Cipro, un'ombra rispetto alla Grecia, ma che agisce come una porta del gigante accanto famoso, che va alla deriva lentamente. L'agenzia di rating Fitch ha abbassato, il 31 maggio, da 'AA-' ad 'A-', il rating dell'isola del Mediterraneo, assegnandogli un outlook negativo. 'Questo declino riflette la gravità della crisi nella vicina Grecia e dei rischi che ciò comporta per il sistema bancario-cipriota e quindi per le finanze pubbliche del Paese', ha dichiarato un portavoce dell'agenzia. E Fitch non esclude un nuovo downgrade. A metà febbraio, Moody's aveva declassato il rating di Cipro di due punti per la stessa ragione. "La bocciatura riflette la gravità della crisi della vicina Grecia, spiegano gli esperti nella nota, esiste il rischio che questa situazione possa pesare sul sistema bancario cipriota, e di conseguenza sulle finanze pubbliche". L'esposizione della banche di Cipro verso la Grecia è considerata da Fitch un fattore "significativo" di vulnerabilità che si è intensificato con i successivi downgrade del debito greco da gennaio 2011. Eppure, con un debito del 61% del PIL, Cipro è lontano dall'essere lo Stato più indebitato della zona euro alla quale si è unita nel 2008. E' con 19.000 € pro-capite, è uno dei paesi più ricchi della zona. Ma il tallone d'Achille di questi lontani cugini dei Greci sono, ancora una volta, le banche. La maggior parte dell'esposizione del debito è detenuto da tre banche greco-cipriota ha dichiarato Fitch: Banca di Cipro, Marfin Popular Bank ed Hellenic Bank. Nella peggiore delle ipotesi di una ristrutturazione del debito greco Fitch calcola che le perdite per le banche potrebbero portare il governo di Nicosia ad aumentare il proprio debito del 25%, portandolo così all'85% circa del PIL, un livello molto più inquietante. Ma c'è di peggio: in un articolo pubblicato lo scorso novembre, l'agenzia ha trovato che l'orologio del debito stock-cipriota potrebbe realmente essere al 105% del suo PIL. Questa discrepanza con i calcoli ufficiali Eurostat è che quest'ultimo non tiene in debito conto le virtuali pensioni del Fondo sociale. Il termine copre anche la sicurezza sociale del paese, un eccesso apparente, ma il fondo ha cominciato ad andare in rosso per soddisfare le esigenze future in un gioco di prestigio contabile perchè Eurostat non considera questo debito pubblico. L'altro problema di Cipro può essere determinato semplicemente dal fatto che la spesa pubblica è aumentata del 10%, non molto lontano da ciò che accade nel resto della zona euro. Il tutto per finanziare un aumento del 4,5% degli stipendi dei dipendenti pubblici, il peso del debito più alto e, infine, per un incremento del 10,2% dei fondi stanziati per il famoso governo sociale. Il fondo di previdenza ha riconosciuto, pochi giorni fa, che potrebbe in ultima analisi, valutare la necessità di chiedere un prestito di 2 miliardi di € prima del previsto, forse questa estate, agli investitori stranieri. Gli importi coinvolti non sono enormi, il debito pubblico cipriota è di 10,5 miliardi di euro, ma un quarto stato in difficoltà su 17 incomincia ad essere pesante per l'economia dell'Eurozona.
domenica 5 giugno 2011
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