Chi l’avrebbe mai detto che un centinaio di bancarelle con prodotti più o meno locali avrebbe fatto da trainer ad una serie di manifestazione, gite, appuntamenti pre-natalizi in tante parti del mondo. Ormai la gita per il ponte dell’Immacolata della prima decade di dicembre e relativa sosta in albergo ha assunto proporzioni tali da consentire ad alcune località più famose d’Italia, il pienone. Diversi alberghi dell’Alto Adige da Vipiteno, a Bressanone, da Merano a Campo di Trens da diverse settimane non accettano più prenotazioni e brindano al tutto esaurito. In questo riscoprire piccoli e caratteristici paesi, spicca Vipiteno primo borgo tirolese entrando in Italia dal Brennero. Ma sono tutti fortemente accoglienti, perché dotati di un ottima attrezzature turistica. Altrettanto succede in Val D’Aosta , che oltre al capoluogo di regione annovera Chatillon, famosa per la rassegna di prodotti alimentari della valle da scoprire negli stand del Petit Marchè del Borgo, Bard dove il 6 dicembre si s’inaugura oltre a una straordinaria esposizione di prodotti locali anche una ricca rassegna di presepi. La lista si fa lunga girando per la penisola. Da menzionare sono le due esposizioni di Milano con la Manifestazione dell’Artigianato in Fiera della durata di 9 giorni nei locali della nuova fiera, con la presenza di prodotti di 107 paesi e la mostra di OBej O Bej vicino alla centrale chiesa di S. Ambrogio. Altre gite vengono organizzate dai tour operators per visitare e soggiornare a Innsbruk, Monaco di Baviera. Stoccarda e magari a Zurigo, che per molti è il più grande mercato natalizio d’Europa. Diventa difficile stimare il giro d’affari che questo turismo mette in moto, tra trasporti, occupazione alberghiera, pasti, acquisti di prodotti, ma basta considerare i richiami pubblicitari sulla stampa e depliants per valutare consistente l’apporto economico per queste località. Da non sottovalutare che la neve preannunciata in questi giorni aiuta a riempire molte di queste stazioni turistiche, dando così inizio alla stagione invernale. Da segnalare come in un periodo che in tutto il mondo si tende alla omologazione, si adottano le stesse usanze, si mangiano gli stessi hamburgers e ci si veste con gli stessi abiti, per qualche giorno si abbandonano i grandi centri commerciali e si ritorna un pò all’antica con gli acquisti sulla bancarella del mercato, magari non proprio sottocasa.
martedì 1 dicembre 2009
Shopping di Natale
Chi l’avrebbe mai detto che un centinaio di bancarelle con prodotti più o meno locali avrebbe fatto da trainer ad una serie di manifestazione, gite, appuntamenti pre-natalizi in tante parti del mondo. Ormai la gita per il ponte dell’Immacolata della prima decade di dicembre e relativa sosta in albergo ha assunto proporzioni tali da consentire ad alcune località più famose d’Italia, il pienone. Diversi alberghi dell’Alto Adige da Vipiteno, a Bressanone, da Merano a Campo di Trens da diverse settimane non accettano più prenotazioni e brindano al tutto esaurito. In questo riscoprire piccoli e caratteristici paesi, spicca Vipiteno primo borgo tirolese entrando in Italia dal Brennero. Ma sono tutti fortemente accoglienti, perché dotati di un ottima attrezzature turistica. Altrettanto succede in Val D’Aosta , che oltre al capoluogo di regione annovera Chatillon, famosa per la rassegna di prodotti alimentari della valle da scoprire negli stand del Petit Marchè del Borgo, Bard dove il 6 dicembre si s’inaugura oltre a una straordinaria esposizione di prodotti locali anche una ricca rassegna di presepi. La lista si fa lunga girando per la penisola. Da menzionare sono le due esposizioni di Milano con la Manifestazione dell’Artigianato in Fiera della durata di 9 giorni nei locali della nuova fiera, con la presenza di prodotti di 107 paesi e la mostra di OBej O Bej vicino alla centrale chiesa di S. Ambrogio. Altre gite vengono organizzate dai tour operators per visitare e soggiornare a Innsbruk, Monaco di Baviera. Stoccarda e magari a Zurigo, che per molti è il più grande mercato natalizio d’Europa. Diventa difficile stimare il giro d’affari che questo turismo mette in moto, tra trasporti, occupazione alberghiera, pasti, acquisti di prodotti, ma basta considerare i richiami pubblicitari sulla stampa e depliants per valutare consistente l’apporto economico per queste località. Da non sottovalutare che la neve preannunciata in questi giorni aiuta a riempire molte di queste stazioni turistiche, dando così inizio alla stagione invernale. Da segnalare come in un periodo che in tutto il mondo si tende alla omologazione, si adottano le stesse usanze, si mangiano gli stessi hamburgers e ci si veste con gli stessi abiti, per qualche giorno si abbandonano i grandi centri commerciali e si ritorna un pò all’antica con gli acquisti sulla bancarella del mercato, magari non proprio sottocasa.
Pubblicato da economicamente alle 18:22
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