In febbraio il ministero delle finanze francese, nel rendere disponibili i dati della bilancia commerciale e del suo deficit ha dichiarato che possibili ragioni dell'aumento del disavanzo potrebbero essere una fattura maggiore delle importazioni a causa di un picco dei prezzi del petrolio causata dai disordini in Nord Africa e del Medio Oriente che comunque continua al presente con un trend che rimane al rialzo. Il ministro ha dichiarato anche che una quantità maggiore di beni fabbricati all'estero sono stati importati per soddisfare gli ordini alla fine dello scorso anno, prima che le sovvenzioni per le auto potessero finire. Il deficit commerciale sarà per il 2010 di 6,6 miliardi di euro, una cifra che ha superato le aspettative più pessimistiche in febbraio, per aumentare di € 6 miliardi e 55 milioni, mentre l'attesa degli economisti si attestava a 5,6 miliardi di euro. In un contesto di pressione sui prezzi del petrolio, i costi energetici diventeranno ancora maggiori. Le importazioni di materie prime e prodotti semilavorati continuano ad aumentare, soprattutto a causa di un forte aumento nei beni intermedi (sostanze chimiche e metalli). L'aumento delle esportazioni invece è più moderato. Le esportazioni sono cresciute del 2,3% negli ultimi 3 mesi e del 13,7% anno su anno a € 34 miliardi e 723 milioni, mentre le importazioni sono aumentate del 6,9% a 3 mesi e del 18,7% all' anno attestandosi a € 41 miliardi e 276 milioni. Il deficit commerciale cumulato ha raggiunto negli ultimi 12 mesi i 57 miliardi e 110 milioni €, contro € 51 miliardi e 120 milioni dell'anno scorso. A peggiorare ulteriormente il quadro c'è il dettaglio di non poco conto che a tenere a galla l'export sono stati gli aerei venduti dalla Airbus, il consorzio aerospaziale europeo di cui la Francia è solo una dei partecipanti insieme a Germania, Gran Bretagna e Spagna. La vendita di 23 aeromobili Airbus conta per 1,52 miliardi di euro sull'intero export, rispetto ai 16 velivoli venduti nel mese di gennaio per 1,14 miliardi di euro. Airbus vale dunque il 4,3% dell'intero export francese e se una quota tanto importante per il totale dovesse in futuro entrare in crisi o incontrare difficoltà per la bilancia commerciale francese si potrebbero aprire scenari drammatici. Martedì scorso, la Banca di Francia ha pubblicato le sue stime di crescita che vedrebbe nel primo trimestre la crescita economica all’ 0,8%, segno comunque che il trend è positivo. Questo rappresenterebbe il più forte aumento dopo la fine della recessione nella primavera del 2009. La previsione aggiornata è nettamente superiore all’0,3% previsto dalla agenzia di statistiche, INSEE. La scorsa settimana la Commissione europea ha pubblicato una previsione aggiornata nella quale si riscontra che la crescita potrebbe rallentare leggermente nella zona euro quest'anno all’ 1,6% dall’ 1,7% del 2010.
lunedì 11 aprile 2011
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