Europa. Le anticipazioni delle stime degli economisti vedono un moderato ulteriore miglioramento degli indici di fatturato delle PMI, ormai ampiamente al di sopra del livello di 50, considerato lo spartiacque tra contrazione ed espansione dell’attività produttiva. Le aspettative sia per l’industria che i servizi sono attesi in miglioramento, supportati dalla ripresa della domanda e dal clima favorevole che ha stimolato il settore delle costruzioni e la spesa delle famiglie. La forza della ripresa in atto è vincolata e, in prospettiva, limitata dalle necessità di aggiustamento dei conti pubblici che diversi paesi (non solo la Grecia) dovranno affrontare. La produzione industriale dell’area euro a febbraio è cresciuta dello 0,9% m/m, decisamente al di sopra delle attese (+0,1% ), mentre il dato di gennaio, che aveva visto una crescita dell’1,7%, è stato rettificato leggermente a +1,6%. L’inflazione europea (CPI) è tornata a salire, mostrando un aumento a marzo dell’1,4% La crescita mensile dei prezzi al consumo è stata dello 0,9%, in linea con le attese. I conti con l'estero dei 16 paesi dell’euro hanno mostrato a febbraio un saldo positivo pari a 2,6 miliardi. I dati destagionalizzati a cura di Eurostat evidenziano inoltre una revisione del passivo di gennaio a 9 miliardi dai precedenti 8,9 miliardi. I prezzi al consumo (CPI) in Germania in marzo hanno registrato un rialzo pari allo 0,5% m/m e +1,1% a/a, da rispettivamente +0,4% e +0,6%. In Francia, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,5% m/m a marzo (era atteso 0,4%), portando il tasso d’inflazione all’1,6%.
Germania. L’indice del comparto Manifatturiero ha già superato il livello di 60 a marzo, a conferma che il paese sta beneficiando più di altri del recupero del ciclo economico mondiale. Tale evidenza sarà probabilmente confermata anche dalla pubblicazione dell’indice IFO (domani 23 aprile), altro indicatore di fiducia delle imprese in Germania, arrivato ai massimi da giugno 2008 e atteso in salita anche ad aprile. Complessivamente sembra confermarsi il quadro di recupero
dell’attività produttiva in Europa.
Italia. Le tensioni politiche all’interno della maggioranza, non aiutano il quadro economico in attesa di riforme che possano rilanciare l’economia. Bene accolta in borsa la ristrutturazione Fiat, prevista nel giro di 6 mesi.
USA. Le vendite di case esistenti di marzo, attese a +5,6% m/m da -0,6% m/m, ma soprattutto il dato sugli ordini di beni durevoli di marzo, attesi a 0,1% m/m da 0,9% m/m. Il Dipartimento del Lavoro ha annunciato che i prezzi delle importazioni statunitensi a marzo, dopo due cali consecutivi, sono cresciuti dello 0,7% (+11,4% annuo); +2,9% per i prezzi dei carburanti. Negativo il dato sulla bilancia commerciale a febbraio, che registra un saldo pari a -39,7 miliardi di dollari, in aumento rispetto al dato precedente (-37 miliardi di dollari). L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1% m/m (2,3% a/a), dopo la variazione nulla di febbraio. Su base tendenziale, l’inflazione prosegue il trend in calo (1,1% da 1,3% a marzo). Sempre in USA le vendite al dettaglio sono aumentate a marzo dell’1,6% m/m. Al netto delle auto, le cui vendite hanno beneficiato di numerosi incentivi introdotti da Toyota e da altri produttori, il dato ha evidenziato un +0,6% m/m. Aumentano di 24.000 unità le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, a 484.000 dai precedenti 460.000.La produzione industriale a marzo è salita dello 0,1% m/m, sotto le attese che indicavano un +0,7%.
Germania. L’indice del comparto Manifatturiero ha già superato il livello di 60 a marzo, a conferma che il paese sta beneficiando più di altri del recupero del ciclo economico mondiale. Tale evidenza sarà probabilmente confermata anche dalla pubblicazione dell’indice IFO (domani 23 aprile), altro indicatore di fiducia delle imprese in Germania, arrivato ai massimi da giugno 2008 e atteso in salita anche ad aprile. Complessivamente sembra confermarsi il quadro di recupero
dell’attività produttiva in Europa.
Italia. Le tensioni politiche all’interno della maggioranza, non aiutano il quadro economico in attesa di riforme che possano rilanciare l’economia. Bene accolta in borsa la ristrutturazione Fiat, prevista nel giro di 6 mesi.
USA. Le vendite di case esistenti di marzo, attese a +5,6% m/m da -0,6% m/m, ma soprattutto il dato sugli ordini di beni durevoli di marzo, attesi a 0,1% m/m da 0,9% m/m. Il Dipartimento del Lavoro ha annunciato che i prezzi delle importazioni statunitensi a marzo, dopo due cali consecutivi, sono cresciuti dello 0,7% (+11,4% annuo); +2,9% per i prezzi dei carburanti. Negativo il dato sulla bilancia commerciale a febbraio, che registra un saldo pari a -39,7 miliardi di dollari, in aumento rispetto al dato precedente (-37 miliardi di dollari). L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1% m/m (2,3% a/a), dopo la variazione nulla di febbraio. Su base tendenziale, l’inflazione prosegue il trend in calo (1,1% da 1,3% a marzo). Sempre in USA le vendite al dettaglio sono aumentate a marzo dell’1,6% m/m. Al netto delle auto, le cui vendite hanno beneficiato di numerosi incentivi introdotti da Toyota e da altri produttori, il dato ha evidenziato un +0,6% m/m. Aumentano di 24.000 unità le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, a 484.000 dai precedenti 460.000.La produzione industriale a marzo è salita dello 0,1% m/m, sotto le attese che indicavano un +0,7%.
Mercati Azionari
I mercati azionari ripiegano nell’ultima seduta della settimana dopo aver superato i precedenti massimi, grazie anche ad alcuni importanti dati macro superiori alle attese. Recuperano forza i settori ciclici , trainati da Auto, Costruzioni e Beni di Lusso. Relativamente all’Auto il CSP (Centro Studi Promoter) stima per il 2010 in Europa un calo delle immatricolazioni di almeno un milione di vetture (su 14 milioni) dovuto all’esaurimento degli incentivi. I dati di marzo sono ancora in aumento dell’11,1% a/a, grazie ai paesi che ancora beneficiano degli aiuti governativi. Al contrario, la Germania registra un forte calo del 26% e le previsioni per i prossimi mesi indicano una flessione significativa. Relativamente al Lusso l’associazione Altagamma e Bain & Co hanno rivisto al rialzo le stime di crescita a livello globale per il 2010; al momento, prevedono un aumento del fatturato del 4% rispetto alla precedente stima di ottobre (+1%) per un totale di 158 mld di euro. Le vendite restano sostenute dai consumatori cinesi (+15%), rispetto al complessivo +10% dell’Asia, mentre restano sempre in calo i consumi in Giappone (-3,6%). Nel breve, perde forza il Bancario dopo l’accusa di frode avanzata dalla SEC nei confronti di Goldman Sachs, che lascia ipotizzare anche il coinvolgimento di altre banche d’affari. Nel contempo, il comparto risente positivamente delle indicazioni giunte dalle prime trimestrali statunitensi, con JP Morgan e Bank of America che hanno riportato nei primi tre mesi del 2010 risultati superiori alle attese.
