi di euro in prestiti di governo durante la crisi finanziaria, tra cui un conferimento di capitale di più di 16 miliardi di euro, la Deutsche Bank e Postbank non hanno richiesto aiuti allo Stato. Deutsche Bank possiede quasi il 30% di Postbank con l'opzione di prendere il controllo dei mutui al dettaglio.

mercoledì 7 luglio 2010

L’ UE taglia i bonus per i dirigenti bancari

Il Parlamento dell'Unione europea ha approvato le nuove norme che limitano il pagamento dei bonus dei dirigenti di banche a non più del 30% in contanti. I managers bancari che hanno ricevuto denaro pubblico saranno costretti a giustificare i loro bonus e gli istituti di credito dovranno riferire il numero di persone che guadagnano più di 1 milione di euro all’anno alle autorità di controllo, nel quadro delle misure approvate dal Parlamento europeo oggi a Strasburgo. "Le banche hanno avuto due anni di tempo da quando è iniziata la crisi finanziaria del 2008 per adempiere a questo compito e sino ad oggi non hanno agito, così ora faremo il lavoro per loro ", ha dichiarato Arlene McCarthy, membro del Parlamento europeo e sponsor della proposta di legge. I legislatori di tutto il mondo hanno accusato i bonus quale prima causa di assunzione di rischi eccessivi che poi hanno contribuito alla peggiore crisi finanziaria dalla seconda guerra mondiale. Le misure sui bonus fanno parte della serie di leggi che hanno lo scopo di costringere le banche ad avere una copertura finanziaria maggiore nei confronti della negoziazione in proprio, come proposto l'anno scorso dalla Commissione europea. L’entrata in vigore di questa legge nei 27 paesi UE è prevista per l'anno prossimo. Nel quadro di queste misure i senior managers e gli operatori bancari saranno costretti a rinviare per almeno 3 anni la riscossione del 50% del loro premio. Le regole sono simili a quelle adottate da alcune Istituzioni nazionali, tra cui i servizi finanziari dell’ Authority del Regno Unito.
"E 'un po' più dura rispetto alla FSA," ha dichiarato Chris Roebuck, un Visiting Professor alla Cass Business School di Londra, in un intervista telefonica. "Ma è generalmente in linea con principi stabiliti da tutti. " I membri della Commissione degli Affari economici e monetari del Parlamento europeo avevano votato il mese scorso per controlli ancora più rigorosi e affinchè i bonus non superassero la metà della retribuzione totale. Il Parlamento europeo ha poi rinviato le votazioni di oggi sulla creazione di autorità europee per il settore bancario, mobiliare e delle assicurazioni, in quanto non si è trovato l’accordo sui poteri che questi organismi dovrebbero avere.

martedì 6 luglio 2010

Manovra finanziaria

Giovedì, se tutto va bene, la manovra approderà al Senato per la discussione in aula. Come si può leggere stamani in un sottotitolo del “Il Sole 24ore”. I saldi sono invariati, i tagli alle regioni restano nella cifra indicata in prima stesura pari a 14,8 miliardi di €. In questo momento con una ripresa che stenta ad essere tale, l’unica cosa non auspicabile è una crisi politica al buio in quanto non sembrano essere maturati quei cambiamenti che possono dare uno slancio al paese Italia. Oggi dopo gl’infruttuosi G8 e G20, in cui le uniche decisioni sono state un appello a risparmiare e divenire virtuosi, si vedono in Europa forti tentativi di modificare la spesa pubblica. In Germania, in Gb e soprattutto in quei paesi considerati periferici dell’Eurozona dove recentemente lo spread tra titoli di stato tedeschi e i vari Bonos di Spagna, Portogallo Grecia, e con qualche contaggio anche per i BTP italiani si sono allargati pericolosamente, ci sono buoni tentativi di limitare gli sprechi e risparmiare per il futuro. Parimenti anche per l’Italia è giunta l’ora che faccia la sua parte. Una riflessione andrebbe fatta, perché le denunce dell’opposizioni sono sempre generiche, su questioni di principio e difficilmente vanno alla radici dei problemi? Chi abita al Nord si rende conto che a distanza di 140 anni dall’Unità d’Italia, la cultura diffusa nel paese non si è ancora omogenizzata. Si è assistito a proclami incomprensibili da parte del primo cittadino della Capitale di sfondamenti vari, quando 12 anni dopo l’imposizione di un pedaggio già pagato dagli automobilisti milanesi sulle tangenziali viene richiesto anche agli automobilisti laziali. E’ l’equa distribuzione dei pesi e dei risparmi la base dell’Unità di una Nazione. Per il resto tra Senato e Camera ci sono più di 1050 persone deputate a trovare la migliore soluzione per il bene del Paese, l’ora è giunta che mettano anche loro a profitto le proprie conoscenze per il bene di tutti.

