martedì 30 novembre 2010

Ristrutturazione del debito

Nonostante un altro piano di sostegno annunciato la scorsa fine settimana, è apparso sempre più chiaro che alcuni dei debiti dei paesi europei il famoso PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) dovrà essere ristrutturato. Un modo gentile per dire che questi paesi non saranno in grado di rispettare le scadenze in tempo. La questione centrale che si pone ora è: chi paga?
Possono essere utilizzate tre categorie: i contribuenti dei paesi in difficoltà, inizialmente, pagando attraverso drastiche politiche di austerità imposte loro, come è successo in Grecia e in Irlanda. I contribuenti dei paesi (relativamente) in migliori condizioni di salute, che dovranno mettere nel piatto i propri soldi, anche se a malincuore, come nel caso della crisi greca e irlandese, e sono Germania, Francia e altri paesi che hanno prestato il proprio denaro ai paesi interessati. Ora, chi può garantire oggi che gli irlandesi e greci saranno in grado di rimborsare domani pienamente questi prestiti? Infine, i restanti mercati, che hanno dato a questi paesi, a volte sottovalutandone il rischio, le loro risorse. Questi prestatori sono in gran parte banche, spesso europee. Dei 106 miliardi di euro di debito irlandese, 60 miliardi sono detenuti da banche dell'area dell'euro. L'intera questione è dove si punta il dito. Germania e Francia volevano spostare verso il mercato: a Deauville, il 18 ottobre, Merkel e Sarkozy hanno chiesto che i creditori privati siano regolarmente messi a lavorare al futuro meccanismo di soluzione delle crisi. Risultato: panico nel debito irlandese, e il rischio di crisi generalizzata in tutta l'area dell'euro. Quindi, pacchetto di aiuti massicci (85 miliardi di €), e parallelamente incontri per affrontare le richieste franco-tedesche. Infine, il Fondo di Stabilizzazione europeo stabilisce che i creditori privati che sottoscriveranno questi debiti dal 2013 (non 2011, come richiesto in prima istanza dai tedeschi), se ne dovranno fare carico, sia pure non in modo sistematico, ma "caso per caso." Un modo per garantire i mercati, che ancora non hanno ritrovato la fiducia nella conclusione del gioco. Nel braccio di ferro che li oppongono agli Stati, i mercati hanno vinto un altro round. Vi è stato quindi scongiurato, temporaneamente, uno nuovo panico finanziario, e una situazione tipo-Lehman a livello europeo, ma nulla è veramente risolto. Nel frattempo, ci sono manifestazioni di massa nei vari paesi con atti di violenza che possono spazzar via il rigore per la crescita e generare nuove reazione violente della popolazione interessata.

Brevetto europeo prossimo banco di prova della UE

Dopo più di dieci anni di negoziati politici per istituire un brevetto europeo comune, un gruppo di Stati ha deciso di dissociarsi dal resto dei paesi membri dell'UE, e anticipare le scelte.
Svezia, Germania, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Slovenia ed Estonia hanno dichiarato che avrebbero formalmente chiesto alla Commissione europea di poter contribuire a sviluppare un brevetto congiunto sulla base della cooperazione rafforzata. Altri Stati membri sono invitati a partecipare a questo accordo. Si tratta di una tattica audace e raramente utilizzata per mettere sotto pressione l'Italia e obbligarla ad abbandonare l'opposizione che blocca i negoziati. La richiesta di Roma è che, oltre al francese, inglese e tedesco, l'italiano diventi la quarta lingua ufficiale utilizzata per tradurre il brevetto europeo. 'Chiaramente non è possibile concludere un accordo in un prossimo futuro', ha detto il ministro svedese per l'energia ed Industria, Maud Olofsson. In questo contesto, sarebbe un peccato per l'industria europea non utilizzare la cooperazione rafforzata 'per raggiungere un accordo sul brevetto europeo ", ha aggiunto.
L'Europa ha bisogno di razionalizzare il processo di proteggere le sue innovazioni, di ridurre i costi di questa procedura e creare un sistema giuridico per risolvere i conflitti. Attualmente, è dieci volte più lungo per una società europea concludere un brevetto che per i suoi concorrenti statunitensi o giapponesi. 'Non credo che possiamo permetterci di non aumentare la nostra competitività', ha detto il commissario europeo per il Mercato Interno, Michel Barnier, che ha promesso di rispondere rapidamente alle richieste di cooperazione rafforzata. Egli presenterà la sua proposta alla riunione dei ministri europei responsabili per la competitività, il 10 dicembre prossimo. Questa è la seconda volta che gli stati potrebbero usare il sistema della cooperazione rafforzata, il cui utilizzo è stato reso possibile dal Trattato di Lisbona.

domenica 28 novembre 2010

Lavoro precario in Germania

Sul fronte del lavoro, la Germania è uno dei pochi paesi ad aver visto calare il suo tasso di disoccupazione in un anno, ma questo calo, maschera anche una grande precarietà. E' stato del 6,7% nel settembre 2010, secondo Eurostat, quando nell'area euro era pari al 10,1% della forza lavoro. Una situazione che coincide con una ripresa della crescita (3,5% previsto nel 2010, 1,8% nel 2011) e pone la questione di un "miracolo tedesco" in un'Europa ferma. Henrik Uterwedde, economista e vice direttore dell’ Istituto franco-tedesco di Ludwigsburg, tuttavia, crede che l'occupazione sia stata mantenuta a costo di un allargamento delle disuguaglianze. Soprattutto perché la gestione della crisi è stata fatta attraverso un innovativo accordo tra governo, datori di lavoro e parti sociali sul lavoro a tempo parziale. Sino al 2007, i tedeschi hanno preferito dire che la crisi era temporanea e che le società avevano interesse a mantenere il maggior numero possibile di personale qualificato. Non tanto per un'attenzione alle questioni sociali, ma soprattutto per avere i lavoratori giusti al momento della ripresa. Tra le decisioni adottate, c'è stata l'estensione del quadro normativo chiamato "Kurzarbeit". Questo dispositivo consente ad una società di tagliare il 50% del tempo di lavoro (20 ore invece di 38 settimanali), il che provoca una diminuzione del 50% del salario. L'agenzia del lavoro tedesca si accolla poi fino al 30% della mancante retribuzione, a seconda della situazione familiare del dipendente. Le parti sociali e lo Stato hanno deciso di estendere la lunghezza del dispositivo da 6 a 24 mesi. Molte aziende, dopo un accordo interno, hanno scelto di applicare questo meccanismo. Al culmine della crisi nel maggio 2009, quasi 1,6 milioni di persone sono state aiutate con l'applicazione della Kurzarbeit, un terzo nell'industria metallurgica (tra cui quella automobilistica). Anche IG Metall, il potente sindacato metalmeccanico, ha accettato la misura, che costerà miliardi allo Stato tedesco, e che dovrebbe scomparire automaticamente con l'aumento delle vendite soprattutto nei settore a forte esportazione. Ciò ha contribuito ad evitare che sul piano sociale, molti lavoratori entrassero nelle liste della disoccupazione di lunga durata. La crisi ha tuttavia avuto un impatto sui lavoratori tedeschi, perchè nonostante i meccanismi della Kurzarbeit, ha portato ad una diminuzione del 20% delle retribuzioni, e che, in questi ultimi dieci anni, si è avuta in Germania una stagnazione, a differenza di altri paesi europei. Inoltre, questa media non riflette il divario crescente: il rovescio della medaglia è stato il mantenimento dell'occupazione con un evidente aumento della vulnerabilità. Infatti, c’è stato anche un abuso nello sfruttamento di part-time e bassi salari. Occupazione provvisoria di personale, mini-posti di lavoro, cioè per poche ore settimanali pagate 400 euro al mese sono stati negli ultimi anni, la regola per un numero significativo di lavoratori del settore terziario. [Il 'mini-jobs interessa il 12% della popolazione attiva. Si tratta principalmente di posti di lavoro non qualificato (dipendenti dei supermercati, addetti alle pulizie ...) che hanno sofferto di più del sistema. Le imprese hanno preferito usare due o tre mini-jobs, fiscalmente più vantaggioso, piuttosto che assumere una persona a orario intero e a tempo indeterminato. Può essere stimato attualmente in 6,7 milioni il numero di lavoratori mal pagati in Germania. Oggi il paradosso è che anche i datori di lavoro dichiarano che i lavoratori meritano un aumento salariale. Il recupero è visto come la fine della moderazione e dei sacrifici: la rinegoziazione dei contratti collettivi, che si svolgerà nei prossimi mesi, s’iscriverà in questo contesto. I sindacati sperano che il momento della ripresa porterà progressi. Per chi lavora, significa un aumento dei salari o di sicurezza del lavoro. E per coloro che sono disoccupati, è meglio avere la sicurezza finanziaria in periodi di insicurezza e poi un ritorno al lavoro. Ciò potrebbe accadere, ad esempio, mediante l'istituzione di un salario minimo in Germania.

