I lavoratori Fiat hanno approvato ieri il piano di un 1 miliardo di euro per rinnovare la più antica fabbrica della casa automobilistica in Italia, aprendo la strada all'Amministratore Delegato Sergio Marchionne per attuare una joint venture con Chrysler Group LLC.
Circa il 54% dei dipendenti pari a 2.735 lavoratori, hanno votato per l'investimento nello stabilimento di Mirafiori a Torino in cambio di misure che limitano gli scioperi ed incidono, sia pure progressivamente sull’assenteismo in fabbrica, secondo una dichiarazione da parte del sindacato Uilm sul suo sito oggi. Circa il 94% dei lavoratori ha partecipato al voto che si è concluso ieri in tarda serata. "Siamo lieti che la maggioranza dei lavoratori a Mirafiori ha capito l'impegno di Fiat per trasformarla in un impianto con una portata internazionale," ha dichiarato oggi l'AD Marchionne, 58 anni, "Siamo contenti perché i lavoratori con il loro voto hanno dimostrato di avere fiducia nel loro futuro. Il nostro piano per questa sito aziendale è molto ambizioso”. Marchionne aveva bisogno della maggioranza dei 5.500 dipendenti della fabbrica per confermare l'accordo del 23 dicembre u.s. approvato dalla maggior parte dei sindacati per cercare di eliminare le lavorazioni italiane meno redditizie e rilanciare l'alleanza con Chrysler per la produzione condivisa di veicoli Jeep sport-utility e Alfa romeo auto. Il voto segna anche una pietra miliare nei rapporti di lavoro italiano, che si basano su accordi nazionali, che spesso rendono difficile alle imprese di riorganizzarsi localmente per aumentare la produttività.
La Fiom Cgil, il più grande sindacato della Fiat, che rappresenta 10.000 dei 83.000 lavoratori della casa automobilistica in Italia, è stato l'unico gruppo che non ha firmato il 23 dicembre l'accordo, perchè la proposta limiterà i diritti dei lavoratori e peggiorerà le loro condizioni.
Fiat prevede di produrre fino a 280.000 vetture e SUV annualmente a Mirafiori con il brand Jeep e Alfa Romeo, come parte della sua joint venture con Chrysler. La produzione dovrebbe iniziare entro il quarto trimestre del prossimo anno. Questa settimana, la Fiat ha acquisito un ulteriore 5% della Chrysler, incrementando la propria quota al 25%.
Il nuovo accordo prevederà che, senza tener conto delle differenze nei modelli e delle ore di lavoro, la produttività media a Mirafiori sarà di 30 vetture per dipendente all’ anno, rispetto alle quasi 100 di Tychy. Secondo Kristina Chiesa, analista a Londra della Barclays Capital, la Fiat potrebbe generare un utile di 390 milioni di euro nel 2011 se spostasse tutta la produzione in Serbia e Polonia, anzicchè prevedere una perdita per il business di 855 milioni di euro per quest'anno dopo una perdita di 684 milioni di euro nel 2010. Mirafiori è parte di un piano di Marchionne di 20 miliardi di euro d'investimento nel progetto denominato " Fabbrica Italia "per rinnovare i cinque stabilimenti Fiat in Italia con l'esclusione di Termini Imerese, che smetterà di produrre vetture entro la fine del 2011. Fiat punta a costruire 1,4 milioni di veicoli l'anno entro il 2014 dai 650.000 del 2009. La fabbrica di Mirafiori, 494 ettari di estensione, fu inaugurata nel 1939 alla presenza del dittatore fascista Benito Mussolini, e raggiunse un organico di 50.000 unità nel 1970. L'organico poi scese nei decenni successivi, perchè la Fiat aprì nuovi stabilimenti nel sud-Italia e spostò parte della produzione all'estero. La produzione italiana di autoveicoli è scesa dai 1,7 milioni di veicoli dell'inizio degli anni 1970 a circa 659.000 del 2008, ai circa 494.000 veicoli del 2010. Tra il 1998 e il 2008, la produttività italiana ha guadagnato il 3%, a fronte di un aumento del 22% in Germania e 18% in Francia, secondo il Governatore Mario Draghi della Banca d'Italia. Il costo del lavoro è aumentato del 29% in Italia, contro il 20% della Germania.