Rendimenti in calo dei titoli tedeschi, francesi e austriaci

I rendimenti dei titoli di stato tedeschi e francesi sono scesi vicino ai minimi storici grazie ai guadagni del settore azionario che ha indebolito la domanda di sicurezza percepita dalle attività del reddito fisso. Il calo ha spinto il Bund a 10 anni al rendimento massimo da cinque punti base dal loro minimo storico. Domani ci sarà la prima asta della Germania, fino a 5 miliardi di euro di debito scadenza a 10 anni. "I tassi dei Bunds saranno condizionati dagli andamenti dei mercati azionari ", ha dichiarato Marc Ostwald, strategist del reddito fisso del Monument Securities Ltd.di Londra. "C'è una ragionevole quantità di liquidità in giro e il denaro deve essere messo al lavoro. Non si può semplicemente stare in giro "nel più sicuro del debito”, ha dichiarato.Il rendimento della scadenza luglio 2020 è sceso allo 1.45%, dal 4.5% per il passaggio dal valore nominale di 1.000 €, alla quotazione di 103,51 €. Il rendimento era già sceso al 2,5%, l'8 giugno, il più basso da quando la società Bloomberg ha iniziato a raccogliere i dati dal 1989. Il rendimento dei titoli francesi a 10 anni è aumentato di quattro punti base, al 2,97%.
L’effetto sui titoli di Stato tedeschi è dovuto ai movimenti effettuati quest'anno dagli investitori che sono passati dai paesi periferici dell’ euro-regione, compresa la Grecia e la Spagna, verso lidi ritenuti più sicuri come i bunds, come difesa dalla peggiore crisi finanziaria globale dalla seconda guerra mondiale. Gli operatori sono anche per chiedere alla Banca centrale europea di mantenere i tassi di interesse a un livello basso per un lungo periodo lasciando il tasso di rifinanziamento all’1%, per aiutare la ripresa economica.
Ultima nota per gl’ investitori.
L'Austria ha venduto 770.000.000 € di obbligazioni in scadenza luglio 2020 a un rendimento del 3%, contro il 3,5% dell’ asta di marzo. Ha inoltre venduto 550.000.000 € di titoli di debito scadenza 2015 al tasso dell’ 1,9%.

lunedì 5 luglio 2010

L’austerity fa bene all’Euro

Per l’Euro tre giorni di guadagni dopo che il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet ha esortato all’austerità e a ricercare tutte le misure per contenere i disavanzi dei bilanci pubblici dell’Eurozona. Le borse europee hanno mantenuto stabili in questo fine settimana i listini con pochi scambi e con qualche cedimento maggiore nel settore bancario. L'indice Stoxx Europe 600 è andato alla deriva tra anticipazioni e indiscrezioni diminuendo di qualche punto percentuale, mentre i futures sullo Standard & Poor's 500 soni scivolati meno dello 0,1% e i mercati degli Stati Uniti scontano un giorno di chiusura per festività. Il rame è aumentato per il secondo giorno consecutivo.
Trichet ha dichiarato inoltre ieri che ha non ci sarà nessun problema con l’austerità, il rigore e una buona gestione di bilancio. Il premier cinese Wen Jiabao ha dichiarato, sabato 3 luglio, che i responsabili delle politiche siano sempre meno "problematici" e il governo farà in modo di perseguire una crescita costante e relativamente rapida. "Per le prospettive di crescita di tutto il mondo non sono certo ottimista come sono stato sino a qualche mese fa ", ha detto Toby Hassall, un analista merceologo di CWA Global Markets Pty a Sydney. Ci saranno aziende che beneficeranno nel lungo termine di questi cali di prezzo. L'euro è scivolato dello 0,1% sullo ¥ 110,14. Mentre il cambio con il franco svizzero si è mantenuto stabile sullo 1,3331 per euro. La Banca nazionale svizzera controlla da vicino il franco nelle ultime settimane. Secondo il presidente della Banca Philipp Hildebrand chi ha migliorato tutte le posizione è stata la Corea del Sud che dopo gli ultimi scambi, secondo la Goldman Sachs Group Inc. che ha alzato le previsioni di crescita per la nazione nel 2010 è previsto che la Banca di Corea alzi il tasso d'interesse di riferimento in questo trimestre.

