Come tutti gli anni fra pochi giorni saranno pagate le tredicesime per i lavoratori dipendenti pubblici e privati e per i pensionati. E’ una massa di circa 35 miliardi di euro, quindi una cifra non proprio da trascurare. Secondo le associazioni di consumatori i ¾ avranno una destinazione predestinata, in bollette, mutui e rate, ma rimarrano a disposizione dei consumatori comunque circa 9 miliardi di Euro per regali, viaggi e perché no per qualche investimento per il futuro. A questo punto inizia la gimkana fra le varie possibili scelte. Mentre chi ha già messo da parte un gruzzolo, magari all’estero è impegnatissimo,in questi giorni a riportarlo in Italia approfittando dello scudo fiscale, visto che i soldi è meglio tenerseli vicini, che affidarli a finanziarie o banche estere più difficili da controllare data la lontananza, bisogna pure decidere cosa fare. La gamma di scelta è abbastanza varia. Azioni, fondi azionari, fondi obbligazionari, titoli di stato a tasso fisso o CCT. Dipende dall’ammontare del gruzzolo. Sotto i 50.000 Euro sarebbe da preferire titoli di stato con una ripartizione tra BTP e CCT, e volendo garantirsi ancora di più, si può investire un 20% in Bund tedeschi, lasciando il resto in titoli italiani. Con scadenze anche a medio tempo (4/5 anni), solo dei cataclismi mondiali potrebbero mettere in discussione la nostra appartenenza alla zona Euro, ma in questo caso la vita non sarebbe facile per alcuno. Fra l’altro nel panorama finanziario mondiale di questi mesi, ci sono economie che abbiamo sempre guardato con rispetto che sono, considerando la somma del loro debito pubblico più il debito dei privati in condizioni peggiori delle finanze italiane. Per cifre superiori ai 50.000 Euro, si aprono scenari d’investimenti ancora più ampli, in azioni, fondi azionari, fondi obbligazionari, fondi monetari e immobiliari. Il termine usato in questo caso è quello di crearsi un “giardinetto” dal quale attingerere, in caso di bisogno, vendendo quei titoli sui quali si è sviluppatto una plusvalenza. Un’ultima attenzione, qualora si è sicuri di poter contare su entrate continue superiori alle proprie necessità quotidiane, è la scelta di sottoscrivere un PAC , cioè un pacchetto di investimento programmato in un fondo, ma bisogna leggere attentamente prima della sottoscrizione le condizioni di acquisto, valutando bene i costi che vengono caricati sulle quote rateizzate. In qualche caso se sono eccessive, conviene soprassedere.
domenica 13 dicembre 2009
Tredicesima in arrivo. C‘è spazio per investimenti
Come tutti gli anni fra pochi giorni saranno pagate le tredicesime per i lavoratori dipendenti pubblici e privati e per i pensionati. E’ una massa di circa 35 miliardi di euro, quindi una cifra non proprio da trascurare. Secondo le associazioni di consumatori i ¾ avranno una destinazione predestinata, in bollette, mutui e rate, ma rimarrano a disposizione dei consumatori comunque circa 9 miliardi di Euro per regali, viaggi e perché no per qualche investimento per il futuro. A questo punto inizia la gimkana fra le varie possibili scelte. Mentre chi ha già messo da parte un gruzzolo, magari all’estero è impegnatissimo,in questi giorni a riportarlo in Italia approfittando dello scudo fiscale, visto che i soldi è meglio tenerseli vicini, che affidarli a finanziarie o banche estere più difficili da controllare data la lontananza, bisogna pure decidere cosa fare. La gamma di scelta è abbastanza varia. Azioni, fondi azionari, fondi obbligazionari, titoli di stato a tasso fisso o CCT. Dipende dall’ammontare del gruzzolo. Sotto i 50.000 Euro sarebbe da preferire titoli di stato con una ripartizione tra BTP e CCT, e volendo garantirsi ancora di più, si può investire un 20% in Bund tedeschi, lasciando il resto in titoli italiani. Con scadenze anche a medio tempo (4/5 anni), solo dei cataclismi mondiali potrebbero mettere in discussione la nostra appartenenza alla zona Euro, ma in questo caso la vita non sarebbe facile per alcuno. Fra l’altro nel panorama finanziario mondiale di questi mesi, ci sono economie che abbiamo sempre guardato con rispetto che sono, considerando la somma del loro debito pubblico più il debito dei privati in condizioni peggiori delle finanze italiane. Per cifre superiori ai 50.000 Euro, si aprono scenari d’investimenti ancora più ampli, in azioni, fondi azionari, fondi obbligazionari, fondi monetari e immobiliari. Il termine usato in questo caso è quello di crearsi un “giardinetto” dal quale attingerere, in caso di bisogno, vendendo quei titoli sui quali si è sviluppatto una plusvalenza. Un’ultima attenzione, qualora si è sicuri di poter contare su entrate continue superiori alle proprie necessità quotidiane, è la scelta di sottoscrivere un PAC , cioè un pacchetto di investimento programmato in un fondo, ma bisogna leggere attentamente prima della sottoscrizione le condizioni di acquisto, valutando bene i costi che vengono caricati sulle quote rateizzate. In qualche caso se sono eccessive, conviene soprassedere.
Pubblicato da economicamente alle 00:16
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