sabato 3 marzo 2012

L'Europa al bivio: non può tagliare e crescere contemporaneamente

I leader europei sono alla ricerca di modi per crescere e andare di nuovo avanti, ma le regole per la riduzione del deficit impediscono loro di utilizzare lo strumento più ovvio: incentivi governativi. Gli europei potrebbero imparare dall'amministrazione Obama, che nonostante qualche passo falso occasionale ha trovato la formula corretta: Tutto gas ora, freni più tardi. L'Europa sta soffocando il suo recupero proprio insistendo prematuramente sulla austerità. Il primo errore è stato quello di concordare irrealisticamente difficili obiettivi di riduzione del disavanzo. Il secondo errore è stato insistere sul rispetto di tali obiettivi, anche se stanno facendo gravi danni per l'economia europea. "Per la credibilità di tutta l'operazione, penso che sia necessario per noi mantenere questi obiettivi di bilancio," ha detto il 2 marzo, Herman Van Rompuy, presidente della UE in un incontro al vertice a Bruxelles. "Se non ci muoviamo in modo coerente, allora saremo puniti dai mercati." Rompuy, un vero sostenitore di una compagine governativa forte, è stato rieletto al vertice per un secondo mandato di due anni e 1/2. Ma la linea dura dell'organizzazione, lungi dal ricompattare le nazioni, si è distinta per la divisione. Il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy ha aspettato il summit per annunciare che in Spagna il disavanzo di bilancio per quest'anno sarà al 5,8% dal 4,4% previsto. Il deficit della Spagna è in aumento perché l'economia è debole, l'ultimo tasso di disoccupazione è del 23%. Ma dopo contatti con il primo ministro italiano Mario Monti, Rajoy ha cambiato registro e ha detto che la Spagna si atterrà all'obiettivo dell'UE. Rajoy, rappresentante di un partito eletto in dicembre, non ha fatto del tutto un passo indietro. Ha detto che la Spagna presenterà un piano di "ragionevole" spesa per il 30 marzo sulla base di "prudenti" previsioni. L'Europa ha fatto meglio degli Stati Uniti nelle prime fasi della crisi finanziaria. Ma ha fatto troppo poco per rafforzare le sue banche, e ricomposto troppo presto le azioni di stimolo. Ora a guardare bene il confronto, le politiche seguite dagli Stati Uniti hanno portato il tasso di disoccupazione in gennaio all'8,3%. Nello stesso mese l'Europa a 27 paesi ha un tasso medio del 10,1%. L'Europa ed i paesi più indebitati non hanno i mezzi finanziari per stimolare le loro economie, ma le nazioni creditrici come la Germania lo possono fare. Al contrario, si stanno unendo nella austerità, aggravando il problema invece di alleviarlo. La Germania è riuscita a tagliare il suo deficit di bilancio all'1% del PIL l'anno scorso. Nessun paese può inseguire sempre grandi deficit di bilancio, ma deve puntare sulla rettitudine fiscale quando l'economia è debole, l'Europa si avvitando in una contrazione economica che deprime le entrate fiscali, costringendo i governi a tagliare la spesa ancora di più in una spirale mortale verso il basso.

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