L'elite del mondo degli affari s’incontra oggi a Davos, in Svizzera, per la prima giornata del World Economic Forum (WEF). La giornata dovrebbe essere inaugurata dal Presidente russo, Dmitry Medvedev che intende mantener fede alla promessa di una sua partecipazione, nonostante l'attentato che ha colpito l'aeroporto Domodedovo di Mosca con 35 morti e qualche centinaio di feriti , due giorni fa. L'appuntamento sulle Alpi svizzere è molto importante sia per la partecipazione massiccia di capi di Stato e di governo, ne sono annunciati circa 40, sia perchè nelle varie conferenze, a latere della manifestazione, sono annunciati interventi dei manager delle grandi multinazionali finanziarie e industriali, le cifre parlano di oltre 2000 presenze. Ascolti e partecipazioni sono utilissime anche per comprendere le sensibilità diverse e le possibili vie d'uscita delle varie crisi economiche e sociali che in questo momento imperversano a tutte le latitudini del mondo. Una delle crisi sociali più pericolose si sta sviluppando, proprio in questi giorni, sulla sponda sud del Mediterraneo. Molti esperti di P.R., per la presenza di Medvedev, contano anche sulla necessità del leader russo che dovrà convincere il mondo economico mondiale che la Russia non permetterà un altro disastro come l'ultimo attentato dell'aeroporto di Domodedovo. Egli dovrà fare tutti gli sforzi possibili per rassicurare i partecipanti che la Russia rimane un luogo sicuro per gli investimenti esteri. In ogni caso, la questione del terrorismo, che Mosca descrive come la minaccia maggiore, si dovrebbe sviluppare in una decina di dibattiti in programma fino a Domenica. Fra i vari punti all’ordine del giorno ci sono i problemi economici che gravano sulla ripresa dell'economia globale nel 2011, alcune fragilità della zona euro, anche se il successo di ieri della prima emissione mondiale di titoli comunitari rispetto ad un offerta di 5 miliardi di euro ha visto una richiesta 9 volte superiore, e la riconfigurazione del sistema monetario internazionale onde disinnescare una guerra delle valute. Il WEF ha messo in evidenza quest'anno il ruolo dei mercati emergenti, con una forte presenza dell'India e della Cina, per illustrare il posto oggi predominante di questi paesi nel mondo economico e politico internazionale. Il fondatore del World Economic Forum nell’incontro dell 19 gennaio ha dichiarato che il mondo non ha ancora digerito le implicazioni della crisi economica e che bisogna essere attenti ad evitare una crisi sociale. Schwab ha anche messo in guardia contro un nuovo male che minaccia il pianeta, una sorta di assuefazione che altera la visione generale a lungo termine, ma fondamentale in tempi di crisi.
mercoledì 26 gennaio 2011
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