Dopo diversi mesi in cui si sono registrati consistenti rialzi che hanno portato l’indice dei prezzi al consumo (CPI) decisamente al di sopra del target massimo fissato dalla BCE al 2%, le stime degli analisti, per l’inflazione di maggio nella zona euro, anticipano una parziale stabilizzazione dei prezzi. La variazione del CPI della zona euro, che ad aprile si è attestata a 2,8% su base annuale e 0,6% mensile, secondo il cosiddetto "consenso" dovrebbe rallentare rispettivamente a 2,7% e 0% nella rilevazione di maggio che sarà comunicata il 16 giugno. Sembra dunque che le pressioni inflazionistiche derivanti dagli aumenti del prezzo del greggio e delle materie prime in generale si siano indebolite, favorendo così una momentanea flessione dell'inflazione sia a livello europeo che per i singoli stati membri. Nonostante l’inversione di tendenza, la crescita dei prezzi rimane su livelli d'attenzione e non è ancora possibile escludere di assistere in futuro ad effetti di seconda battuta che trasferiscano le tensioni anche ai prezzi non energetici. Proprio per questo nel corso della conferenza stampa di giovedì scorso Trichet ha sottolineato il fatto che i rischi per l’inflazione in area euro sono al rialzo. Il Governatore della BCE ha segnalato che le stime di Francoforte prevedono per il 2011 una crescita media dei prezzi al consumo compresa tra il 2,5% e il 2,7% (da 2-2,6% delle previsioni di marzo), mentre sul 2012 la forchetta è 1,1-2,3% (da 1-2,4%).
mercoledì 15 giugno 2011
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