Ieri venerdì è riapparso il sole nelle varie Borse europee. L'Italia ha preso in prestito 8,5 miliardi di euro a 6 mesi a tasso nettamente inferiore (2,454% contro 2,957% del prestito precedente). Le borse del Vecchio Continente hanno chiuso tutte su valori positivi, che vanno dal 3,91% al 1,36% a Madrid a Zurigo. I rendimenti dei titoli spagnoli a 10 anni sono stati scambiati a 6,7% contro un massimo del 7,7% di mercoledì. E' bastata una dichiarazione ad invertire il trend negativo di questa settimana. Giovedì, il presidente della BCE, Mario Draghi, ha assicurato che era pronto a fare "tutto il necessario per proteggere l'euro". Poi ha aggiunto: "Credetemi, questo sarà sufficiente ..." Poi venerdì, come un'eco, Angela Merkel e Francois Hollande hanno detto di essere "determinati a fare di tutto per proteggere la zona euro". Tutte dichiarazioni che hanno confortato gli investitori. Anche il Giappone e la Germania, hanno salutato le "parole magiche di Mr. Draghi" - come il titolo della stampa spagnola venerdì che ha contribuito a ristabilire la fiducia. Ma la ripresa durerà? Per Charles Wyplosz, professore di economia presso l'Istituto universitario, Mario Draghi ha avanzato le sue pedine. Si prepara il pubblico tedesco ad un intervento massiccio da parte della BCE. "E'stato considerato un tabù, ma l'UE ha raggiunto una fase in cui la sopravvivenza dell'euro è in gioco e il capo della BCE è pronto a utilizzare tutti i mezzi possibili per salvare la moneta unica." Resta da vedere se queste parole si tradurranno in azioni concrete in occasione della riunione della BCE del prossimo giovedi e quali saranno. Le armi nella mani della BCE sono tante e potenti. E' opinione comune che un allargamento degli spread, come si è avuto, nella prima parte della settimana, mette a repentaglio la stessa Eurozona, e senza azioni concrete, ci vogliono da 3 a 5 giorni perchè il mercato si accorga delle promesse mancate. Ma Draghi è persona di parola.
sabato 28 luglio 2012
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