Nonostante l'impatto della Grecia, UniCredit ha fatto un utile di 1.321 milioni di € nel primo semestre, in crescita del 97,5% rispetto all'anno precedente, nonostante un accantonamento di 105 milioni per le obbligazioni greche. UniCredit, la più grande banca italiana, ha ripetuto il risultato positivo con 511 milioni di € nel secondo trimestre, dopo aver effettuato accantonamenti per coprire la propria esposizione al debito sovrano della Grecia. Gli analisti interpellati da Reuters hanno previsto un profitto di 471 milioni di €. I ricavi del Gruppo sono cresciuti dell'1,5% in termini annuali, anche se nel secondo trimestre sono scesi del 6,8% rispetto al primo, a causa della debole attività di trading. I costi sono saliti di un moderato 0,5% e l'efficienza (percentuale di reddito spesa) è migliorata di sei punti base al 58,2%. L'istituzione ha migliorato il suo rapporto del capitale (core Tier 1) di sei punti nell'ultimo bimestre e si è attestato al 9,12%. Il mercato sembra molto vicino all'evoluzione del merito creditizio di UniCredit, unica tra le principali banche italiane che non ha fatto un aumento di capitale prima di passare alla prova dello stress test dell'Autorità bancaria europea (EBA). La banca ha lanciato un messaggio rassicurante agl'investitori riguardo alla sua posizione di liquidità. Ha assicurato che con la fine di luglio ha rifinanziato l'85% del fabbisogno previsto per l'anno. Con un comunicato del gruppo UniCredit ha dichiarato che la "diversificazione geografica del gruppo ha contribuito a ridurre la pressione e l'accesso al mercato italiano".
giovedì 4 agosto 2011
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