I mercati azionari ripiegano nell’ultima seduta della settimana dopo aver superato i precedenti massimi, grazie anche ad alcuni importanti dati macro superiori alle attese. Recuperano forza i settori ciclici , trainati da Auto, Costruzioni e Beni di Lusso. Relativamente all’Auto il CSP (Centro Studi Promoter) stima per il 2010 in Europa un calo delle immatricolazioni di almeno un milione di vetture (su 14 milioni) dovuto all’esaurimento degli incentivi. I dati di marzo sono ancora in aumento dell’11,1% a/a, grazie ai paesi che ancora beneficiano degli aiuti governativi. Al contrario, la Germania registra un forte calo del 26% e le previsioni per i prossimi mesi indicano una flessione significativa. Relativamente al Lusso l’associazione Altagamma e Bain & Co hanno rivisto al rialzo le stime di crescita a livello globale per il 2010; al momento, prevedono un aumento del fatturato del 4% rispetto alla precedente stima di ottobre (+1%) per un totale di 158 mld di euro. Le vendite restano sostenute dai consumatori cinesi (+15%), rispetto al complessivo +10% dell’Asia, mentre restano sempre in calo i consumi in Giappone (-3,6%). Nel breve, perde forza il Bancario dopo l’accusa di frode avanzata dalla SEC nei confronti di Goldman Sachs, che lascia ipotizzare anche il coinvolgimento di altre banche d’affari. Nel contempo, il comparto risente positivamente delle indicazioni giunte dalle prime trimestrali statunitensi, con JP Morgan e Bank of America che hanno riportato nei primi tre mesi del 2010 risultati superiori alle attese.
Valute.
Sul mercato delle monete la valuta europea è penalizzata dalla bassa propensione al rischio degli investitori, maturata a seguito delle turbolenze greche e della vicenda Goldman Sachs, che spinge il cambio, contro dollaro, in area 1,3450, finendo per favorire le valute più difensive come yen e dollaro, sfavorendo di contro le divise ad alto rendimento come euro e valute emergenti (ad esempio il dollaro australiano). Finché la questione greca non verrà risolta a pieno e non cesserà la ridda di dichiarazioni da parte dell'Europa (specie tedesche), della Grecia e in ultima istanza del Fondo Monetario (FMI), l'euro resterà in balia della volatilità che ha contraddistinto le ultime settimane, confermando quindi il nostro scenario, anche se la vicenda della banca d’affari Goldman Sachs, al momento, è ancora indecifrabile e non è chiaro l’impatto che potrebbe avere sul dollaro. Resta una debolezza di fondo anche per la sterlina; l'atteso dibattito televisivo tra i candidati premier laburista e conservatore ha confermato una certa confusione nel quadro politico inglese con l'esito della consultazione elettorale per nulla scontato. Lo scenario sullo yen è influenzato dalle dichiarazioni in arrivo dal Giappone, dove Motohisa Ikeda, membro influente del partito di maggioranza, sottolinea, ancora una volta, come il Governo desideri un cambio più favorevole allo yen, specie contro il dollaro onde favorire ripresa economica spingendo le esportazioni
Sul mercato delle monete la valuta europea è penalizzata dalla bassa propensione al rischio degli investitori, maturata a seguito delle turbolenze greche e della vicenda Goldman Sachs, che spinge il cambio, contro dollaro, in area 1,3450, finendo per favorire le valute più difensive come yen e dollaro, sfavorendo di contro le divise ad alto rendimento come euro e valute emergenti (ad esempio il dollaro australiano). Finché la questione greca non verrà risolta a pieno e non cesserà la ridda di dichiarazioni da parte dell'Europa (specie tedesche), della Grecia e in ultima istanza del Fondo Monetario (FMI), l'euro resterà in balia della volatilità che ha contraddistinto le ultime settimane, confermando quindi il nostro scenario, anche se la vicenda della banca d’affari Goldman Sachs, al momento, è ancora indecifrabile e non è chiaro l’impatto che potrebbe avere sul dollaro. Resta una debolezza di fondo anche per la sterlina; l'atteso dibattito televisivo tra i candidati premier laburista e conservatore ha confermato una certa confusione nel quadro politico inglese con l'esito della consultazione elettorale per nulla scontato. Lo scenario sullo yen è influenzato dalle dichiarazioni in arrivo dal Giappone, dove Motohisa Ikeda, membro influente del partito di maggioranza, sottolinea, ancora una volta, come il Governo desideri un cambio più favorevole allo yen, specie contro il dollaro onde favorire ripresa economica spingendo le esportazioni
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