sabato 9 luglio 2011

Debito USA a rischio default

Preoccupato discorso, questa sera, del Presidente Obama in televisione e riunione bipartisan domani domenica alla Casa Bianca con le forze politiche per ottenere entro il 2 agosto il consenso ad aumentare il tetto del debito nazionale. La controversia tra l'amministrazione Obama e la Camera dei Rappresentanti avente per oggetto l'aumento oltre i 14,3 trilioni di dollari USA del tetto del debito è diventata ancora più intensa. I Titoli del Tesoro USA si troveranno ad affrontare almeno un "default tecnico" rischioso se le due parti non riescono a raggiungere un accordo per il 2 agosto. Attualmente, entrambe le parti stanno cercando di utilizzare questo rischio di "default tecnico" per costringere l'altro alla sottomissione. Anche se queste sono le differenze di politica interna fra le istituzioni degli Stati Uniti e i vari partiti politici, i risultati avranno un forte impatto sul sistema finanziario globale. Gli Stati Uniti, come emittente della moneta globale, potranno bloccare il pagamento degl' interessi dei creditori globali per una lotta politica interna. Anche se le due parti raggiungeranno un accordo prima della scadenza, gli Stati Uniti hanno creato un brutto precedente ignorando l'economia globale e gl'interessi dei creditori stranieri sulla base di una propria politica. In realtà, il debito nazionale lordo aveva già raggiunto il tetto il 16 maggio scorso, toccando il record degli ultimi 60 anni. Questo è stato il risultato di una scelta politica di anni di sostenere a debito i consumi. Conformemente alla prassi del passato, la Casa Bianca, ora tenta di ottenere, per la 16esima volta dal 1993, l'autorizzazione del Congresso di aumentare il massimale del debito. In risposta alla richiesta della Casa Bianca di aumentare il massimale del debito prima delle prossime elezioni generali, il Partito repubblicano, che controlla la Camera dei Rappresentanti, ha aggiunto alcuni nuovi obblighi giuridici che impongono al governo di tagliare la spesa federale per 2 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni senza un aumento delle tasse. Per l'amministrazione in carica, accettare una tale condizione potrebbe significare per Obama perdere la sua riconferma alla Presidenza nel 2012. Dall'altra parte, se il Congresso non concederà l'autorizzazione ad aumentare il debito entro il 2 agosto, il governo teoricamente non riuscirà a pagare gl'interessi dovuti sul debito (il pagamento dei primi interessi ai creditori dovranno essere effettuati il 15 agosto). Di conseguenza, l'amministrazione Obama dovrà sospendere il pagamento delle pensioni a carico dello stato e cessare il pagamento degli interessi ai creditori stranieri. Evidentemente, questo porterà a conseguenze catastrofiche sia per gli Stati Uniti e che per il mercato finanziario globale che non è in grado di sopportare questa evenienza. Tuttavia, la Casa Bianca e il Congresso stanno entrambi utilizzando questo pericolo come un mezzo per costringere l'altro ad abdicare alla rigidità della propria posizione. Anche se le istituzioni finanziarie internazionali di rating hanno già emanato chiari avvertimenti sui rischi riguardanti il debito nazionale degli Stati Uniti e l'aumento del volume delle transazioni di CDS stanno ad indicare che il rischio di insolvenza nel mercato finanziario è notevolmente aumentato, la probabilità per gli Stati Uniti di affrontare una crisi simile al debito sovrano della Grecia, però è molto bassa. In primo luogo, perchè recenti dati statistici hanno mostrato che gl'investitori sono ancora interessati all'acquisto di nuove emissioni del debito nazionale degli Stati Uniti. Secondo il "default tecnico", non richiederà che le banche centrali di altri paesi di scaricare i titoli primari del debito USA in loro possesso. I titolari stranieri di debito degli Stati Uniti si troveranno ad affrontare un rischio reale. Dal momento che i partiti politici americani prenderanno in considerazione solo i propri interessi e avranno il coraggio di ignorare gl'interessi dei creditori stranieri, è altamente possibile che gli Stati Uniti in futuro danneggino i creditori stranieri per i propri interessi politici, economici e di sicurezza. In altre parole, si può utilizzare il default del debito per minacciare altri paesi. Questo è un rischio terribile sistematico nascosto nel sistema finanziario internazionale attuale. La crisi del debito degli Stati Uniti ha posto un vero dilemma per i creditori stranieri. Essi o devono sopportare l'immediato enorme rischio finanziario causato dal default del debito americano, o dovranno tenere più a lungo il debito degli Stati Uniti a loro rischio e pericolo. Allo stesso tempo, la crisi del debito degli Stati Uniti servirà come un campanello d'allarme per la Cina, il più grande detentore straniero di buoni del Tesoro. La Cina dovrebbe smettere di aumentare le sue riserve in valuta estera già massiccia, e fare attenzione ai rischi di sicurezza nazionale finanziaria per quelle aziende che hanno una eccessiva attività in dollari USA. Nell'era post-crisi finanziaria del mercato globale, c'è un crescente consenso internazionale perchè il sistema monetario internazionale dollaro-centrico sia riformato al più presto possibile. Liberarsi dei dollari non serve solo gl'interessi dei paesi creditori, ma garantirà anche la stabilità e la gestione sostenibile del sistema finanziario internazionale.

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