Quattro giorni prima di un vertice speciale-euro sulla crisi del debito, l'agenzia di rating Moody's ha ridotto il merito creditizio della Grecia, ancora una volta, di tre livelli da Ba1 a B1. Il rating è sceso al di sotto del livello spazzatura. Atene si è dichiarato indignata e ha dichiarato che la retrocessione è incomprensibile e pericolosa. La società Moody's ha giustificato l'abbassamento del rating per le preoccupazioni che la Grecia, nonostante il paracadute euro, deve ristrutturare il proprio debito per ritrovare un equilibirio economico. Inoltre, sempre secondo l'agenzia di rating, questo paese ha notevoli difficoltà di generare reddito. Atene ha anche minacciato di rifiutare il pacchetto di aiuti dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale (FMI) nel 2013 per un importo di 110 miliardi, qualora le condizioni divenissero ancora più severe.
Il Ministro greco delle Finanze ha dichiarato che la retrocessione è stata del tutto ingiustificata perchè non si sta mostrando alcuna valutazione obiettiva ed equilibrata delle circostanze, sui progressi già conseguiti nel risanamento del bilancio ed ignora il percorso di riforme economiche già intraprese. Questa vicenda ha rafforzato la necessità di un monitoraggio più rigoroso sulle agenzie di rating. Anche in Europa ci sono, tuttavia, timori per un possibile fallimento della Grecia. Il Commissario UE per gli affari monetari, Olli Rehn, ha dichiarato al giornale tedesco "Handelsblatt" (edizione di ieri): Un taglio del debito avrebbe conseguenze gravi per i paesi colpiti in tutta l'Europa. I tassi di prestito ad Atene ridotti e la proroga da tre e mezzo a sette anni della durata del prestito sono il mezzo per dare al paese più respiro. Sarà questo uno dei temi caldi che avranno di fronte i partecipanti al vertice straordinario dei 17 paesi dell'euro venerdì a Bruxelles. La riunione è in preparazione del vertice dei capi di governo di fine di marzo, dove contro prestiti meno cari per Atene e per l'Irlanda, in particolare, c'è resistenza da parte dell' Austria.
Il Ministro greco delle Finanze ha dichiarato che la retrocessione è stata del tutto ingiustificata perchè non si sta mostrando alcuna valutazione obiettiva ed equilibrata delle circostanze, sui progressi già conseguiti nel risanamento del bilancio ed ignora il percorso di riforme economiche già intraprese. Questa vicenda ha rafforzato la necessità di un monitoraggio più rigoroso sulle agenzie di rating. Anche in Europa ci sono, tuttavia, timori per un possibile fallimento della Grecia. Il Commissario UE per gli affari monetari, Olli Rehn, ha dichiarato al giornale tedesco "Handelsblatt" (edizione di ieri): Un taglio del debito avrebbe conseguenze gravi per i paesi colpiti in tutta l'Europa. I tassi di prestito ad Atene ridotti e la proroga da tre e mezzo a sette anni della durata del prestito sono il mezzo per dare al paese più respiro. Sarà questo uno dei temi caldi che avranno di fronte i partecipanti al vertice straordinario dei 17 paesi dell'euro venerdì a Bruxelles. La riunione è in preparazione del vertice dei capi di governo di fine di marzo, dove contro prestiti meno cari per Atene e per l'Irlanda, in particolare, c'è resistenza da parte dell' Austria.
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