Il declino dell'euro riflette la debolezza dell'economia europea, ma potrebbe anche ritornare utile agendo come una sorta di svalutazione competitiva. Oggi, minato dalle preoccupazioni per le prospettive economiche dell'Eurozona, l'euro è calato del 18% rispetto alla quotazione più alta del maggio 2011, toccando livelli che non si vedevano da due anni. Quota 1,22 contro dollaro di martedì, rapresenta il declino di un'economia europea che non va bene, in mezzo ad una crisi del debito senza precedenti. Una diminuzione del 10% del tasso di cambio effettivo dell'euro nei confronti di tutte le altre valute potrebbe far guadagnare lo 0,7% di crescita nell'area comune, secondo alcuni studi. Una manna per paesi come l'Italia, dove è mancata la competitività dopo l'introduzione della moneta unica. Dal punto di vista aziendale, è la famosa teoria dei "valori in dollari". Si tratta di aziende che caricano la maggior parte delle loro vendite in dollari ed i cui costi sono denominati in euro. Ciò include settori di esportazione, come l'abbigliamento di lusso, il turismo, settori in cui l'Italia ha una forte presenza. Altri settori sono: il petrolifero. In questo settore l'Eni-Saipem sta sviluppando con forza e quasi quotidianamente la sua presenza. Ci sono paesi africani, che pur avendo una forte produzione estrattiva, non hanno ancora sviluppato una propria industria energetica, e la presenza della nostra compagnia ha prodotti risultati eccezionali nella distribuzione dei servizi del settore. Altro settore è il trasporto aereo. Questo è il caso di EADS. Secondo Louis Gallese, CEO di EADS Ogni diminuizione di 10 centesimi sul dollaro ha un impatto negativo di 1 miliardo di euro sul risultato operativo. Questo vale anche per la maggioranza delle compagnie petrolifere, per le quali ogni variazione di 0,1 centesimi di euro / dollaro si traduce in una fluttuazione di 1,5 miliardi di euro di risultato operativo.Certo il beneficio dell'effetto cambio è meno importante in tempi di crisi economica, le aziende che esportano sono molto sensibili. La crisi del debito, spinge i governi ad aumentare i piani di austerità. Questi ultimi hanno un impatto molto più negativo sulla crescita che la debolezza dell'euro. Inoltre, la Cina, che è il motore della crescita globale, è influenzata dalla debolezza dell'euro. Infatti, il paese ha sostenuto l'Unione monetaria acquistando massicciamente e diversificando le sue riserve di valuta estera. L'indebolimento dell'euro abbassa il valore delle sue attività in euro. Inoltre, può influenzare le esportazioni verso l'Europa. In secondo luogo perché ci vuole tempo, almeno sei mesi prima di percepire gli effetti di un euro debole.
mercoledì 18 luglio 2012
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