venerdì 26 novembre 2010

L'Eurozona spinge la Spagna a ridurre il disavanzo

La Spagna deve ristrutturare al più presto le sue banche più deboli, presentare un bilancio austero per il 2011 per ridurre il disavanzo e per evitare una crisi come quella greca o irlandese, perchè la pressione del mercato aumenta mettendo l'economia spagnola alla prova.
I membri dell'Eurozona hanno la speranza che Madrid uscirà dalle difficoltà, consapevoli del fatto che un salvataggio della quarta economia europea potrebbe ridurre la stabilità dell'Unione europea e le riserve del FMI così da indebolire ulteriormente la moneta unica.
Come il Portogallo, la Spagna non riesce a convincere che è meno vulnerabile di altre economie della zona euro, cosa che ha portato gl’ investitori, preoccupati per il disavanzo pubblico, in particolare delle regioni, ad allontanarsi dal debito spagnolo, soprattutto per la dimensione di mutui tossici, incamerati dalla Banca di Stato. Lo spread di rendimento tra i bond spagnoli a dieci anni e il Bund tedesco è stato raggiunto questa settimana, toccando il livello più alto dalla nascita della zona euro, ma anche al di là dei 250 punti base, il rischio di default del debito spagnolo rimane ben al di sotto di quello del prestito irlandese, di cui il divario con il Bund è salito a 630 bps. Solo quattro dei 50 economisti interpellati da Reuters all'inizio di questa settimana da Madrid sono per richiedere l'assistenza finanziaria da parte dell'Unione europea.
"Ovviamente, se le cose sfuggeranno di mano, sarà un'altra storia, ma in fondo, la Spagna sembra più forte di altri paesi periferici e le esigenze di finanziamento per l'anno prossimo non sembrano così alte", dice uno specialista del debito spagnolo a Londra. Esso prevede un debito di 43,300 miliardi di € il prossimo anno, contro i 76,2 miliardi di quest'anno, circa 65 miliardi di prestiti a scadenza nel 2011, compresi gl'interessi, la quota maggiore in aprile.
"L'UE e il FMI hanno aiutato la Grecia e dovranno aiutare l'Irlanda e il Portogallo che sembra l'ultimo paese, in ordine di tempo minacciato, ma la Spagna sarebbe un problema molto diverso: la sua economia e il debito sono più grandi di quelli dei tre paesi messi insieme ", dice Deutsche Bank. Se il contaggio dovesse propagarsi alla Spagna, il fondo già esistente non sarebbe sufficiente a coprire il suo fabbisogno di finanziamento e sarà una sfida per l'esistenza della zona euro", ha detto Marco Valli, economista capo per la zona euro in Unicredit. Secondo la stima di Capital Economics, per coprire le esigenze di finanziamento di Madrid per due anni e mezzo servirebbero 420 miliardi di €, una somma difficilmente sopportabile per la stabilità finanziaria europea, una volta deliberato di aiutare l'Irlanda.
La Spagna non ha alcuna difficoltà a trovare i creditori, ma l'impennata del costo del debito rischia di condurre ad una spirale insostenibile. Il governo sta promuovendo l'efficienza del suo piano di austerità pur ricordando che vi sono ancora alcuni mesi, la gestione di Dublino è stata presa come esempio. "Essi devono agire più rapidamente, approfondire la riforma del mercato del lavoro e poi fare un miglior lavoro d’informazione ', ha detto Jose Luis Martinez economista di Citi. Madrid dispone di un patrimonio importante: il suo bilancio 2011 è già approvato e il suo debito è stimato quest'anno al 60% del PIL, contro il 100% per l'Irlanda e 145% per la Grecia. Il governo è disposto a ulteriori economie di bilancio ritardando progetti d’ infrastrutture e abbassando gli stipendi dei dipendenti pubblici.
'La Spagna è l'unico paese che può riuscire a ridurre il deficit. In Irlanda, anche senza il debito delle banche, il deficit è in aumento. In Portogallo, questo non migliora affatto, dichiara Jose Carlos Diez, capo economista presso Intermoney a Madrid.
Le banche sono più forti delle loro rivali irlandesi. Il governo ha alimentato una linea di credito di 15 miliardi di € per sostenerle e sono state costrette a fondersi. Solo una manciata di piccole strutture ha fallito le prove di stress. Ma la paura persiste se si dovesse percepire un crollo bancario, se dovesse mancare il denaro a breve ora offerto sul mercato interbancario, sotto il peso dei debiti risultanti dalla bolla immobiliare.
'La vulnerabilità della Spagna ha le sue origini nel mancato recupero del settore privato che ha accumulato prima che la recessione iniziasse un debito pari al 210% del PIL, ha osservato questa settimana Gilles Moec, economista di Deutsche Bank. Come altri esperti, ha messo in guardia contro qualsiasi reazione per un'eccessiva pressione sul mercato madrileno, dicendo che le misure di austerità aggiuntiva potrebbero far precipitare l'economia già stagnante in una nuova recessione. La Spagna ha fissato un obiettivo del deficit al 6% per il 2011, sulla base di una previsione di crescita del 1,3% che molti già giudicano ottimista. Sono anche le finanze delle sue regioni, che raggiungono un debito pari al 10% del prodotto interno lordo, che alimentano le paure dei mercati.

mercoledì 24 novembre 2010

Anche i buoni del tesoro tedeschi soffrono

Oggi mercoledì anche i Bund tedeschi, visti come i titoli di riferimento più sicuri al mondo, non sono stati molto appetiti dagli investitori.
Nel contesto dei mercati del debito pubblico, al momento molto travagliato in Europa, anche Berlino, deve lottare per rifinanziarsi. Il Tesoro tedesco aveva previsto oggi di offrire agli investitori un prestito $ 6 miliardi a dieci anni. Ma le richieste dei Bund, ancorchè considerati come il più forte bond della zona euro, non sono riuscite a coprire completamente l' offerta ammontante a € 5,670 miliardi, e sono stati assegnati soltano € 4,76 miliardi. Questa è la quarta volta quest'anno, su 69 offerte lanciate fino ad oggi, che trovano un'assegnazione al di sotto dell' offerta, ha dichiarato all'Afp Jörg Müller, portavoce dell'agenzia finanziaria, che gestisce il debito tedesco. "Questo è interamente dovuto alla volatilità del mercato odierno", ha aggiunto.
Un'altra spiegazione, data da Jean-Francois Robin, strategist di Natixis, "le obbligazioni tedesche sono costose, vale a dire che il tasso d'interesse è molto basso, anche se si sono alzati negli ultimi tempi. "Forse è un po 'di mancanza di appetito per le obbligazioni della zona euro in generale", ha ammesso.

