venerdì 21 maggio 2010

Kuwait oltre il petrolio

Su una superficie di 17.818 km², il Kuwait ha una popolazione di 3.100.000 abitanti, di cui solo 960.000 sono cittadini kuwaitiani. L'economia è basata sull'industria petrolifera: i giacimenti furono scoperti all'inizio degli anni 30 del XX secolo. L'agricoltura è stata possibile solo di recente in seguito a una forte opera di canalizzazioni, è fiorente anche il terziario (turismo, commercio, sport, ecc.). Il Kuwait possiede il 10% delle riserve petrolifere mondiali, stimate in 101 miliardi di barili, e si posiziona al quinto posto al mondo dopo Arabia Saudita, Canada, Iran ed Iraq. Ha una capacità produttiva di greggio che oscilla tra i 2,25 e i 2,7 milioni di barili al giorno. L’economia dell’Emirato si basa per circa il 95% sui proventi della produzione e della vendita del petrolio greggio e dei suoi derivati, che rappresentano la quasi totalità delle sue esportazioni. Sempre dall'industria petrolifera proviene l'80% delle entrate pubbliche.Questa ricchezza di risorse abbinata alla relativa scarsità della popolazione ne fa il quarto paese più ricco al mondo. La Guerra del Golfo danneggiò gravemente le infrastrutture del paese, che sono state ricostruite in meno di tre anni, con una spesa di 40 miliardi di Euro. Oggi, dopo il fermo del biennio 2008/2009, dovuta sopratutto allo crisi del settore immobiliare, il Kuwait, con un stanziamento del Governo pari a 80 miliardi di Euro tenta il grande rilancio con un ambizioso piano di sviluppo urbano, costruzione d’infrastrutture e una nuova metropolitana a Kuwait-City, un porto nell’isola di Al Boubyan e un ponte di 23,5 km che collegherà la nuova città di Al Hareer alla capitale. I capitali, ovviamente, provengono dal petrolio che in quest’anno, sinora, ha prodotto un surplus di bilancio di 24 miliardi di Euro. Questo mega piano ha spinto anche le aziende italiane a presenziare con forza questa realtà economica. Già da circa due anni imprese come Italcementi e Danieli sono presenti nel paese. Italcementi attraverso acquisizioni di aziende locali è diventato il più forte produttore di cemento dell’Emirato. Fra due mesi la società Danieli, in accordo con l’americana Unisteel farà partire un acciaieria capace di fornire 800mila tonnellate l’anno di ferro e tondini per costruzioni. Il 29 marzo scorso, nell’ambito di una missione organizzata dall’ICE e Federlegno, numerosi produttori italiani si sono incontrati con investitori locali per esaminare le possibilità concrete di promuovere i prodotti del Made in Italy in loco. Ma uno piani più ambizioso è la costruzione di una Città della seta, Madinat al Hareer, un centro futuristico dal costo di 75 miliardi di Euro per 800.000 abitanti con un sistema di spostamenti a mezzo metropolitana, impianti per acqua potabile, infrastrutture varie e relativi alloggi.

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