Standard & Poor ha annunciato un calo del rating degli Stati Uniti da AAA a AA+, perdendo così il rating più favorevole al mondo. Si credeva, giustamente, che il programma di tagli alla spesa pubblica avrebbe potuto diminuire il rischio. Ma le cause, secondo i ragionamenti dell'agenzia di rating è che il programma votato è "insufficiente per stabilizzare il debito degli Stati Uniti nel medio termine." Inoltre nel suo commento, ha denunciato anche "il divario tra i partiti politici" o la "prevedibilità delle decisioni politica degli Stati Uniti, da questo punto di vista "Standard & Poor è ricaduta nella trappola dei giudizi politici, che mina la sua decisione. Inoltre S&P ha dichiarato che potrebbe fare un altro taglio nei prossimi 12 o 18 mesi in mancanza di "correzioni solide". La decisione giunge dopo che la Moody’s e Fitch avevano confermato le AAA, ma con prospettive negative, nonostante il compromesso sul tetto del debito degli Stati Uniti faticosamente raggiunto e divenuto legge martedì scorso. Anche l'agenzia cinese Dagong ha abbassato il giudizio sugli Usa da A+ ad A, come Russia, Sud Africa e Polonia, ma con tendenza negativa, come la Spagna. La crisi del debito sovrano di Washington viene ritenuta insostenibile a lungo termine, se si considera che a fine 2012, secondo Dagong, il debito federale supererà il Pil. Nel sito dell’agenzia, le ragioni del downgrade sono espresse in maniera durissima. L'agenzia aveva abbassato l'outlook a negativo a luglio, mentre a novembre aveva tagliato il giudizio da AA a A+. A Washington il Tesoro americano ha reagito esprimendo tutta la sua indignazione e accusando l'agenzia internazionale di rating di aver commesso un errore da 2.000 miliardi di dollari nell'analisi che si è tradotta nel downgrade degli Stati Uniti. Le conseguenze immediate saranno che i tassi di interesse sul debito degli Stati Uniti aumenteranno. L'impatto fiscale sarà importante, nel momento peggiore: un aumento dell'1% dei tassi d' interesse potrebbe costare 140 miliardi di dollari. La fiducia dei creditori internazionali, e soprattutto delle banche centrali, subiranno una scossa da questo tipo di evoluzione, e finanziare il debito degli Stati Uniti sarà più difficile e costoso. A livello internazionale questo abbassamento arriva nel momento peggiore per l'Europa, per gli attacchi che la speculazione sta portando ai debiti sovrani di grandi paesi come l'Italia e la Spagna. E' solo con l'apertura dei mercati asiatici di domenica che si potrà valutare l'impatto di questa decisione. Dopo un calo del 10% del Dow in due settimane, si teme il peggio.
sabato 6 agosto 2011
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