martedì 23 novembre 2010

Euro superstar in Europa

Può sembrare una crisi domino, in quanto dopo la Grecia, ora c'è l'Irlanda e la stampa finanziaria pensa che anche il Portogallo possa entrare presto nel mirino della speculazione. Per i pessimisti la cosa è chiara: il fiore all'occhiello degli europei l'euro è colpito. Questo scenario non è realistico, ci vuole altro per decretare la morte della moneta unica. Per i campioni del nero come la pece e per gli scenari che essi amplificano è loro diritto lasciarsi andare a previsioni ulteriormente negative, ma il senso di allarme che si vuol trasmettere in Europa è fuori luogo.
Per quanto allettanti, per gli ultimi euroscettici, possano sembrare queste spaventose previsioni, vista la situazione attuale: non sono molto realistici. Naturalmente, la situazione in Irlanda è tutt'altro che rosea, e sarebbe sciocco ignorare i rischi potenziali per l'euro. Ma dal punto di vista di oggi, non ci sono prove che l'unione monetaria è davvero in pericolo, figuriamoci in un crash catastrofico con una crisi che termina con la morte dell 'euro. Ci sono almeno quattro ragioni principali perchè questo non possa accadere:
* L'Irlanda non è una seconda Grecia.
* Gli europei hanno imparato dalla crisi a governare i bilanci e nella maggioranza dei paesi, Italia compresa, le severe misure di tagli delle spese statali previste per riportare il deficit entro il 3% come da patto di Maastricht, sono state già prese.
* La dimensione economica dei paesi periferici è limitata rispetto ai PIL dei grandi paesi dell'Eurozona.
* L'euro nel confronto con il dollaro e lo yen tiene bene.

domenica 21 novembre 2010

Opel e Vauxhall in crisi

Mentre la società madre General Motors ritorna con successo sul mercato azionario, Opel e Vauxhall, filiali europee accusano problemi. La capogruppo GM giovedì scorso ha realizzato, con il suo ritorno in Borsa, un nuovo record: con un fatturato complessivo di circa oltre 23 miliardi di dollari è stata la Initial Public Offering (IPO), la più grande IPO di tutti i tempi .
Quest'anno, la casa automobilistica di Rüsselsheim, chiuderà i bilanci in profondo rosso, ha dichiarato ieri Nick Reilly, il nuovo capo di GM Europe - l'azienda che controlla Vauxhall nel Regno Unito e Opel sul continente, ha aggiunto che "per la casa automobilistica sono necessari 3,3 miliardi di euro pari a £ 2,9 miliardi di sterline per coprire i costi di licenziamento di ben 10.000 lavoratori in tutta Europa e di ridurre la capacità del 25%", che GM Europe aveva 2 miliardi euro (£ 1,5 miliardi) in contanti, che si esauriranno nel primo trimestre del prossimo anno".
La controllata tedesca Opel quest'anno farà 1.400.000.000 € di perdita. Inoltre, la minaccia di una querela, a causa della pubblicità con una "garanzia a vita". ha ora un seguito legale. L’azienda è stata citata in giudizio presso il Tribunale di Darmstadt, per combattere la concorrenza sleale, secondo la rivista "Focus". Il portavoce per il concorso nazionale, Andreas Ottofülling ha criticato perché la garanzia a vita è un’indicazione chiaramente fuorviante. Il centro aveva ammonito il produttore in estate, l’Opel, tuttavia, dopo averne discusso con l'organizzazione di auto-regolamentazione per la promozione pubblicitaria, Die Wettbewerbszentrale aveva dichiarato che la garanzia fino 160.000 km, considerando la percorrenza media di circa 11.000 km annui di fatto copriva "una vita normale della vettura."
Il sito Luton, GB, della Vauxhall produce il Vivaro, un piccolo furgone commerciale, con la Renault, ma la partnership con la casa automobilistica francese scadrà nel 2013, per questo la Vauxhall è attivamente alla ricerca di una partnership di produzione in grado di subentrare alla Renault per garantire la produzione di un altro veicolo presso lo stabilimento. Anche se Vauxhall premerà su Renault ad impegnarsi a fare un altro modello a Luton, dopo il 2013, resta inteso che si sta anche cercando di determinare se altre società automobilistiche siano interessate al progetto. Ieri Nick Reilly, incontrando Lord Mandelson, il Segretario di Business e, separatamente, Tony Woodley, segretario generale del più grande sindacato della Gran Bretagna, ha dichiarato che non pensa a un taglio dello stipendio per i lavoratori. Gl’incontri effettivamente sono l'ultimo round di colloqui dettagliati tra i governi, sindacati e GM Europa per discutere i piani del gruppo per Vauxhall e Opel. Reilly ha detto che i colloqui potrebbero essere completati entro tre settimane e, certamente, entro la fine dell'anno.
Vauxhall ha circa 5.500 dipendenti in due stabilimenti nel Regno Unito: Ellesmere Port, nel Cheshire, dove viene prodotto l'Astra, e Luton. I lavoratori sono stati perseguitati dalla incertezza sul loro futuro, per più di un anno dopo che la General Motors, la controllante con sede in USA, fu costretta a chiedere fondi di salvataggio a Washington.
Dopo la sua discussione con il signor Reilly, Lord Mandelson ha dichiarato: "Abbiamo avuto un incontro positivo con GM. Il nuovo piano presentato oggi rappresenta un solido impegno per gli impianti Vauxhall e per la forza lavoro. GM si è impegnata per Luton sino al 2013 e andrà a cercare altri prodotti. GM sarà alla ricerca di sostegno finanziario e che il Regno Unito è pronto a sottoscrivere". Mr Reilly vuole sia i prestiti che garanzie sui prestiti da Lord Mandelson. Si ritiene che il membro della camera dei Lords sia disposto ad offrire qualche centinaio di milioni di sterline per aiutare Vauxhall. Tuttavia, sia il governo che i sindacati devono essere convinti della fattibilità del piano aziendale di GM e se intende impegnarsi per i numeri di posti di lavoro promessi nel medio e lungo termine.
I ministri delle finanze dell'UE e GM sono stati invitati a una riunione a Bruxelles lunedì prossimo. Un portavoce di Günter Verheugen, il commissario europeo per l'Industria, ha affermato che la riunione era stata convocata per discutere i piani di GM per le sue attività in Europa e per coordinare.

venerdì 19 novembre 2010

Il Fondo Monetario Internazionale sprona l'UE

Secondo il capo del FMI, Dominique Strauss-Kahn, l'UE ha bisogno di riequilibrare la sua economia. L'Unione europea deve trovare una soluzione agli squilibri economici tra gli Stati membri e facilitare il flusso di lavoratori, se vuole risolvere seriamente il problema della sua crescita.
Dominique Strauss-Kahn, nel suo discorso tenuto oggi, a Francoforte in Germania, al congresso bancario europeo, ha dichiarato che gli Stati europei dovrebbero diversificare le loro fonti di crescita, citando in particolare la necessità per la Germania di aumentare la propria domanda interna. 'Come siamo preoccupati per gli squilibri globali, dovremmo anche preoccuparci degli squilibri all'interno della zona euro. Il disavanzo delle partite correnti in alcuni paesi europei dovranno essere ridotte e allo stesso tempo in altri paesi come la Germania, la crescita dovrà essere guidata da un'attenzione alla domanda interna', ha aggiunto.
Sempre secondo Dominique Strauss-Kahn la priorità delle riforme dovrebbe andare ad un'armonizzazione delle legislazioni del mercato del lavoro della zona euro, perchè l'area dell'euro non può raggiungere il suo vero potenziale con un patchwork confuso dai mercati del lavoro segmentati. "E' ora di mettere su un piano di parità i lavoratori europei, soprattutto per quanto riguarda la tassazione del lavoro, i sistemi di prestazioni sociali, la loro portabilità e la legislazione sulla tutela dell'occupazione. Dove c'è carenza di lavoratori qualificati, i paesi europei dovrebbero cercare di facilitare l' immigrazione per soddisfare le loro esigenze ", ha ulteriormente affermato, così la crescita a lungo termine potrebbe inoltre trarre vantaggio da un approccio meno restrittivo in materia di immigrazione. Ha senso ed è portatrice di sviluppo utilizzare l'immigrazione per affrontare problemi di mancanza di manodopera qualificata come è stato fatto in Nord America".

