sabato 12 febbraio 2011

L’economia dell’Eurozona verso una cooperazione rafforzata

I cambiamenti epocali della sponda mediterranea dell’Africa, in dieci giorni sono andati via due capi di stato: in Egitto e in Tunisia e qualcuno incomincia a chiedersi se, a breve ci sarà un terzo, non distoglie l’attenzione dei circoli economici sui prossimi sviluppi della UE, che faticosamente tenta di trovare convergenze in un mondo che viaggia a velocità diverse. Per l’Europa si delinea la possibilità di trovare dei punti di convergenza per la stabilizzazione dell’economia. La riunione del Consiglio Europeo della settimana scorsa ha tracciato la strada che la Germania vorrebbe percorrere per fronteggiare la crisi del debito, forte del suo ruolo di finanziatore principale del necessario ampliamento in termini di strumenti e/o di fondi dell’EFSF (European Financial Stability Facility), ha ottenuto la convocazione ad inizio marzo di un vertice straordinario dell’Eurogruppo in cui verranno discussi i dettagli di un programma che dovrebbe coinvolgere non solo una stretta sulla disciplina dei conti pubblici, ma anche un accordo economico a livello europeo su pensioni, fisco e salari, che modelli la struttura economica dei paesi dell’area euro sul modello di quella tedesca. A fronte di questo progetto la Germania ha aperto la strada allo studio di proposte concrete sul rafforzamento dell’EFSF per garantirgli maggiore flessibilità e capacità finanziaria. Tali proposte saranno discusse al Consiglio Europeo del 27 marzo. Il vertice della settimana scorsa ha rappresentato un passaggio importante dal punto di vista politico verso una maggiore integrazione economico-fiscale, anche se il disaccordo sulle misure concrete resta alto. Gli avvenimenti interni dei vari paesi dell’UE, secondo gli analisti, non avranno grandi ripercussioni sulla strategia di fondo.

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