Da uno studio presentato oggi a Venezia da parte del Censis nell’ambito di una serie di appuntamenti a cadenza bimestrale è stato rimarcato come le banche più radicate nel territorio, dove le imprese lavorano e investono sono quelle che meno appaiono come negozi di prodotti finanziari e più come motori di sviluppo integrati nel territorio. Lo sottolinea anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, presente alla manifestazione commentando alcuni contenuti del ''Diario della ristrutturazione nel terziario'' realizzato dal Censis e dalle Banche del Credito Cooperativo. ''Come diciamo noi da tempo - aggiunge Zaia, le banche devono essere l'ossigeno finanziario per le imprese, più sono vicine al territorio dove le imprese operano e producono, più sono efficaci, e maggiori sono i risultati che si ottengono''. I dati diffusi danno ragione al presidente della regione in quanto gli impieghi verso le imprese sono aumentati del 6% nei sistemi bancari fortemente territorializzati e sono diminuiti del 2,9% tra le banche tradizionali. Secondo questo “«Diario della ristrutturazione del terziario», l’aver resistito alla crisi non è sufficiente, ma oggi bisogna pensare al rilancio dell’economia nazionale I primi segnali in primavera indicano una ripartenza del manifatturiero e dei comparti dei servizi legati all’industria, che hanno permesso in maggio di portare a casa un +18% d’incremento nell’esportazioni. L’industria da sola non basta. Il settore terziario pesa ad oggi per il 71% del valore aggiunto prodotto in Italia, il 55% delle imprese attive e il 66% dell’occupazione. Le sfide di modernizzazione vanno affrontate insieme secondo un piano integrato da tutte le forze economiche presenti nel territorio, banche comprese.
sabato 17 luglio 2010
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