giovedì 18 novembre 2010

Ryanair alla ricerca di condizioni più favorevoli

La compagnia aerea irlandese low cost, Ryanair, continuerà ad adeguare le sue rotte seguendo le condizioni più favorevoli che gli aeroporti concederanno, ha dichiarato ieri mercoledì il nuovo direttore di percorsi di sviluppo. Di fronte alle condizioni avverse sopraggiunte in Irlanda, il gruppo ha ridotto le sue operazioni, ha detto Ken O'Toole alla conferenza Global Sviluppo Aeroportuale di Dublino.
Abbiamo continuato a ridurre la nostra capacità di servire l'Irlanda per la cattiva gestione del trasporto aereo da parte del governo, per l'introduzione di una nuova tassa sul traffico aereo, al culmine della crisi, e per il continuo aumento dei diritti aeroportuali. Inoltre, la prima compagnia aerea low-cost del mondo prevede di chiudere nel gennaio 2011 l'unica piattaforma in Francia presso l'aeroporto di Marignane a Marsiglia, dal momento che ha davanti alla giustizia francese una controversia per pagare alcune indennità ai suoi 200 dipendenti locali.
"Quello che sta accadendo in Francia è legata alla influenza di Air France. Abbiamo aperto una piattaforma a Marsiglia nel 2006, per coincidenza, allo stesso tempo, un decreto è stata introdotta in violazione della direttiva europea sui diritti dei lavoratori dei trasporti ", ha aggiunto Ken O'Toole.
La scorsa settimana, Ryanair ha annunciato una ulteriore riduzione delle attività in Germania, in risposta ad un proposto aumento delle tasse sui passeggeri. Diversi voli saranno cancellati nel 2011 sulle nove rotte servite da Hahn, la sua più grande piattaforma tedesca.
Di tutt'altro peso la presenza della Ryanair in Italia a Orio al Serio (Bg) dov'è di casa dal 2002. Quest'anno la compagnia movimenterà il 76,2% dei 68.000 voli e degli 8 milioni di passeggeri previsti.

mercoledì 17 novembre 2010

Il petrolio in calo a New York

I prezzi del petrolio si sono bruscamente abbassati oggi mercoledì sul mercato americano. Il barile è più vicino agli 80 dollari, nonostante il calo impressionante delle scorte di petrolio negli Stati Uniti, in quanto gl'investitori hanno continuato a preoccuparsi di un rialzo dei tassi in Cina.
Sul New York Mercantile Exchange (Nymex), un barile di "greggio light sweet" per consegna fine dicembre è stato quotato a 80,44 dollari, in calo di 1,90 dollari rispetto al giorno precedente. Il mercato sta testando gli $ 80, ha osservato Matt Smith di Energy Summit. Il barile è sceso a 80,06 dollari, ma il mercato si muove con grande attenzione verso gli acquisti, tra le preoccupazioni sia per quanto riguarda un possibile aumento dei tassi d’interesse in Cina e sia sull'evolversi della situazione del debito pubblico dei paesi dell'area dell'euro. La caduta è stata rapida: in quattro sessioni, il prezzo è sceso di 7,37 dollari al barile, dopo la sua salita, la settimana scorsa, al livello più alto dall'ottobre 2008. “Gl'investitori speculano su un aumento dei tassi d’interesse cinese, destinati a contrastare l'inflazione nel paese, che rallenterebbe così la crescita economica e farebbe calare il consumo di petrolio”, ha dichiarato Andy Lipow di Lipow Associates Oil. D'altra parte, gli speculatori stanno monitorando la situazione nella zona euro, perchè quando l'Irlanda si avvicinò a un piano di aiuti internazionali per salvare le sue banche in grande difficoltà, anche in quel caso la speculazione rallentò gli acquisti.

martedì 16 novembre 2010

La Commissione UE vuole rilanciare l'industria europea

Il commissario Antonio Tajani ha presentato dieci azioni chiave per rilanciare la competitività industriale europea. L'industria è diventata una priorità per l'Unione europea. La strategia europea sviluppata dal 1990 aveva abbandonato la politica industriale e si era concentrata sulla ricerca e sviluppo marketing. Il documento presentato dalla Commissione, giovedi, 28 ottobre, ha riproposto all'attenzione del dibattito le sfide di una politica industriale europea.
“Dobbiamo aumentare le nostre ambizioni nel campo della politica industriale, intensificare i nostri sforzi e rafforzare la governance europea, è tempo di lavorare in modo diverso, ha dichiarato il commissario all'Industria, Antonio Tajani, in occasione della presentazione del rapporto. La competitività internazionale dell'Europa si è indebolita, nonostante i segnali di ripresa, visto che nella maggioranza delle industrie i livelli di produzione sono ancora inferiori del 10% ai livelli pre-crisi.
La comunicazione della Commissione contiene sette principali misure del programma per l’Europa 2020. Essa si concentra sul miglioramento del contesto imprenditoriale, comprese le piccole e medie imprese (PMI). Secondo il rapporto potrebbero essere creati nel settore secondario nei prossimi dieci anni, un totale di cinque milioni di posti di lavoro, di cui tre milioni nelle PMI.
Nella sua comunicazione la Commissione elenca le dieci azioni chiave per la competitività industriale europea :
* Un esame esplicito e dettagliato degli effetti sulla competitività della nuova normativa.
* Il salto di qualità della legislazione esistente, identificando le opportunità per ridurre gli effetti frenanti della legislazione.
* Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle PMI.
* Presentazione di una strategia volta a rafforzare la normativa europea.
* Potenziamento delle infrastrutture e dei servizi di trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, in modo da servire al meglio il settore.
* Una nuova strategia sulle materie prime.
* Aumento della produttività per l’innovazione settoriale che sarà supportata in diversi settori.
* Una sfida per l'industria ad alto consumo energetico per varare misure volte a migliorare le condizioni quadro e per sostenere l'innovazione.
* Nuova politica spaziale che sarà condotta e sviluppata in collaborazione con l'Agenzia spaziale europea e gli Stati membri.
* La Commissione pubblicherà una relazione sulla competitività dell'Europa e degli Stati membri, sulle loro politiche industriali e sulle performance su base annua.
Il Commissario ritiene che tali proposte non sostituiranno le politiche industriali nazionali.

sabato 13 novembre 2010

Carnevale a Quebec in Canada

Nel 1985 il suo centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO, Patrimonio dell'umanità.
Oggi passare qualche giorno nella Vecchia Québec, magari a carnevale, vale veramente la spesa, perchè è come fare un viaggio a ritroso nel tempo di duecento anni in un luogo dall’atmosfera estremamente rilassante. È la città più affascinante del Nord America: un centro urbano di 400 anni con tanti interessanti negozi, ottimi ristoranti e caffé, bellissimi edifici e strade ciottolate.
Fondata dall’esploratore francese Champlain all’inizio del XVII secolo, è l’unica città dell’America settentrionale ad aver conservato i terrapieni, i numerosi bastioni, le porte e le opere difensive che circondano ancora la Vecchia Québec. La Città Alta, costruita su un rilievo, è tuttora il centro religioso e amministrativo con le sue chiese, conventi e altri monumenti quali il Dauphine Redoubt, la Cittadella e il Château Frontenac. Insieme alla Città Bassa e ai suoi antichi quartieri, forma un insieme urbano che resta uno dei migliori esempi di città coloniale fortificata. La città vecchia (Vieux Québec) è l'unico insediamento americano a nord del Canada a conservare tuttora una cinta di mura e Québec, nel suo insieme, presenta un sapore francese e più in generale europeo che la rende unica nel panorama delle grandi città canadesi e nordamericane.
L'edificio più famoso di Québec è indubbiamente lo Chateau Frontenac, un hotel con un'architettura fiabesca che sorge sulla terrasse Dufferin, un viale pedonale che sorge praticamente sulle mura della rocca e che offre delle belle viste sul sottostante San Lorenzo. Andando verso monte lungo la terrasse Dufferin si giunge alla Citadelle, una fortificazione che separa la città vecchia dal parco della piana di Abraham, che sorge nel luogo ove si svolse la battaglia del 1759 fra inglesi e francesi.
All'altezza della Citadelle le mura si staccano dal declivio che scende verso il San Lorenzo, e sorgono in un tratto pianeggiante in cui sono particolarmente evidenti. All'esterno di una delle porte della città vecchia sorge l'edificio dell'Assemblea Nazionale del Québec, l'assemblea legislativa della provincia.
All'interno della città vecchia sorge invece la cattedrale di Notre Dame de Québec, sede dell'arcivescovo, che è anche il primate della Chiesa cattolica canadese.
La città alta è collegata da ripide stradine, da scalinate e da una funicolare alla città bassa, che sorge sulle rive del San Lorenzo e specialmente a nord, in direzione del S. Charles, dove il terreno è più pianeggiante. Fra le sue attrattive vi sono la rue du Petit Champlain, nota come la strada più stretta dell'America settentrionale, ed il pittoresco quartiere in cui sorge, il porto e l'attracco del traghetto per Laval, la Place Royale, la chiesa di Notre Dame des Victoires, il Museo della Civilizzazione ed infine la pittoresca stazione ferroviaria (gare du Palais). Québec è famosa per il suo carnevale invernale e per la celebrazione di S. Giovanni il Battista.
Nelle vicinanze della città meritano una visita le cascate di Montmorency e la bucolica isola di Orléans; entrambe si possono scorgere dalla terrazza Dufferin.
Anche la gastronomia locale ha mantenuto caratteristiche tipicamente francesi.
Québec è servita dall'Aeroporto Internazionale Jean Lesage, situato nel distretto di Sainte-Foy-Sillery. La città è anche un porto abbastanza importante sul San Lorenzo.

