Forte preoccupazione nel governo della Confederazione Elvetica, che convoca gli esperti per una valutazione sull'attuale fase del cambio della propria moneta non solo rispetto all'euro, ma anche con il dollaro USA per le possibili ripercussioni sulle esportazioni e sull'economia in generale.
Nel tardo pomeriggio di oggi, 21 gennaio, il cambio euro/franco ha quotato 1.3020/1.3023 mentre l'euro si è apprezzato sul dollaro a 1.3580/1.3582, e il cambio dollaro USA contro franco ha quotato 0.9586/0.9589 dando così respiro momentaneo al franco.
La direzione della Segreteria di stato dell'economia (SECO), nei prossimi giorni incontrerà rappresentanti dei maggiori settori economici, quali industria chimico-farmaceutica, metallurgia, banche e turismo, esperti finanziari, sindacalisti, datori di lavoro e specialisti del mondo agricolo e cooperativo.
I liberali radicali hanno proposto al governo d’incominciare a rivedere i costi di produzione indotti dallo Stato, affinché le imprese svizzere, in particolare quelle esportatrici, possano ricevere una boccata d'ossigeno. Secondo il consigliere nazionale zurighese Markus Hutter, in un anno, il prezzo dei prodotti svizzeri sui mercati internazionali è aumentato del 15-20%. Per compensare il franco forte, il Partito liberale radicale vuole alleggerire il carico fiscale delle imprese, riducendo l'aliquota di imposta sugli utili e sopprimendo le tasse di bollo. Ritiene anche che la burocrazia, i tributi doganali, gli oneri salariali indiretti, nonché le tasse dovrebbero essere ridotte.
La formazione di centro-destra reclama inoltre un tasso unico dell'IVA al 5,5%, aliquota che permetterebbe alla Svizzera di essere "molto concorrenziale", poiché sarebbe il tasso più basso d'Europa, ha sottolineato il consigliere. Quale contropartita di questo abbassamento delle imposte, il programma di consolidamento economico 2012-2013 dovrebbe essere portato a termine nella sua interezza.
Effetti positivi invece si hanno per i paesi confinanti la Nazione, Italia compresa, che vede la fila dei clienti svizzeri ingrossarsi alle frontiere, e nel contempo diminuire il numero degli italiani che effettuano compere nel paese. Positivo il bilancio anche per i lavoratori frontalieri che vedono aumentare il loro potere d’acquisto. Tiene abbastanza bene il turismo, grazie alla capacità degli operatori del settore di offrire una vasta gamma di soluzioni di ottima qualita nel rapporto prezzo/servizi .
Nel tardo pomeriggio di oggi, 21 gennaio, il cambio euro/franco ha quotato 1.3020/1.3023 mentre l'euro si è apprezzato sul dollaro a 1.3580/1.3582, e il cambio dollaro USA contro franco ha quotato 0.9586/0.9589 dando così respiro momentaneo al franco.
La direzione della Segreteria di stato dell'economia (SECO), nei prossimi giorni incontrerà rappresentanti dei maggiori settori economici, quali industria chimico-farmaceutica, metallurgia, banche e turismo, esperti finanziari, sindacalisti, datori di lavoro e specialisti del mondo agricolo e cooperativo.
I liberali radicali hanno proposto al governo d’incominciare a rivedere i costi di produzione indotti dallo Stato, affinché le imprese svizzere, in particolare quelle esportatrici, possano ricevere una boccata d'ossigeno. Secondo il consigliere nazionale zurighese Markus Hutter, in un anno, il prezzo dei prodotti svizzeri sui mercati internazionali è aumentato del 15-20%. Per compensare il franco forte, il Partito liberale radicale vuole alleggerire il carico fiscale delle imprese, riducendo l'aliquota di imposta sugli utili e sopprimendo le tasse di bollo. Ritiene anche che la burocrazia, i tributi doganali, gli oneri salariali indiretti, nonché le tasse dovrebbero essere ridotte.
La formazione di centro-destra reclama inoltre un tasso unico dell'IVA al 5,5%, aliquota che permetterebbe alla Svizzera di essere "molto concorrenziale", poiché sarebbe il tasso più basso d'Europa, ha sottolineato il consigliere. Quale contropartita di questo abbassamento delle imposte, il programma di consolidamento economico 2012-2013 dovrebbe essere portato a termine nella sua interezza.
Effetti positivi invece si hanno per i paesi confinanti la Nazione, Italia compresa, che vede la fila dei clienti svizzeri ingrossarsi alle frontiere, e nel contempo diminuire il numero degli italiani che effettuano compere nel paese. Positivo il bilancio anche per i lavoratori frontalieri che vedono aumentare il loro potere d’acquisto. Tiene abbastanza bene il turismo, grazie alla capacità degli operatori del settore di offrire una vasta gamma di soluzioni di ottima qualita nel rapporto prezzo/servizi .
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