sabato 17 ottobre 2009

La ripresa in USA avanza, la speculazione pure?

La produzione industriale nel mese di settembre è aumentata dello 0,7%, la previsione era dello 0,2%. Su base annua l’aumento registrato nel 3° trimestre è pari al 5,2% e rappresenta il massimo degli ultimi 4 anni. Petrolio, oro e borsa da circa 2 mesi sono in aumento.
Se questi segnali saranno seguiti a breve dall’aumento dei prezzi del settore agricolo, avremo uno scenario già visto prima della crisi. Comunque già ora le grandi banche USA incominciano a macinare grossi utili, in contemporanea alla crescita dei bonus per i loro manager.
Larry Summers, consigliere economico del presidente USA in un convegno organizzato a New York dall’Economist ha richiamato le banche a una nuova etica, parafrasando una frase del presidente Kennedy “ non chiederti quello che l’America potrà fare per te, ma chiediti quello che tu puoi fare per l’America” ha chiesto alle banche USA che hanno beneficiato d’ingenti iniezioni di crediti nell’ultimo annuo, di non dimenticare gli 8 mln di nuovi disoccupati che si avranno nel 2009 in Usa. Summers auspica nuove regole a difesa dei clienti bancari tartassati con interessi ai massimi livelli qualora i loro conti correnti vadano in rosso e nuove regole anche per i mercati finanziari da concordare a livello internazionale visto, i riflessi che possono avere nel commercio mondiale e suoi valori di cambio. Attualmente le disponibilità di Cina Russia, Giappone e paesi dell’area del Golfo ammontano a circa 20mila mld di dollari e nessuno auspica un trasloco in massa su altre monete in tempi rapidi, ne tantomeno caos nei cambi che si possono rivelare esiziali per l’economie dei paesi emergenti e non solo per quelli.

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