Con una superficie di 377.872 kmq, il Giappone è la sessantaduesima nazione del mondo per dimensioni, ma decima per numero di abitanti, con 128 milioni di persone. Tokyo, con oltre 35 milioni di residenti, è la più grande area metropolitana del mondo. La sua economia è la seconda dopo gli Usa. Con una forte presenza di grandi aziende private, e popolazione con un altro tasso scolastico caratterizzata da forte lealtà verso l’impresa, ha conosciuto un grande balzo in avanti dal 1950 al 1990 Negli anni 90 il Giappone ha visto un forte rallentamento della sua economia.Tra il 1992 ed il 1999 il PIL è cresciuto ad un tasso medio di dello 0,8%, arrivando ad un -0,5% nel 2001. Tra le cause di questo declino vi sono l'eccessiva burocratizzazione, relazioni industriali troppo rigide, un mercato interno ancora arretrato. A ciò si aggiunse la politica economica seguita durante gli anni ottanta, con un basso costo del denaro che, unita a risparmi molto elevati, produsse un'enorme massa di liquidità che facilitò le speculazioni, in particolare nel settore edile e finanziario. Quando nel 1989 la Banca centrale decise di alzare il tasso di sconto, i prezzi degli immobili e delle azioni crollò, portando al fallimento di banche ed imprese. La domanda interna si ridusse e ciò, unito alle difficoltà nelle esportazioni per la concorrenza degli altri Paesi asiatici, indusse le imprese a tagliare i costi licenziando personale. La stagnazione sviluppatasi in quegli anni, secondo alcuni economisti somiglia moltissimo alla crisi che il mondo sta vivendo in questo momento. Grande liquidità finanziaria, indici elevati di disoccupazione, rallentamento dell’economia. Una strada che si può percepire come via d’uscita, in questo momento nell’economia giapponese e la ricerca di alleanze con l’industria occidentale. Già da tempo è in atto un partenariato tra Nissan e Renault, in cui quest’ultima ha il 44,4% del capitale Nissan e la Nissan che ne possiede il 15%. L'alleanza sviluppa una strategia di crescita profittevole con l’ obiettivo di sviluppare una coopresenza in tutto il mondo. E’ notizia di questi giorni che la Peugeot sceglie come alleato la Mitsubishi, di cui vuole rilevare il 30-50% del capitale. Le grandi compagnie aeree Usa, fanno la corte alla JAL compagnia di bandiera. Per cui si può evincere che questo paese abbia scelto come “exit strategy” per uscire dalla crisi e dalla stagnazione una politica delle grandi alleanze e di conseguenti ristrutturazioni
sabato 5 dicembre 2009
Giappone. Un paese straordinario di difficile lettura
Con una superficie di 377.872 kmq, il Giappone è la sessantaduesima nazione del mondo per dimensioni, ma decima per numero di abitanti, con 128 milioni di persone. Tokyo, con oltre 35 milioni di residenti, è la più grande area metropolitana del mondo. La sua economia è la seconda dopo gli Usa. Con una forte presenza di grandi aziende private, e popolazione con un altro tasso scolastico caratterizzata da forte lealtà verso l’impresa, ha conosciuto un grande balzo in avanti dal 1950 al 1990 Negli anni 90 il Giappone ha visto un forte rallentamento della sua economia.Tra il 1992 ed il 1999 il PIL è cresciuto ad un tasso medio di dello 0,8%, arrivando ad un -0,5% nel 2001. Tra le cause di questo declino vi sono l'eccessiva burocratizzazione, relazioni industriali troppo rigide, un mercato interno ancora arretrato. A ciò si aggiunse la politica economica seguita durante gli anni ottanta, con un basso costo del denaro che, unita a risparmi molto elevati, produsse un'enorme massa di liquidità che facilitò le speculazioni, in particolare nel settore edile e finanziario. Quando nel 1989 la Banca centrale decise di alzare il tasso di sconto, i prezzi degli immobili e delle azioni crollò, portando al fallimento di banche ed imprese. La domanda interna si ridusse e ciò, unito alle difficoltà nelle esportazioni per la concorrenza degli altri Paesi asiatici, indusse le imprese a tagliare i costi licenziando personale. La stagnazione sviluppatasi in quegli anni, secondo alcuni economisti somiglia moltissimo alla crisi che il mondo sta vivendo in questo momento. Grande liquidità finanziaria, indici elevati di disoccupazione, rallentamento dell’economia. Una strada che si può percepire come via d’uscita, in questo momento nell’economia giapponese e la ricerca di alleanze con l’industria occidentale. Già da tempo è in atto un partenariato tra Nissan e Renault, in cui quest’ultima ha il 44,4% del capitale Nissan e la Nissan che ne possiede il 15%. L'alleanza sviluppa una strategia di crescita profittevole con l’ obiettivo di sviluppare una coopresenza in tutto il mondo. E’ notizia di questi giorni che la Peugeot sceglie come alleato la Mitsubishi, di cui vuole rilevare il 30-50% del capitale. Le grandi compagnie aeree Usa, fanno la corte alla JAL compagnia di bandiera. Per cui si può evincere che questo paese abbia scelto come “exit strategy” per uscire dalla crisi e dalla stagnazione una politica delle grandi alleanze e di conseguenti ristrutturazioni
Pubblicato da economicamente alle 18:39
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento