La tassazione sulle operazioni finanziarie in futuro sarà attuata in una prima fase da 9 paesi europei. Il Regno Unito e la Svezia non approvano il progetto, di fatto si avrà un Europa a due velocità finanziarie. Alla fine del loro consiglio di ieri in Lussemburgo, i ministri delle finanze dei 27 non sono riusciti a concordare un'imposta europea sulle transazioni finanziarie (FTT), mentre il Parlamento europeo, lo stesso giorno, non si è ancora espresso. Il Regno Unito, il principale oppositore al progetto di tassa sui movimenti di capitale proposta dalla Commissione europea a fine settembre 2011, ha rifiutato di discutere la questione. I Paesi Bassi hanno inoltre confermato la loro ostilità. Più sorprendente, invece, la posizione dell'Irlanda, che ha ricevuto un sostegno massiccio da parte dell'UE per le sue banche nel dicembre 2010, ma che poi ha aderito al veto di Londra. L'impasse osservato in Lussemburgo, non chiude la porta alla TTF europea. L'incontro a Roma, tra Francis Holland, Angela Merkel, Mario Monti e Mariano Rajoy hanno confermato la loro comune volontà di procedere secondo la "cooperazione rafforzata" autorizzata dal Trattato di Lisbona. Per questo, basta l'accordo di almeno nove Stati membri e poichè nel febbraio 2012, una prima lettera congiunta è stata firmata da Francia, Germania, Italia, Belgio, Spagna, Finlandia, Austria, Portogallo e Grecia l'applicazione della tassa si può fare. Un altro approccio possibile è l'introduzione di una tassa da alcuni paesi, su base intergovernativa. Il problema è ora quello di misurare le conseguenze di questa nuova tassa che la Commissione propone di fissare allo 0,1% per l'acquisto / rivendita di azioni o obbligazioni e allo 0,01% per gli altri tipi di transazioni, a condizione di coinvolgere almeno una parte dell'Unione europea. Un'idea in esame è quello di farne una "risorsa propria" del bilancio dell'UE, che ridurrebbe il contributo degli Stati membri. Che è sempre possibile, anche limitata ai soli partecipanti. Il reddito atteso da una tale imposta sarebbe, se realizzata a livello comunitario, è stimato tra i 17 e i 42 miliardi di euro all'anno. La palla del TTF è ora nelle mani di Cipro, che avrà la presidenza di turno dell'UE dal 1° luglio fino alla fine dell'anno. Scenari specifici dovrebbero essere studiati in autunno.La City di Londra, che carica già una sua imposta di bollo sulle transazioni, dovrà anche posizionarsi con parte delle sue operazioni (quando uno dei due operatori proviene da un paese che ha adottato la TTF) perchè si troverà una imposta comunque. Idem per la piazza finanziaria svizzera.
sabato 23 giugno 2012
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