Il primo ministro greco Papademos, dopo l'aprovazione travagliata dell'ultimo programma di austerity, voluto dalla Troika, per elargire il nuovo finanziamento di 130 miliardi di €, sta esaminando un rimpasto con un governo con molti tecnocrati Il rimpasto dovrebbe andare a buon fine entro questa settimana, probabilmente giovedì, per giungere ad una diversa configurazione da quella attuale che ha generato la profonda crisi del sistema politico e che ha causato il secondo memorandum. Le dimissioni di questi giorni a causa delle divergenze politiche ed economiche hanno creato sei posti vacanti nel Consiglio dei Ministri, che devono essere riempiti, ma probabilmente ci sono altre situazioni che rendono necessario cambiare forma e struttura di governo. Come riportato dai colleghi del Primo Ministro Lucas Papademos, la Riforma era già necessaria prima della fine dell'anno, quando divenne evidente che il governo aveva problemi d'insufficienza e incapacità di produrre rapidamente un progetto. Inoltre, le pressioni da più parti (dai ministri del governo, come ad esempio A. Diamantopoulou al Presidente della LAOS Karatzaferis) per un rimpasto modello Monti, poichè non c'era stato un chiaro rifiuto di questa idea da parte del Consiglio dei Ministri aveva prodotto l'impressione che questo indirizzo fosse stato in qualche modo metabolizzato. Come l'esperienza italiana sta indicando, è difficile stabilire dove finisce il politico e inizia il tecnocrate. Ma i membri del governo greco non hanno chiarito bene le loro intenzioni. La ragione è che non importa chi ha la prerogativa del cambiamento, la decisione di rimescolare il governo dovrebbe essere presa insieme dai leader di entrambi i partiti che oggi sostengono il governo, PASOK e Nuova Democrazia. Finora soltanto George Papandreou ha detto che non ha la minima obiezione di procedere con il signor Papademos ad un rimpasto del governo. "Se vuoi fare un rimodellamento, non ho alcuna obiezione, avrebbe detto il primo ministro Papandreou. Il modello di governo Monti (formato ridotto e flessibile, composto esclusivamente da ministri tecnocrati) è uno degli scenari ora preso in gran considerazione da Papademos. L'altra versione è quella di utilizzare un formato misto di tecnocrati e politici. Delegare ai tecnocrati le aree critiche di ministeri e di subordinare a mantenere i politici, in settori indicati da Samaras G. e A. Papandreou. Una terza versione della Riforma, che interpreta anche il desiderio di alcuni, è che il governo rimanga puramente politico, ma impegni alti dirigenti di entrambe le parti, in modo, semplicemente d'incrementare l'adesione, che verrà dal nuovo tipo di Repubblica che di fatto si andrà a costituire. Il fattore cruciale, tuttavia, è il tipo, il contenuto della Riforma e il tempo delle elezioni, che si dovrebbero svolgere entro la primavera. Samaras ha insistito sull'urgenza delle elezioni, ovviamente, spiegando ai suoi colleghi e a Papademos che il rimpasto di governo servirà solo a colmare le lacune causate dalle recenti dimissioni.
martedì 14 febbraio 2012
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