Francoforte - Il barometro Ifo, aspettative aziendali in Germania, ha registrato un ulteriore calo nel mese di luglio, un segno che la crisi nella zona euro continua ad influenzare il morale degli imprenditori del paese, ma senza particolari preoccupazioni. L'Ifo si è attestato a 103,3 a luglio contro 105,2 punti del mese di giugno, ha annunciato oggi mercoledì un portavoce dell'omonimo istituto, confermando che questo è il suo terzo calo consecutivo e il livello più basso dalla metà del 2010. Il consenso degli analisti, convocate dal Dow Jones Newswires aveva previsto una leggera diminuzione dell'indice di fiducia a 104,5 punti. "La crisi dell'euro ha un effetto negativo più forte sull'economia tedesca", ha detto il presidente Ifo Hans-Werner Sinn in un comunicato. Il barometro Ifo deriva dall'aggregazione di due figure: le aspettative degli imprenditori per la situazione attuale, che si è deteriorata nel mese di luglio (111,6 contro i 113,9 punti del mese di giugno), dopo un lieve miglioramento lo scorso mese, e le aspettative degli imprenditori per sei mesi, che hanno continuato a deteriorarsi da 97,2 punti del mese di giugno a 95,6 punti nel mese di luglio. Queste cifre non rivelano alcune differenze tra settori. "L'Ifo mostra che la crisi del debito presenta anche rischi per la nostra economia", ma la situazione in Germania è "robusta", ha commentato un portavoce del ministero tedesco dell'Economia."Vediamo una buona possibilità che le nostre previsioni di crescita vengono realizzate", ha aggiunto. Il governo tedesco si aspetta un incremento dello 0,7% del PIL quest'anno, secondo le previsioni della banca centrale del paese che si aspetta un incremento dell' 1% o del 1,2% secondo OCSE. Christian Schulz, economista per la banca Berenberg, pur ritenendo che gl'imprenditori tedeschi ancora non mostrano segni di panico, mette in guardia però contro il fatto "che anche paesi come la Germania, con una economia fondamentalmente sana, potrebbero entrare in recessione se il calo della fiducia portasse gl'imprenditori a rinviare i loro investimenti e rimandare l'acquisto di abitazioni ".Per Catherine Stephan, BNP, questo deterioramento del Ifo "è coerente con l'evoluzione dell'indice PMI" delle attività del settore privato che si sono contratte anche in luglio, secondo i dati rilasciati martedì. Il dato positivo proviene dalle esportazioni che vanno meglio di quello che viene generalmente percepito, attraverso consegne ai paesi extra zona euro.
mercoledì 25 luglio 2012
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