giovedì 11 novembre 2010

Pneumatici invernali, non solo in caso di neve

A Milano, il consiglio comunale ha approvato una delibera per cui in città dal 15 novembre prossimo bisognerà circolare con pneumatici invernali adatti per la neve o con catene a bordo.
Poichè lo pneumatico costituisce il solo punto di contatto tra il veicolo e il suolo: se è usurato, lesionato o semplicemente gonfiato in maniera non corretta, può determinare comportamenti anomali del veicolo, soprattutto durante la brutta stagione. La gomma di tipo invernale non è utile soltanto con la neve, ma può contribuire ad innalzare sensibilmente i livelli di sicurezza stradale anche con la pioggia o con il freddo. Scopriamo insieme come.
Con l’arrivo della stagione fredda, la circolazione diventa più difficile ed i rischi aumentano. In caso di strade bagnate, scivolose, brinate e/o ghiacciate un aiuto per migliorare la sicurezza del viaggio e dunque dei passeggeri viene dall’utilizzo di pneumatici invernali, detti anche "termici" o "da neve".
Come funzionano? Grazie alla particolare composizione delle loro mescole (la silice, che si scalda velocemente) ed al disegno del battistrada (costituito da una fitta rete di lamelle), intrappolano la neve, la pioggia, il ghiaccio, ancorando la gomma alla superficie stradale. Il risultato è la maggiore aderenza.
Un esempio: con la pioggia, in un'auto che marcia a 90 km/h, con uno pneumatico invernale lo spazio di frenata è ridotto del 15%, cioè alcuni metri di meno. Con la neve, viaggiando a 40 km/h, lo spazio di frenata si riduce addirittura della metà. Sono metri di strada che possono fare la differenza tra tamponare l'auto davanti e proseguire incolumi la marcia.
Quando utilizzarli? Questi pneumatici sono stati progettati per viaggiare durante tutto il periodo invernale, ovvero quando la temperatura scende al di sotto dei 7°, quindi in tutte le condizioni tipiche della stagione fredda, non solo gelo, ghiaccio e neve, ma anche pioggia. Ecco perché, a certe latitudini, li si monta già dal mese di ottobre.
Fra l'altro l’articolo 122 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada al comma 8 conferma l'equivalenza tra pneumatici invernali e catene: “Il segnale CATENE PER NEVE OBBLIGATORIE (FIG.II.87) deve essere usato per indicare l’obbligo di circolazione, a partire dal punto di impianto del segnale, con catene da neve o con pneumatici da neve." Si legga anche la risposta fornita dalla Polizia Stradale in merito a questa equivalenza (domanda 2097).
Con gomme di questo genere, dunque, se ci sorprende una nevicata, possiamo proseguire la marcia in sicurezza, evitando tra l'altro di fermare il veicolo sul margine della strada per affrontare il faticoso montaggio delle catene.

Rinnovo patente low cost

Dopo un certo numero di anni, che variano secondo l'età anagrafica del titolare, è necessario provvedere al rinnovo della patente di guida. Di norma, la patente di guida, classe B, è valida 10 anni; dopo i 50 anni, resta valida 5 anni; dopo i 75 anni, 3 anni. Ma per dissipare qualunque dubbio, è sufficiente verificare la data di scadenza sul proprio documento. Per rinnovarla, è bene scegliere se avvalersi del servizio completo offerto da un' agenzia di pratiche automobilistiche, meglio informarsi prima per costi e tempi, oppure svolgere tutto in autonomia, risparmiando anche il 70% della spesa.
In questo caso ecco la procedura consigliata dal sito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (alla pagina dedicata alla patente di guida):
* Effettuare una visita medica presso una delle autorità sanitarie previste dall’art. 119 del Codice della strada, con modalità e costi diversi a seconda della struttura medica e della categoria di patente da rinnovare.
* Al momento della visita è necessario portare l’attestazione del versamento di € 9,00 sul c/c 9001 (bollettino prestampato in distribuzione presso gli uffici postali e gli uffici motorizzazione) ed una marca da bollo di € 14,62.
* Se la visita ha esito positivo, il medico rilascia all’interessato il certificato medico con la marca da bollo e invia comunicazione della conferma di validità al Ministero dei Trasporti.
Successivamente il ministero spedisce al domicilio dell'interessato un tagliando adesivo che attesta la validità della patente di guida. Il tagliando deve essere applicato sul documento. Per avere informazioni sullo stato della pratica è possibile contattare il numero verde 800 232323.
Per quanto riguarda la visita medica ci si può rivolgere al Centro di prenotazione visite della propria ASL. Ad evitare eventuali tempi di attesa piuttosto lunghi, è bene prenotare la visita con qualche mese di anticipo per essere sicuri di poterla effettuare per tempo.
Da oggi è in vigore una stretta per chi vuole prendere la patente: niente foglio rosa se non si sostiene un esame a quiz. La nuova disposizione contenuta nelle modifiche al codice della strada, approvate prima dell'esodo di agosto, scatta da oggi 11 novembre. Le disposizioni di attuazione sono contenute in una circolare del Ministero dei Trasporti dello scorso 5 novembre. D'ora in poi, dunque i principianti che si metteranno alla guida di una vettura hanno sei mesi di tempo per sostenere l'esame dalla data di presentazione della domanda. Entro lo stesso termine non sono consentite più di due prove.
La prova di guida non può essere sostenuta se non è trascorso almeno un mese dal conseguimento del foglio rosa. Inoltre nell'ambito del periodo di validità del foglio rosa è consentito ripetere solo una volta la prova pratica. Il candidato ha disposizione, dunque, sei mesi per il superamento dell'esame di teoria (decorrono dalla presentazione della domanda) e 5 mesi per il superamento della prova pratica che decorrono dal mese successivo alla data di superamento della prova teorica.
Più attenzione anche al possesso dei requisiti psico-fisici per il rilascio del foglio rosa: non può prenotare la prova teorica o quella pratica chi ha presentato una certificazione che scade prima della data dell'esame. Sarà quindi necessario che i candidati presentino una nuova certificazione. La circolare precisa che il certificato ha valore illimitato se non indica una data di scadenza e che la certificazione medica della sussistenza dei requisiti psico-fisici di idoneità alla guida deve avere una data compresa entro i tre mesi precedenti la presentazione della domanda.
Per guidare dopo il rilascio del foglio rosa è necessario apporre una grande «P» (nera su sfondo bianco) nella parte anteriore e posteriore del veicolo, ed essere accompagnati da una persona dotata di patente di guida, di età non superiore ai 60 anni e in possesso, da almeno dieci anni, di una patente B o di categoria superiore (65 anni se la vettura dispone di doppi comandi a pedale almeno per il freno di servizio e per l'innesto a frizione).
Dal prossimo 3 gennaio 2011, poi, cambierà anche l'esame teorico: si dovrà rispondere a 40 domande singole (massimo 4 errori).
Si ricorda che, anche se non è ancora operativa, è stata anche introdotta la cosiddetta "guida accompagnata" per i minori che abbiano compiuto 17 anni e siano titolari di patente A, consentendo loro la guida, senza passeggeri a bordo, solo su veicoli di potenza specifica fino a 55 kw/t, a patto che il minore sia accompagnato da un conducente titolare di patente B da almeno 10 anni, che sia stata rilasciata apposita autorizzazione da parte del ministero, su richiesta del genitore o dell'eventuale rappresentante legale. L'accompagnatore è responsabile del pagamento delle sanzioni pecuniarie in solido con il genitore o chi esercita l'autorità parentale o con il tutore del conducente minorenne. Qualora, poi, il conducente commetta violazioni che portano alla sospensione o alla revoca della patente, al minore viene revocata l'autorizzazione alla guida accompagnata e l'impossibilità di conseguirne di nuovo un'altra. Le medesime sanzioni si applicheranno anche se il minore guida senza accompagnatore. In strada si dovranno rispettare i limiti di velocità previsti per i primi tre anni dal conseguimento della patente: 100 km/h, per le autostrade e 90 km/h, per le strade extraurbane principali. Sul veicolo sarà necessario applicare un contrassegno con le lettere "GA" (guida accompagnata). Ci si potrà esercitare solo dopo avere effettuato un corso pratico di guida in autoscuola della durata di dieci ore, quattro delle quali in autostrada o su strada extraurbana principale e due di notte. Multa di 370 euro e fermo del veicolo per tre mesi se il 17enne guida senza accompagnatore.

