Con la ripresa della borsa italiana e il toro nel mondo, è ripreso il coro che investire in fondi è conveniente, si guadagna, è l’unica cosa saggia da fare. Le osservazioni da fare sono tante. Intanto la ripresa è lenta, bisogna aspettare il 2010 per avere la certezza che i mercati si stabilizzino. E’ certo che dopo i ribassi, ci sono sempre i rialzi, ma il mercato mondiale non è omogeneo. Se oggi i maggiori rialzi si vedono nelle borse asiatiche, per il maggior trend di crescita di quei paesi è possibile che nuove bolle speculative si possono avere proprio in quei paesi. Una breve ricognizione storica ci può ricordare che dopo i massimi raggiunti nel 2000, inizia un trend di discesa continua. Le borse in questi anni sono attraversate da avvenimenti choc per l’opinione pubblica. Nel 2001 l’attacco dell’11 settembre alle Torri Gemelle di New York. Poi, sempre nel 2001, ad ottobre c’è l’inizio della guerra in Afghanistan, nel 2003 l’invasione dell’Irak e da qui riparte la risalita delle varie borse, sino al 2007 anno dello scoppio della bolla dei mutui subprime cioè quei mutui concessi a debitori poco solventi. Da gennaio di questo anno, ma soprattutto da maggio la curva in salita riprende vigore con recuperi pari a 62% dei fondi azionari dei Paesi emergenti (indice MSCI) del 28% circa per i Fondi azionari europei, il +18,33% per i fondi Azionari Italia Tutti questi recuperi non assorbono le perdite subite in questi tre anni di calo. In questa curva fatta di salite e discese che grosso modo ha una espansione di tempo di un arco di 3-4 anni il calcolo è fatto matematicamente bene sulle percentuali, ma non in assoluto. Per meglio precisare l’idea, se l'acquisto di una quota di un fondo parte da un valore di 100 € e perde il 50% vale 50 €, se recupera anche il 60% e va a 80 € di valore, mancano sempre 20 €, pari al 25% del valore di partenza, che era 100. Senza contare che ogni investimento dovrebbe anche avere un ritorno di utile. Forse nel meccanismo di enfatizzazione dei recuperi si dovrebbe ricordare un valore di partenza dell’investimento che ogni risparmiatore purtroppo fa a proprie spese.
martedì 8 dicembre 2009
Fondi, fondi, tanti fondi, ma chi ci guadagna
Con la ripresa della borsa italiana e il toro nel mondo, è ripreso il coro che investire in fondi è conveniente, si guadagna, è l’unica cosa saggia da fare. Le osservazioni da fare sono tante. Intanto la ripresa è lenta, bisogna aspettare il 2010 per avere la certezza che i mercati si stabilizzino. E’ certo che dopo i ribassi, ci sono sempre i rialzi, ma il mercato mondiale non è omogeneo. Se oggi i maggiori rialzi si vedono nelle borse asiatiche, per il maggior trend di crescita di quei paesi è possibile che nuove bolle speculative si possono avere proprio in quei paesi. Una breve ricognizione storica ci può ricordare che dopo i massimi raggiunti nel 2000, inizia un trend di discesa continua. Le borse in questi anni sono attraversate da avvenimenti choc per l’opinione pubblica. Nel 2001 l’attacco dell’11 settembre alle Torri Gemelle di New York. Poi, sempre nel 2001, ad ottobre c’è l’inizio della guerra in Afghanistan, nel 2003 l’invasione dell’Irak e da qui riparte la risalita delle varie borse, sino al 2007 anno dello scoppio della bolla dei mutui subprime cioè quei mutui concessi a debitori poco solventi. Da gennaio di questo anno, ma soprattutto da maggio la curva in salita riprende vigore con recuperi pari a 62% dei fondi azionari dei Paesi emergenti (indice MSCI) del 28% circa per i Fondi azionari europei, il +18,33% per i fondi Azionari Italia Tutti questi recuperi non assorbono le perdite subite in questi tre anni di calo. In questa curva fatta di salite e discese che grosso modo ha una espansione di tempo di un arco di 3-4 anni il calcolo è fatto matematicamente bene sulle percentuali, ma non in assoluto. Per meglio precisare l’idea, se l'acquisto di una quota di un fondo parte da un valore di 100 € e perde il 50% vale 50 €, se recupera anche il 60% e va a 80 € di valore, mancano sempre 20 €, pari al 25% del valore di partenza, che era 100. Senza contare che ogni investimento dovrebbe anche avere un ritorno di utile. Forse nel meccanismo di enfatizzazione dei recuperi si dovrebbe ricordare un valore di partenza dell’investimento che ogni risparmiatore purtroppo fa a proprie spese.
Pubblicato da economicamente alle 16:54
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento