"Se possibile, non lasciate la vostra casa", questo è il consiglio che continuano a dare le autorità anche se l'inverno è sotto controllo. Roma, per esempio, dove le scuole e altre istituzioni pubbliche hanno chiuso, è prevista per domani venerdì fino a 30 centimetri di neve fresca. Dovrebbe esserci più neve in altre parti del centro Italia, in particolare nella regione Marche. Come riportano i rapporti del quotidiano la "Repubblica", si aspettano le previsioni meteo per la regione Marche dove si prevedono un massimo di 50 centimetri di neve fresca. Oltre all' Abruzzo, Campania, Lazio, Molise e Basilicata è la regione Marche, dove il clima invernale estremo ha colpito più duramente. "I prossimi giorni saranno molto difficili", ha detto Gian Mario Spacca, presidente della regione Marche, in un appello alla popolazione. Si consiglia di non utilizzare l'auto o solo in casi urgenti. Inoltre Spacca ha fatto un appello ai suoi concittadini, "se possibile, non lasciate casa." Nei villaggi delle Marche, le strade sono ghiacciate e la neve carica i tetti di peso eccessivo, l'opera di soccorso della protezione civile e dipendenti dei vari servizi pubblici sono in pieno svolgimento. In alcune parti del centro Italia, sono schierati gli specialisti della protezione civile e personale militare. Il clima invernale estremo porta con sé alcune difficoltà nella vita quotidiana degli italiani. In fatti, avranno bisogno di raschiare più a fondo nelle loro tasche, perché molti cibi sono diventati più cari. Ci sono prodotti che sono diventati scarsi perché l'offerta dei fornitori è parzialmente bloccata, ma soprattutto perché sempre più clienti fanno acquisti preventivi. Il Ministero degli Interni italiano ha riferito di aumenti di prezzo del 20%. In resoconti dei media, si è detto che in alcune località i prezzi per frutta e ortaggi freschi sono saliti fino al 200%. Si sospetta che alcuni commercianti hanno effettuato aumenti dei prezzi ingiustificati - in questi casi, le autorità agireranno secondo le loro stesse dichiarazioni. I rapporti delle organizzazioni di difesa dei consumatori ritengono che una famiglia italiana spenderà in media circa 20 euro in più al mese per le esigenze alimentari quotidiane. E questo potrebbe essere solo l'inizio dei sovrapprezzi, se il clima rigido invernale durerà a lungo gli acquisti di emergenza dei clienti nei supermercati assumerà proporzioni incontrollabili. In questo caso, le spese mensili di una famiglia italiana aumenterebbe del 40%, un incremento di poco meno di € 133. Per di più, le bollette di riscaldamento saranno più alte. Sui redditi modesti e sulle nostre pensioni graveranno moltissimo queste spese eccessive. Freddi così forti capitano ogni 30 anni. La tempesta di neve ha anche caricato di nuove spese varie industrie. Così, l'agricoltura, con perdite di bestiame registrati fino ad oggi da circa 350 milioni di €. e si lamenta l'industria dei trasporti con perdite di circa 150 milioni di €. L'ondata di freddo che ha interessanto l'Italia dall'inizio di febbraio, ha colpito fisicamente le persone con oltre 40 decessi. A rischio sono soprattutto i senzatetto, gli utenti della strada così come i vecchi, i malati. Episodi simili in inverno in Italia sono molto rari. Periodi comparabili di freddo così forti avvengono circa ogni 30 anni, più di recente nel gennaio 1985 e febbraio 1956. Al momento i primi conteggi di danni materiali (veicoli distrutti, superlavoro e straordinari, interventi sanitari effettuati per fratture e incidenti vari assommano a circ 1 miliardo di €), ma i conteggi non sono e non possono essere definitivi, se mai lo saranno. A queste prime cifre andranno sommati i danni della seconda ondata di nevicate.
giovedì 9 febbraio 2012
Gelo e freddo colpiscono l'Italia, primi conteggi parlano di 1 miliardo di €
Pubblicato da economicamente alle 18:26
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