Circa il 54% dei dipendenti pari a 2.735 lavoratori, hanno votato per l'investimento nello stabilimento di Mirafiori a Torino in cambio di misure che limitano gli scioperi ed incidono, sia pure progressivamente sull’assenteismo in fabbrica, secondo una dichiarazione da parte del sindacato Uilm sul suo sito oggi. Circa il 94% dei lavoratori ha partecipato al voto che si è concluso ieri in tarda serata. "Siamo lieti che la maggioranza dei lavoratori a Mirafiori ha capito l'impegno di Fiat per trasformarla in un impianto con una portata internazionale," ha dichiarato oggi l'AD Marchionne, 58 anni, "Siamo contenti perché i lavoratori con il loro voto hanno dimostrato di avere fiducia nel loro futuro. Il nostro piano per questa sito aziendale è molto ambizioso”. Marchionne aveva bisogno della maggioranza dei 5.500 dipendenti della fabbrica per confermare l'accordo del 23 dicembre u.s. approvato dalla maggior parte dei sindacati per cercare di eliminare le lavorazioni italiane meno redditizie e rilanciare l'alleanza con Chrysler per la produzione condivisa di veicoli Jeep sport-utility e Alfa romeo auto. Il voto segna anche una pietra miliare nei rapporti di lavoro italiano, che si basano su accordi nazionali, che spesso rendono difficile alle imprese di riorganizzarsi localmente per aumentare la produttività.
La Fiom Cgil, il più grande sindacato della Fiat, che rappresenta 10.000 dei 83.000 lavoratori della casa automobilistica in Italia, è stato l'unico gruppo che non ha firmato il 23 dicembre l'accordo, perchè la proposta limiterà i diritti dei lavoratori e peggiorerà le loro condizioni.
Fiat prevede di produrre fino a 280.000 vetture e SUV annualmente a Mirafiori con il brand Jeep e Alfa Romeo, come parte della sua joint venture con Chrysler. La produzione dovrebbe iniziare entro il quarto trimestre del prossimo anno. Questa settimana, la Fiat ha acquisito un ulteriore 5% della Chrysler, incrementando la propria quota al 25%.
Il nuovo accordo prevederà che, senza tener conto delle differenze nei modelli e delle ore di lavoro, la produttività media a Mirafiori sarà di 30 vetture per dipendente all’ anno, rispetto alle quasi 100 di Tychy. Secondo Kristina Chiesa, analista a Londra della Barclays Capital, la Fiat potrebbe generare un utile di 390 milioni di euro nel 2011 se spostasse tutta la produzione in Serbia e Polonia, anzicchè prevedere una perdita per il business di 855 milioni di euro per quest'anno dopo una perdita di 684 milioni di euro nel 2010. Mirafiori è parte di un piano di Marchionne di 20 miliardi di euro d'investimento nel progetto denominato " Fabbrica Italia "per rinnovare i cinque stabilimenti Fiat in Italia con l'esclusione di Termini Imerese, che smetterà di produrre vetture entro la fine del 2011. Fiat punta a costruire 1,4 milioni di veicoli l'anno entro il 2014 dai 650.000 del 2009. La fabbrica di Mirafiori, 494 ettari di estensione, fu inaugurata nel 1939 alla presenza del dittatore fascista Benito Mussolini, e raggiunse un organico di 50.000 unità nel 1970. L'organico poi scese nei decenni successivi, perchè la Fiat aprì nuovi stabilimenti nel sud-Italia e spostò parte della produzione all'estero. La produzione italiana di autoveicoli è scesa dai 1,7 milioni di veicoli dell'inizio degli anni 1970 a circa 659.000 del 2008, ai circa 494.000 veicoli del 2010. Tra il 1998 e il 2008, la produttività italiana ha guadagnato il 3%, a fronte di un aumento del 22% in Germania e 18% in Francia, secondo il Governatore Mario Draghi della Banca d'Italia. Il costo del lavoro è aumentato del 29% in Italia, contro il 20% della Germania.
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