I prezzi del petrolio si sono bruscamente abbassati oggi mercoledì sul mercato americano. Il barile è più vicino agli 80 dollari, nonostante il calo impressionante delle scorte di petrolio negli Stati Uniti, in quanto gl'investitori hanno continuato a preoccuparsi di un rialzo dei tassi in Cina.
Sul New York Mercantile Exchange (Nymex), un barile di "greggio light sweet" per consegna fine dicembre è stato quotato a 80,44 dollari, in calo di 1,90 dollari rispetto al giorno precedente. Il mercato sta testando gli $ 80, ha osservato Matt Smith di Energy Summit. Il barile è sceso a 80,06 dollari, ma il mercato si muove con grande attenzione verso gli acquisti, tra le preoccupazioni sia per quanto riguarda un possibile aumento dei tassi d’interesse in Cina e sia sull'evolversi della situazione del debito pubblico dei paesi dell'area dell'euro. La caduta è stata rapida: in quattro sessioni, il prezzo è sceso di 7,37 dollari al barile, dopo la sua salita, la settimana scorsa, al livello più alto dall'ottobre 2008. “Gl'investitori speculano su un aumento dei tassi d’interesse cinese, destinati a contrastare l'inflazione nel paese, che rallenterebbe così la crescita economica e farebbe calare il consumo di petrolio”, ha dichiarato Andy Lipow di Lipow Associates Oil. D'altra parte, gli speculatori stanno monitorando la situazione nella zona euro, perchè quando l'Irlanda si avvicinò a un piano di aiuti internazionali per salvare le sue banche in grande difficoltà, anche in quel caso la speculazione rallentò gli acquisti.
Sul New York Mercantile Exchange (Nymex), un barile di "greggio light sweet" per consegna fine dicembre è stato quotato a 80,44 dollari, in calo di 1,90 dollari rispetto al giorno precedente. Il mercato sta testando gli $ 80, ha osservato Matt Smith di Energy Summit. Il barile è sceso a 80,06 dollari, ma il mercato si muove con grande attenzione verso gli acquisti, tra le preoccupazioni sia per quanto riguarda un possibile aumento dei tassi d’interesse in Cina e sia sull'evolversi della situazione del debito pubblico dei paesi dell'area dell'euro. La caduta è stata rapida: in quattro sessioni, il prezzo è sceso di 7,37 dollari al barile, dopo la sua salita, la settimana scorsa, al livello più alto dall'ottobre 2008. “Gl'investitori speculano su un aumento dei tassi d’interesse cinese, destinati a contrastare l'inflazione nel paese, che rallenterebbe così la crescita economica e farebbe calare il consumo di petrolio”, ha dichiarato Andy Lipow di Lipow Associates Oil. D'altra parte, gli speculatori stanno monitorando la situazione nella zona euro, perchè quando l'Irlanda si avvicinò a un piano di aiuti internazionali per salvare le sue banche in grande difficoltà, anche in quel caso la speculazione rallentò gli acquisti.
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