mercoledì 10 novembre 2010

Saipem in forte crescita

La Saipem S.p.A., società del gruppo ENI, costituita nel 1956 è specializzata nella realizzazione di infrastrutture riguardanti la ricerca di giacimenti d' idrocarburi, la messa in produzione di pozzi petroliferi e la costruzione di oleodotti sia onshore che offshore, a qualsiasi profondità, ha ultimamente sottoscritto nuovi contratti offshore per circa 700 milioni di euro.
In Nigeria ha ottenuto un contratto per un progetto denominato "Critical Crude Pipeline Replacement Project". Per l'installazione o la sostituzione di 6 pipe-lines.
In Spagna, con l'UTE ACS Cobra Castor, ha chiuso un contratto per lo sviluppo di un progetto per la costruzione di un impianto per la compressione, trasporto, stoccaggio e riammissione di gas naturale nella rete pubblica.
In Russia la società Nord Stream AG ha sottoscritto un contratto per la costruzione di una coppia di pipelines per trasporto di gas nel Mar baltico da Vyborg in Russia a Greifswald in Germania.
In un comunicato stampa la Saipem ha annunciato di aver chiuso i primi 9 mesi del'anno con un utile netto di 591 milioni di euro, in crescita del 8,6% rispetto al 2009. Un balzo record, che va oltre le aspettative e che fa si che in borsa il titolo ha guadagnato circa il 2% con l'azione quotata a 32 euro.

lunedì 8 novembre 2010

Il SuperJumbo A380 accumula ordini

Secondo notizie provenienti dall'agenzia Reuters di Parigi, la società Skymark Airlines, oggi, ha annunciato la sua decisione di comprare un massimo di sei superjumbo A380 per le rotte internazionali, due dei quali sono in opzione. L'Airbus, filiale di EADS, ha riferito che il carnet conta 369 ordini netti acquisiti da gennaio a ottobre e di aver consegnato 417 aerei nello stesso periodo. La società ha dichiarato di aver registrato 52 cancellazioni durante i primi dieci mesi del 2010. Il mese di ottobre è stato caratterizzato soprattutto dall'ordine fermo per 30 aeromobili della famiglia A320 da BOC Aviation, società specializzata nel leasing di aeromobili di Bank of China con sede a Singapore. Airbus aveva dichiarato la scorsa settimana che la consegna di questi velivoli sarebbe avvenuta nel corso di tre anni a partire dal 2012.
Airbus riferisce anche di 32 ordini di aerei jumbo A380 acquisiti nel 2010. Le informazioni fornite dalla società costruttrice dell'A380 arrivano dopo l'atterraggio di emergenza di un A380 della Qantas in Singapore giovedì scorso a causa di alcune anomalie dei motori Trent 900 forniti dalla società Rolls Royce.
In questo caso, EADS, la casa madre di Airbus, non sembra soffrire di una reputazione macchiata e dimostra la fiducia data ancora Airbus. La società utilizza due diversi produttori di motori per equipaggiare il suo più grande aereo: Rolls Royce e Engine Alliance. Una strategia comune alle case costruttrici, che lascia la scelta finale del motore alla compagnia aerea. A 380 è equipaggiato con Rolls Royce Trent 900 modello o Engine Alliance (una joint venture tra General Electric e Pratt & Whitney) GP 7200.

domenica 7 novembre 2010

Investimenti immobiliari e le tematiche attuali

Con l'arrivo dell'autunno sono riprese le trattative nel settore e i compromessi sottoscritti nel mese di settembre hanno avuto un'impennata del 10% circa rispetto allo stesso mese del 2009. La conferma che il settore, anche in Europa, avesse un trend in salita si era avuto nel comunicato stampa con cui si era chiusa la più importante "Expo Real" che si tiene in ottobre di tutti gli anni a Monaco in Germania. Nel comunicato finale del 6 ottobre si dichiarava che: " Per la prima volta dal 2008, EXPO REAL torna a indicare una ripresa del settore. Al 13° Salone Internazionale del Real Estate e degli Investimenti Immobiliari sono giunti 37.000 operatori, fra cui 21.000 visitatori qualificati con un incremento di 1.000 operatori rispetto al 2009 e, sul fronte degli espositori, un aumento del 4 percento con 1.645 aziende presenti." I dati sono importanti perchè nel comunicare le presenze all'Expo dove ci sono quasi tutti i paesi europei, si riscontra una presenza sottodimensionata dell'Italia. Segno che spazi da coprire in quella che ormai dovrebbe essere la nuova dimensione europea per la imprenditoria italiana, ci sono a sufficienza A livello nazione, con qualche ritardo rispetto agli altri paesi UE e USA, due sono le tendenze che gl'investitori incominciano a perseguire. La prima che riguarda il settore residenziale, tende a rispondere ad una forte domanda di risparmio energetico, per richieste di case attrezzate sotto questo punto di vista. Caldaie a condensa, pompe di calore o pannelli fotovoltaici sono le richieste più pressanti anche per utilizzare al meglio le provvidenze statali per il settore. La seconda tendenza si riscontra nei nuovi format dei centri commerciali. Ci sono spazi sempre più ridotti per la vendita di prodotti alimentari,es.: i vecchi ipermercati, ma piu spazi per ristoro, sale da giochi, vendite di un mix di elettronica, abbigliamento, casalinghi, cinema e bowling. Entrano nell'attenzione degli investitori anche gli stadi. Da queto punto di vista il primo esperimento in Italia dovrebbe avvenire con il nuovo stadio della Juventus a Torino, che sarà in esercizio a fine primavera del 2011 e sarà aperto sette giorni alla settimana, anche di sera, e sarà vicino ad un ipermercato tradizionale, due grandi strutture commerciali non alimentari e 60 esercizi commerciali.