domenica 4 luglio 2010

Private Equity nuove norme negli USA

I grandi hedge fund e i fondi di private equity saranno costretti a registrarsi presso la SEC, sottoponendosi per la prima volta a supervisioni federali obbligatorie. I Fondi di venture capital sono stati esentati dalla regola di registrazione. Gli hedge fund, in particolare, hanno spinto per la registrazione. Questo requisito è meno gravoso rispetto a quello dei regolamenti in essere imposti alle banche. I lobbisti del Congresso e i rappresentanti dei pool di capitali privati hanno affermato che non dovrebbero essere pesantemente regolamentati in quanto non hanno causato la crisi finanziaria, ne sono stati salvati con i soldi dei contribuenti. L’iscrizione dei fondi soggetti a controlli periodici da parte degli esaminatori della SEC è obbligatoria per qualsiasi azienda con 150 milioni dollari o più in attività, come ad esempio ESL Investments Inc. e Soros Fund Management. I Fondi devono inoltre designare un responsabile ufficiale e devono impostare delle politiche atte ad evitare conflitti di interesse. Hedge e fondi di private equity saranno tenuti a riferire informazioni alla SEC sulle loro attività commerciali e sui loro portafogli che saranno necessari ai fini della valutazione del rischio sistemico poste dal fondo privato. I dati, tenuti riservati, potrebbero essere condivisi qualora la stabilità finanziaria, che il Consiglio di Sorveglianza imposta per monitorare eventuali shock economici al sistema, non sia coerente con le direttive in atto. Nel caso che il governo decida che un fondo è diventato troppo grande o è troppo rischioso, sarà posto sotto il controllo della Fed. Le banche che dovessero incontrare difficoltà ad operare con propri hedge, private equity, fondi azionari e commerciali per i propri correntisti possono beneficiare dei fondi che sono meno soggetti a regolamentazione. Il disegno di legge potrebbe spingere nuovi investimenti verso l'industria. Limiti, leva e requisiti di capitale più rigidi per le banche possono anche portare gli hedge e i fondi di private equity ad un atterraggio morbido per gl’ investitori a caccia di rendimenti più forti.

Il Governo USA aumenta i controlli di gestione dei derivati

La vita dei derivati sta attraversando momenti difficili, visto che anche in Italia sono numerosi le regioni e i comuni che minacciano di aderire le vie legali per recuperare i soldi dei costi occulti pagati alle banche che offrivano questo mezzo per diluire nel tempo la scadenza dei debiti. Dal Il Sole 24Ore del 1 luglio scorso si apprende che il Governatore della Lombardia, Formigoni ha dichiarato che "bisognerà esercitare ogni opportuna azione" per recuperare il denaro perduto attraverso i supposti costi impliciti caricati dalle banche, dando così con un ordine del giorno della giunta un mandato di rappresentanza a due legali del foro di Milano.
I derivati sono contratti il cui valore è derivato da azioni, obbligazioni, prestiti, valute e materie prime, o legati a specifici eventi quali variazioni dei tassi di interesse o di tempo e solo negli USA vale 615 miliardi dollari. Vendere i derivati over-the-counter è tra i più lucrativi trading delle grandi società finanziarie. Negli Stati Uniti le banche commerciali sono in possesso di derivati con un valore d’emissione di 212 miliardi dollari nel quarto trimestre 2009, secondo l'Ufficio del Comptroller of the Currency: JPMorgan Chase & Co., Citigroup, Bank of America Corp., Goldman Sachs Group Inc. e Morgan Stanley detengono il 97% del totale. Il controllo di questi prodotti finanziari sarà effettuato attraverso la costituzione di una nuova agenzia federale. L'idea di una nuova agenzia è nata dalla critiche di alcuni deputati e da gruppi di consumatori perchè i regolatori bancari, compresi la Fed, hanno omesso di esercitare correttamente la loro protezione a favore dei consumatori durante il boom immobiliare.
L'agenzia con una considerevole autorità per la protezione dei consumatori da pratiche abusive finanziarie e l'ufficio di presidenza saranno ospitati presso la Fed, e avranno la vesta giuridica di autorità indipendente. Guidati da un direttore nominato dal Presidente e confermati dal Senato, l'Ufficio di presidenza dovrà riscrivere le norme di protezione dei consumatori dalle banche e dalle imprese che offrono servizi o prodotti finanziari. Le norme saranno applicate alle banche e alle cooperative di credito con più di 10 miliardi dollari in beni.

sabato 3 luglio 2010

In difficoltà gli hedge fund del settore energia

Gli hedge fund del settore energia in Europa sono in difficoltà per l’otto volante che sembra si sia installato nei prezzi delle materie prime come petrolio, carbone ed elettricità. Almeno sei sono i fondi di gestione con un capitale di oltre 158 milioni dollari che hanno la probabilità di passare la mano alla fine del primo semestre, secondo una ricerca effettuata da Bloomberg. Il Rampart LLP con sede a Londra è stato ceduto dopo non essere riuscito a raggiungere la "massa critica" entro nove mesi dell’ apertura, secondo il Chief Investment Officer Marcello Romano. I fondi sono usciti malconci dopo che il greggio Brent è sceso in maggio dal più alto livello del novembre 2008. La perdita media da gennaio a maggio per i fondi di energia globale è stata del 19% , secondo una relazione da JPMorgan Chase & Co., a fronte di un 0,9% di guadagno per Hedge Fund Research Inc. “L'industria è zoppicante", ha dichiarato Fredrik Adolfson, un 43enne manager che da anni risiede a Stoccolma, ed è uno specialista di fondi. "Il capitale di rischio è letteralmente svanito. Le liquidazioni nel mondo sono aumentate di circa il 240% nel primo trimestre 2010, rispetto ai 165% dei tre mesi precedenti, secondo una ricerca effettuata a Chicago dall’ Hedge Fund Research e pubblicata l’ 8 giugno scorso. Il Chief Executive Officer Melis Marcel ha dichiarato in una intervista che l’Energy Capital Management BV di Amsterdam ha chiuso la sua MMT Energy Fund in maggio dopo aver fallito il tentativo di conseguire i rendimenti in target dal marzo 2009. Circa 30 sono i fondi attivamente negoziati sui mercati europei dell'energia. dopo l'ultima tornata di chiusure. Il periodo di boom per la maggior parte dei fondi europei dell'energia si è concluso nel 2008, dopo un rally di sei anni dei prezzi dei carburanti, ha poi affrontato nel modo peggiore la recessione della Grande Depressione. Il Brent ha perso il 24% dal 03 al 25 maggio quotando 68,15 dollari al barile a Londra. Il carbone europeo con consegna 2011, è scivolato fino al -13% nel periodo 04-19 maggio a 92 dollari la tonnellata metrica, mentre per l’energia elettrica in Germania, a livello regionale, si sono avuti contratti di riferimento, in discesa dell’8,8% nel periodo 10-20 maggio quotando il livello più basso a € 50,60 un'ora megawatt.
I mercati azionari si sono difesi bene, e la gente voleva spostare i propri investimenti in altre aree ", ha dichiarato Mikkel Storm- Jensen, responsabile del Norden Absolute Energy, con sede a Oslo, Norden, che ha chiuso l’8 febbraio, una partnership costituita con utility svizzera AGL AG, dopo aver perso il 2,7% nel 2009. Le recenti chiusure rappresentano con ritardo uno sfoltimento per quei fondi che non erano riusciti a guadagnare una massa critica d’investitori e di strategia d’investimenti, anche se non è sintomatico di tutta l'industria. Intanto nel mercato dei metalli è continuato il rally dell'oro aumentato del 24% e del rame salito del 139%.