Anche i paesi ricchi piangono. E' il caso della Svizzera e del franco forte, con l’euro a 1,14 franchi e il dollaro a 80 centesimi, i consumatori sono contenti, acquistando in dollari su Internet e facendo la spesa in Italia, i viaggiatori si possono finalmente permettere lunghe vacanze e grandi shopping negli Usa, gli speculatori fanno affari, ma le aziende soprattto quelle esportatrici si lamentano, e già pensano a un qualche tipo di delocalizzazione, magari in India o a chiedere prestazione più lunghe ai propri lavoratori a parità di salario, sotto la minaccia di poter così evitare licenziamenti. Il dibattito è aperto. Il franco sopravalutato è davvero un guaio? Innanzitutto, bisognerebbe valutare se sia davvero questo gran male avere una moneta forte e apprezzata, un’economia sana, finanze in salute o se sia meglio fare fallimento come lo stato greco o essere supertassati come in alcuni paesi europei. In Svizzera le ricette sono tante, ecco alcune soluzioni proposte per rendere più debole il franco svizzero.- La proposta più immediata è quella di non fare niente, perché come per tutti i mercati c’è sempre chi sale e chi scende in maniera alternata. Oggi tocca al franco, domani risalgono il dollaro o l'euro. E poi, per risolvere la questione non si tratta d'indebolire il franco, ma di far crescere le economie dei paesi occidentali. Economiesuisse ha proposto di allungare l’orario di lavoro, ridurre le tasse alla imprese, fare sforzi diretti di politica estera per aprire nuovi mercati alle imprese elvetiche e investire in innovazione. Un’altra soluzione molto clamorosa è quella di legare il franco all’euro, ma questa proposta avrebbe molte più conseguenze negative e alla fine non rappresenterebbe una soluzione gradita alla maggioranza della popolazione svizzera molto legata alle loro radici di autonomia. Oggi, di fatto, un franco ormai vale già quanto un euro. Inoltre, la Svizzera rischierebbe di rinunciare ad una politica monetaria indipendente, entrando di fatto nell’Unione europea. Comperare euro, La Banca nazionale può influire sui cambi con la compravendita di valuta e gestire la domanda e l’offerta, ma solo in teoria, perché la BNS ha già buttato via, tra il 2009 e il 2010, 200 miliardi di cui il 55% per comperare euro, senza alcun indebolimento del franco. Le incertezze che occupano ancora i mercati hanno favorito ieri una nuova ripresa del franco che ha raggiunto un nuovo massimo nei confronti del dollaro: 0.8080 cambio che poi non ha retto all'impatto dell'avversione al rischio, favorendo il raggiungimento di 0.80. La tendenza di fondo rimane favorevole alla moneta elvetica per la ricerca di nuovi massimi.
martedì 26 luglio 2011
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