sabato 6 novembre 2010

Disgelo tra USA e Cina

Stati Uniti e Cina, oggi, hanno messo la sordina alle critiche sulle rispettive politiche economiche, ma Pechino non ha nascosto la sua preoccupazione per il nuovo QE2 deciso dalla Fed. La moderazione ha dominato i discorsi dopo la riunione di due giorni dei ministri delle Finanze dei paesi del Forum di cooperazione economica Asia (APEC) in Giappone.
Stati Uniti e Cina hanno dato il loro sostegno alla volontà dei paesi industrializzati ed emergenti del G20 per evitare un ciclo di svalutazioni competitive e hanno dichiarato di rimanere attenti a movimenti erratici nei tassi di cambio. Questa riunione dei ministri APEC, tenutasi nella città imperiale di Kyoto, si è svolta dopo una settimana in cui la politica monetaria degli Stati Uniti e la proposta di Washington di fissare una soglia per gli squilibri economici e commerciali hanno dato luogo a numero crescente di critiche da parte di numerosi paesi, tra cui Cina e Germania, le due principali potenze esportatrici del mondo.
Mercoledì la decisione annunciata dalla Fed di iniettare 600 miliardi dollari nell'economia degli Stati Uniti per l'acquisto di titoli del Tesoro onde sostenere la ripresa ha cristallizzato le critiche, Washington è stata accusata di giocare in solitudine con il rischio di provocare stress nell'economia globale.
Eppure il Vice Ministro cinese delle Finanze Wang Jun, aveva dichiarato sabato che un supporto misurato quantitativamente, avrebbe potuto rafforzare l'economia Usa che ha un ruolo importante nella ripresa economica mondiale, ma poi aveva aggiunto: che allo stesso tempo, la politica di allentamento quantitativo aveva già destato preoccupazione tra le nazioni emergenti, e che la Cina avrebbe continuato a seguire da vicino la sua attuazione. Wang, senza citare direttamente gli Stati Uniti, ha messo in guardia il grande risparmio contro i rischi di creazione di liquidità eccessiva. Venerdì scorso, un altro Paese emergente, il Brasile, aveva criticato la decisione della Fed. Henrique Meirelles, governatore della banca centrale aveva giudicato che questa massiccia iniezione di liquidità avrebbe potuto creare bolle speculative in altre parti del mondo. Questo atteggiamento del Brasile, era già noto dal mese di settembre, che lo aveva segnalato quale segno premonitore di una possibile guerra di monete.
Anche il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha dichiarato nel frattempo che la politica monetaria degli Stati Uniti è 'non senso'.
La riunione ministeriale dell'APEC tenutasi a meno di una settimana del vertice dei leader del G20 del 11 e 12 novembre a Seoul ha visto il tentativo del segretario del Tesoro americano, Timothy Geithner di cercare di calmare le acque su un altro tema controverso, originato dagli Stati Uniti: la proposta avanzata il mese scorso di fissare una soglia quantificata in percentuale del Pil, su deficit e surplus delle partite correnti, e criticato Pechino per essere tornata ad un intramontabile pianificazione centrale.
"E' molto difficile ridurre una questione molto complicata da un singolo numero o un semplice indicatore', ha detto Geithner confutando essere guidato dal desiderio di ottenere immediate soglie rigide. "Quello che abbiamo proposto al G20 e ne abbiamo parlato anche oggi, è di pensare a come costruire un quadro di cooperazione che riduca il rischio di una futura crescita messa in pericolo dalla rinascita di grandi squilibri esterni.
"Non abbiamo parlato con cifre dettagliate oggi, ma abbiamo deciso di proseguire la discussione in modo più specifico", ha confermato il suo omologo giapponese, Yoshihiko Noda.

venerdì 5 novembre 2010

Forte rivalutazione dell'Euro

Mercoledì notte, la Fed si è impegnata ad acquistare 600 miliardi dollari di obbligazioni a lungo termine entro giugno 2011. La Federal Reserve ha anche dichiarato che queste azioni potrebbero essere modificate se necessario. Un impulso per l'economia americana era atteso dai mercati, ma i tempi e il ritmo sono rimasti un mistero. Gli analisti si aspettavano un conferimento complessivo di 500 miliardi di dollari nell'arco di sei mesi. La stima generalmente accettata, è che tale importo equivale a un taglio dei tassi di circa 50 a 75 punti base, inoltre la grandezza di quello che viene chiamato di allentamento quantitativo 2 (QE2) è superiore alle aspettative. Abbastanza per dare un motivo in più al dollaro per svalutarsi, e per poi, subito dopo l'annuncio, risalire, per motivi tecnici, e poi ritrovare la via verso il basso, in modo più graduale. Secondo gli analisti, con molti dollari in più sui mercati, il valore della moneta si deprezza meccanicamente. Altrettanto è l'effetto immediato sull'euro, ma in crescita (quando il dollaro cade, si alza euro) a poco meno di 1,4050 dollari poco prima delle 19, dopo il comunicato-stampa da parte della Fed, l'euro è salito in fretta a oltre 1,41, rimanendo per diverse ore (durante la notte) tra 1,4010 e 1,4050 dollari per euro. Poi la mattina di giovedi, nuova febbre, l'euro è risalito di nuovo di quasi l'1%, sopra 1,42 dollari, superando anche brevemente la rottura di 1,4250 dollari. "Questo aumento riflette il buon andamento dei mercati azionari europei dopo l'annuncio Fed. La resistenza successiva è 1,4350”, ha dichiarato il giudice Harry Sebag, che prevede quindi un aumento dell'euro a questo livello in un breve periodo, con qualche momento di contrazione possibile per motivi tecnici.
Le basi di questa risalita era possibile prevederle circa 10 mesi fa. Oggi, tre banche centrali: BCE, Banca d'Inghilterra e la BoJ (Banca del Giappone) hanno annunciato di non seguire la FED nella politica monetaria di ribasso della moneta. Per i Capi di Stato delle più grandi potenze mondiali che s'incontreranno nei prossimi giovedì e venerdì (11 e 12 novembre) in Corea del Sud per il summit del G20, la decisione della Fed è censurabile, ma gli USA accusano diversi paesi, tra cui Cina, Corea del Sud e Giappone d'intervenire per mantenere le loro rispettive monete artificialmente basse e questo per aumentare le loro esportazioni. Infatti, il dollaro è andato per alcuni mesi in una spirale discendente, che includono le tracce di un euro da 1,19 nel mese di giugno a oltre 1,42 di oggi. Alla fine, l'euro perderà la sua battaglia contro le monete deboli, e la famosa "guerra delle valute" continuerà.

giovedì 4 novembre 2010

Alta velocità e concorrenza sulle rotaie

Sembra che la relativa piccola azienda, Nuovo Trasporto Viaggiatori (NTV), fondata quattro anni fa, da tre imprenditori italiani come Montezemolo, presidente della Ferrari, Diego Della Valle, fondatore della famosa casa di scarpe Tod's e Gianni Punzo il re della logistica nel Sud della Penisola, sia fonte di preoccupazione per molti perchè è il seme della emersione della concorrenza su rotaie nel servizio pubblico.
I tre imprenditori hanno attinto alle loro fortune personali per creare il primo trasporto ferroviario privato in Europa. Se tutto va bene, il treno con i colori della Scuderia, il sangue rosso, e di nome Italo, porteranno i primi passeggeri nel settembre 2011 tra Milano e Roma.
Dall'altro lato, Mauro Moretti, amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato (FS), che intende battersi contro l'introduzione della concorrenza. Alla finestra, tutti i monopoli ferroviari europei, compreso soprattutto le Ferrovie tedesche, che già servono alcune linee del Nord Italia, es: la Milano- Bolzano- Innsbruck, insieme alle Ferrovie-Nord della regione Lombardia, e le Ferrovie francesi (SNCF), socia di minoranza della stessa NTV.
'Siamo fiduciosi di poter offrire un treno ogni ora su l'Asse Milano-Roma' ha dichiarato Giuseppe Sciarrone, amministratore delegato di NTV ed ex capo di Trenitalia, la controllata di FS viaggiatori. Parlando poi delle difficoltà incontrate come PMI, ha fatto presente che la battaglia durerà tre anni prima di poter far correre un proprio treno ad alta velocità sui binari italiani. Innanzitutto è stato necessario ottenere una licenza, firmare un accordo con RFI e, soprattutto, gestire la gara per la fornitura di treni. Attaccare un monopolio richiede, anche una base finanziaria solida. L'unico ordine per 25 convogli da Alstom è costato un salasso di 600 milioni di euro. Inoltre, nonostante la sua fama, il trio ha potuto contare su un rafforzamento istituzionale per il progetto. Banca Intesa Sanpaolo, la più grande banca d'Italia, lo ha sostenuto da gennaio 2008 prendendo il 20% del capitale con un esborso di 60 milioni di euro. Poi un paio di mesi più tardi, sottoscrivendo il 15% del capitale sono arrivate le Generali Assicurazione. Questi due alleati, si sono affrettati a trovare un partner industriale, per dare credibilità al caso. Nel mese di ottobre 2008, arriva la SNCF con un esborso di 80 milioni di euro, e una quota del 20% del capitale. Come azionista di minoranza, la società francese firma anche un contratto di cooperazione commerciale, per la fornitura di software di biglietteria, marketing, manutenzione, e know-how, in cambio, possono assistere in diretta alla nascita del primo concorrente ferroviario europeo. 'Questo è un laboratorio fantastico che ci aiuterà a preparare l'apertura del mercato in Francia', ha dichiarato Frank Bernard. Sembra tutto ben fatto, ma c'è una difficoltà. L'alleanza SNCF-NTV mette in fibrillazione il rapporto con FS Trenitalia e le sue controllate, collegate con la SNCF in Artesia per le rotte tra Parigi e l'Italia.
Poi c'è il mercato del trasporto merci aperto alla concorrenza nel 2006, il trasporto di passeggeri sulle rotte internazionali è stato liberalizzato 13 dicembre 2009. Diversi sono i concorrenti ai blocchi di partenza per attaccare il monopolio della SNCF.
Deutsche Bahn progetta di sfidare l'Eurostar sul percorso Francoforte-Londra (via Lille) nel 2012, potrebbe anche competere sulla Thalys Parigi-Bruxelles-Colonia. Veolia Trasporti, che ha lavorato con Air France per creare un concorrente, poi alleatasi con Trenitalia nel mese di dicembre annuncia la messa in servizio nel 2011, di un treno notturno tra Francia e Italia.
Anche Trenitalia prevede inoltre di distribuire i suoi treni ad alta velocità sull'asse Milano-Parigi.
E' di un miliardo di € l'investimento in projetDans, dichiara dal suo ufficio decorato con i colori della bandiera italiana, Giuseppe Sciarrone che si dice fiducioso sul progetto, perche l’85% delle persone che hanno intervistato è favorevole all'introduzione della concorrenza nel treno, e, a differenza della Francia, il Parlamento italiano ha cercato di far partire molto rapidamente una liberalizzazione del trasporto ferroviario.
Per recuperare questo miliardo di euro investiti nel progetto, NTV si basa su un marketing agressivo. Politica dei prezzi adatti a tutti i bilanci, servizi di bordo e comunicazione sono l'ossatura su cui spera d' intercettare, entro il 2015, un quarto del mercato italiano altamente redditizio dell' alta velocità. Nel piccolo quartier generale a cinque piani di NTV a Roma, a poche decine di metri dagli edifici monumentali della SF, il gruppo affina la gamma dei servizi che saranno disponibili a bordo di Italo: Wi-Fi, il cinema con schermi individuali, come sugli aeroplani, il ristorante, e la qualità delle cure sono il trampolino di lancio di questa nuova "piccola impresa”.

