Come al solito la verità è sempre più complessa di quanto uno ci si aspetti. Ma andando con ordine, la vicenda tragica che ha fatto vacillare in questi giorni, la nazione greca assume ogni giorno contorni più chiari e, in questo quadro d’assieme, aumenta lo scetticismo delle borse europee e USA della possibile risoluzione della vicenda. Con ordine si possono riscontrare alcuni fattori interni ed altri esterni. Tra i fattori interni, che hanno maggiormente influito sul dissesto finanziario della Grecia si possono annoverare un grandissimo lassismo sul controllo della spesa pubblica al limite del paradossale da parte dei governi precedenti. Da una recente indagine condotta degli enti previdenziali, il più eclatante è che circa 60.000 pensioni di persone decedute vengono ancora pagate e che, comunque a differenza di quanto avviene in Italia, la cosa è legale se questa pensione viene percepita da donne nubili o divorziate, ma figlie di un ex-dipendente dello Stato. A queste vanno aggiunte le pensioni fasulle, soprattutto per quanto riguarda quelle di invalidità e quelle del settore dell'agricoltura: il ministero del Lavoro ha calcolato che a tutt'oggi vengono corrisposte 320.000 pensioni di questo genere (pari al 14% di tutte le pensioni pagate nel paese) che dovranno essere ridotte almeno a 160.000. Con una evidente ricaduta anche sull'evasione fiscale, perchè è stato accertato che il 43% dei pensionati greci svolge un'attività lavorativa in nero. Inoltre, i dipendenti statali non possono essere licenziati e possono andare volontariamente in pensione dopo soli 25 anni di servizio, in genere prima di raggiungere i 50 anni di età, continuando ovviamente a lavorare in nero. Tra i tanti sperperi, inoltre, il più assurdo è forse l'indennità che alcuni ministeri e dipartimenti statali pagano ai dipendenti per premiarli del fatto di arrivare in orario in ufficio. Esistono almeno altre 20 indennità analoghe, come quella che prevede un «bonus» - anch'esso inserito nello stipendio mensile - ai dipendenti della Guardia Forestale per incoraggiarli a lavorare fuori dall'ufficio, come è logico che facciano le guardie forestali. Ci sono poi anche molti dipendenti pubblici - i cosiddetti «impiegati fantasma» - che non si presentano mai in ufficio, fanno un secondo lavoro per lo più in nero e, naturalmente, alla fine del mese prendono lo stipendio dello Stato. Un'altra attività redditizia e poco impegnativa, ma che pesa non poco sulle casse dell'erario, è quella di far parte di una commissione statale. Il governo greco non ha nemmeno idea di quante esse siano, ma si calcola che diano lavoro a circa 10.000 persone con un costo di quasi 230 milioni di euro all'anno. Fra queste commissioni ce n'è una incaricata della gestione delle acque di un lago che fu prosciugato 80 anni fa. Dulcis in fundo i dipendenti dello stato godono di 13esima, pagata a Natale, 14esima pagata a Pasqua e di un bonus pagato in estate. Queste tre ultime facilitazioni saranno ovviamente decimate dalle decisioni prese dal Governo in carica. Un altro taglio del 25% lo subirà il bilancio delle spese militari; 14 miliardi di € su 11 milioni di abitanti, queste cifre si commentano da sole.
Sui fattori esteri che hanno inciso sulla necessià di dare una mano alla Grecia oltre alla dovuta solidarietà a un paese dell’ Eurozona, c’è, l’esposizione delle banche straniere per 236 miliardi di dollari nei confronti della Grecia, in titoli di debito del settore pubblico e di quello privato e, di questo, circa un terzo riguarda banche francesi, seguono le banche tedesche con 45 miliardi, le banche americane con 16,6 miliardi, le inglesi con 15 miliardi e quelle olandesi con 11,6 miliardi. Sul totale circa 60 miliardi hanno scadenza entro un anno. Secondo la Banca europea per i regolamenti l'esposizione delle sole banche europee nei confronti della Grecia ammonta a 188,6 miliardi di dollari.
Sui fattori esteri che hanno inciso sulla necessià di dare una mano alla Grecia oltre alla dovuta solidarietà a un paese dell’ Eurozona, c’è, l’esposizione delle banche straniere per 236 miliardi di dollari nei confronti della Grecia, in titoli di debito del settore pubblico e di quello privato e, di questo, circa un terzo riguarda banche francesi, seguono le banche tedesche con 45 miliardi, le banche americane con 16,6 miliardi, le inglesi con 15 miliardi e quelle olandesi con 11,6 miliardi. Sul totale circa 60 miliardi hanno scadenza entro un anno. Secondo la Banca europea per i regolamenti l'esposizione delle sole banche europee nei confronti della Grecia ammonta a 188,6 miliardi di dollari.
0 commenti:
Posta un commento