La rottura della zona euro potrebbe salvare l’Eurozona composta da 16 nazioni, da anni di stagnazione economica, potenziando la competitività dei membri più deboli e sostenendo la domanda interna della Germania quasi come una scintilla per una nuova crescita. La rottura minacciata della zona euro, che molti vedono come un potenziale disastro, potrebbe, in realtà, aprire la porta ad una rinnovata crescita economica, non solo per i membri più deboli della zona, ma per l'Europa nel suo insieme, come hanno dichiarato alcuni analisti economici tra cui Roger Bootle in un rapporto pubblicato oggi a Londra ( fonte Blomberg). La crisi del debito della Grecia ha fatto scendere l'euro e forzato i governi di Spagna, Italia, UK e Francia ad abbracciare misure di austerità e tagliare i loro deficit, confondendo le prospettive per il recupero con la peggiore recessione degli ultimi 60 anni. Le economie europee più deboli affronteranno anni di difficoltà economiche, perché si dovranno sgonfiare costi e prezzi per poter recuperare competitività con la Germania, che gestisce un ampio surplus commerciale e frena la domanda interna.
Italia, Spagna, Irlanda, Portogallo e Grecia potrebbe rapidamente ridurre il divario di competitività se ritornassero alle loro monete, il che gli consentirebbe di ammortizzare i divari di competitività ed espandere le esportazioni. Sarebbe come offrire una via di fuga alle loro difficoltà grazie alla crescita economica, piuttosto che confrontarsi con la depressione.
Un pieno abbandono dell'euro potrebbe anche aiutare la Germania con un marco tedesco restaurato che si potrebbe apprezzare e spingere il governo ad espandere la domanda interna, il mantenimento dell'occupazione e della crescita, spingendo verso l'alto lo standard di vita tedesco, il che a sua volta, inietterebbe ulteriore carburante aumentando le importazioni da paesi ex-euro, contribuendo a riequilibrare l'economia europea.
A questa impostazione fa da controcanto un rapporto presentato il 7 luglio da ING Bank NV. Gli economisti di questo forum, a Londra hanno dichiarato che una rottura dell'area dell'euro è "Pensabile, ma sgradevole." La perdita cumulativa della Eurozona, in produzione economica, nei primi due anni, sarebbe una caduta vicina al 10% , cosa da far impallidire le ricadute causate dalla crisi succeduta al crollo di Lehman Brothers nel settembre del 2008.
Italia, Spagna, Irlanda, Portogallo e Grecia potrebbe rapidamente ridurre il divario di competitività se ritornassero alle loro monete, il che gli consentirebbe di ammortizzare i divari di competitività ed espandere le esportazioni. Sarebbe come offrire una via di fuga alle loro difficoltà grazie alla crescita economica, piuttosto che confrontarsi con la depressione.
Un pieno abbandono dell'euro potrebbe anche aiutare la Germania con un marco tedesco restaurato che si potrebbe apprezzare e spingere il governo ad espandere la domanda interna, il mantenimento dell'occupazione e della crescita, spingendo verso l'alto lo standard di vita tedesco, il che a sua volta, inietterebbe ulteriore carburante aumentando le importazioni da paesi ex-euro, contribuendo a riequilibrare l'economia europea.
A questa impostazione fa da controcanto un rapporto presentato il 7 luglio da ING Bank NV. Gli economisti di questo forum, a Londra hanno dichiarato che una rottura dell'area dell'euro è "Pensabile, ma sgradevole." La perdita cumulativa della Eurozona, in produzione economica, nei primi due anni, sarebbe una caduta vicina al 10% , cosa da far impallidire le ricadute causate dalla crisi succeduta al crollo di Lehman Brothers nel settembre del 2008.
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