martedì 2 novembre 2010

Vacanze low cost in Kenya

In Africa ci sono posti dai mille colori, fra questi posti, il Kenia ne cattura la quantità maggiore. Dalla fioritura impressionante della vegetazione tropicale alle varietà di animali e di uccelli, al paesaggio equatoriale. L'esperienza reale, vissuta sul posto, sarà una sfida all'immagine geografica che ognuno di noi si è costruito di questa nazione. Il clima, molto caldo e umido nelle regioni costiere, diventa più mite e asciutto nel cuore del Paese, in rapporto all'altitudine. Le piogge sono concentrate in due periodi dell'anno: da marzo a maggio le grandi piogge, mentre da ottobre a dicembre le piogge sono intense ma brevi. L'ambiente dominante è quello della savana, tutelato da numerosi parchi naturali che coprono circa il 10% del territorio nazionale. Sulle pendici delle montagne e lungo il corso dei fiumi si trovano tracce dell'originaria foresta pluviale; mentre a nord, nelle zone meno piovose, la savana sfuma nel deserto. La savana è l'habitat di grandi mandrie di erbivori (antilopi, gazzelle, giraffe, bufali, zebre, elefanti) e dei loro predatori (leoni, leopardi e ghepardi). Nelle acque dei laghi e dei fiumi vivono ippopotami e coccodrilli.
Ci sono tour molto pubblicizzati e a caro prezzo di 10/15 giorni, ma possono bastare 4 giorni più viaggio, per farsi una buona idea della nazione e portare a casa una quantità enorme di foto.
Dopo aver prenotato il passaggio aereo, con un certo anticipo per risparmiare sul prezzo, ci si può affidare a compagnie locali che organizzano tour-espressi di 4 giorni con autisti-guida italiani. Su internet se ne trovano di affidabili (controllare sempre i commenti di viaggiatori che hanno fatto questa esperienza prima di voi).
Le esperienze più interessanti sono le riprese dei Big Five anche a distanza di 3-4m, le giraffe reticolate, le uova cotte sui geyser di acqua calda, poi la degustazione di una bistecca di coccodrillo e l'ascolto di musica in qualche locale notturno di Nairobi. Questi mini-tours possono essere personalizzati. In questo caso, non dimenticate una visita con sosta al lago Baringo, dove si possono fare delle mini-crociere, o esperienza più interessante, poichè si tratta di un paradiso ornitologico, trascorrere qualche ora di birdwatching per ammirare alcune delle 400 specie di uccelli viventi in questa riserva naturale.

Patente di guida

Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada - Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (in Suppl. ord. alla Gazz. Uff., 28 dicembre 1992, n. 303) e successive modificazioni.
1. Le patenti di guida delle categorie A e B sono valide per dieci anni; se sono rilasciate o confermate a chi ha superato il cinquantesimo anno di età sono valide per cinque anni e a chi ha superato il settantesimo anno di età sono valide per tre anni.
2. La patente speciale di guida delle categorie A e B rilasciata a mutilati e minorati fisici e quella della categoria C sono valide per cinque anni e per tre anni a partire dal settantesimo anno di età. La patente della categoria D è valida per cinque anni.
3. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con propri decreti, può stabilire termini di validità più ridotti per determinate categorie di patenti anche in relazione all'uso cui sono destinati i veicoli condotti, all'età dei conducenti o ai loro requisiti fisici e psichici, determinando altresì in quali casi debba addivenirsi alla sostituzione della patente.
4. L'accertamento dei requisiti previsti dall'art. 119, comma 1, per la guida dei motoveicoli e degli autoveicoli di cui all'art. 116, comma 8 e 8-bis, deve essere effettuato ogni cinque anni e comunque in occasione della conferma di validità della patente di guida. Detto accertamento deve effettuarsi con cadenza biennale nei confronti di coloro che abbiano superato i sessantacinque anni di età ed abbiano titolo a guidare autocarri di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t, autotreni e autoarticolati, adibiti al trasporto di cose, la cui massa complessiva a pieno carico non sia superiore a 20 t, e macchine operatrici.
4-bis. Per i soggetti affetti da diabete trattati con insulina gli accertamenti di cui all'articolo 119, comma 4, lettera d-bis), sono effettuati ogni anno, salvo i periodi più brevi indicati sul certificato di idoneità (2).
5. La validità della patente è confermata dal competente ufficio centrale del Dipartimento per i trasporti terrestri, che trasmette per posta al titolare della patente di guida un duplicato della patente medesima, con l'indicazione del nuovo termine di validità. Non possono essere sottoposti alla visita medica i conducenti che non dimostrano, previa esibizione delle ricevute, di aver effettuato i versamenti in conto corrente postale degli importi dovuti per la conferma di validità della patente di guida. Il personale sanitario che effettua la visita è responsabile in solido dell'omesso pagamento. La ricevuta andrà conservata dal titolare della patente per il periodo di validità. Il titolare della patente, dopo aver ricevuto il duplicato, deve provvedere alla distruzione della patente scaduta di validità.
5-bis. Per i cittadini italiani residenti o dimoranti in un Paese non comunitario per un periodo di almeno sei mesi, la validità della patente è altresì confermata, tranne per i casi previsti nell'articolo 119, commi 2-bis e 4, dalle Autorità diplomatico-consolari italiane presenti nei Paesi medesimi, che rilasciano una specifica attestazione, previo accertamento dei requisiti psichici e fisici da parte di medici fiduciari delle ambasciate o dei consolati italiani, temporaneamente sostitutiva del tagliando di convalida di cui al comma 5 per il periodo di permanenza all'estero; riacquisita la residenza o la dimora in Italia, il cittadino dovrà confermare la patente ai sensi del comma 5.
6. L'autorità sanitaria, nel caso che dagli accertamenti di cui al comma 5 rilevi che siano venute a mancare le condizioni per la conferma della validità della patente, comunica al competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri l'esito dell'accertamento stesso per i provvedimenti di cui agli articoli 129, comma 2, e 130.
7. Chiunque guida con patente o carta di qualificazione del conducente la cui validità sia scaduta è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 155 a euro 624. Alla violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria del ritiro della patente o della carta di qualificazione del conducente, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI.