La Grecia ha sollecitato ieri l'Unione europea, la Banca centrale europea e l'Eurogruppo per una soluzione "politica" e per un "messaggio chiaro" sulle richieste di garanzie che diversi paesi europei stanno avanzando in cambio dei loro contributi finanziari per salvare la situazione greca. Questa richiesta è stata avanzata in una lettera del ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, indirizzata al Commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, al presidente della Bce Jean-Claude Trichet, e a Jean-Claude Junker dell'Eurogruppo. La Finlandia, uno dei sei paesi della UE con rating del credito (AAA), ha sottoscritto un contratto martedì con ulteriori garanzie offerte da Atene a fronte di 1.400 milioni di euro che il paese scandinavo apporterà al secondo salvataggio, del valore di 159 miliardi di euro e approvato lo scorso 21 luglio. I Paesi Bassi, Slovenia, Austria e Slovacchia hanno chiesto un accordo simile a quello ottenuto con la Finlandia, mentre l'Estonia e la Slovenia hanno fatto presente che l'accordo potrebbe complicare l'applicazione degli aiuti finanziari. Nella sua lettera Venizelos chiede di tener presente che "La questione è molto politica, e in questi termini ci deve essere un confronto per comunicare messaggi sempre chiari e positivi ai mercati". "Le soluzioni tecniche sono facili da trovare, a condizione che la credibilità e l'efficacia del programma non siano interessate," ha aggiunto. Sul piano di salvataggio approvato dai leader dell'UE, in una riunione di emergenza, e che ancora deve essere approvato dai 17 parlamenti della Eurozona, Venizelos chiede ai suoi "attuazione immediata e completa" Il politico greco afferma di aver inviato un messaggio chiaro non solo della situazione economica in Grecia, ma perchè tutta l'area dell'euro, può essere colpita dalle differenti valutazioni dei suoi membri. "Le decisioni non riguardano solo la Grecia, ma la capacità e la disponibilità della zona euro" per gestire la fase attuale della crisi economica internazionale, "una pista che supera di gran lunga i programmi per la Grecia, Irlanda e Portogallo, e che colpisce altri paesi con dimensioni economiche maggiori e tutta l'area dell'euro ", ha detto Venizelos. Ieri un portavoce ufficiale del governo tedesco, durante una conferenza stampa ha annunciato che l'accordo tra la Grecia e la Finlandia non è stato approvato da altri membri della zona euro, anche perchè un accordo di questa natura non può essere chiuso a scapito di altri membri della zona euro. Le garanzie complementari richiesti dalla Finlandia, fin dall'inizio hanno causato disagio all'interno della coalizione del governo tedesco e alcuni membri hanno parlato di un trattamento discriminatorio nei confronti di altri membri della UE. "Vedo la discussione di condizioni speciali con grande preoccupazione. Questo non aiuta", ha detto il portavoce delle finanze del gruppo parlamentare della Unione cristiano democratica (CDU), il partito di Angela Merkel, Klaus Peter Flosbach.
martedì 23 agosto 2011
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