lunedì 7 giugno 2010

Dipendenti statali sotto tiro in tutta Europa

Sembra proprio che va di moda dare addosso ai dipendenti statali in quasi tutta l’Europa. Si è cominciato in Grecia, dove i dipendenti pubblici si sono visti diminuire gli stipendi del 10% tra riduzioni di tredicesima e quattordicesima e delle varie indennità accessorie, comprese quella che retribuiva extra il loro arrivo in orario in ufficio. In queste ore migliaia di persone manifestano per le vie di Atene contro la riforma delle pensioni approvata dal Governo che prevede un innalzamento dell’età, più contributi e tagli agli assegni. Si spera che la lotta all’evasione fiscale si faccia con un impegno maggiore, visto che tra l’altro anche l’Italia contribuirà con più di 14 miliardi di Euro al sostegno economico allo Stato ellenico.
Anche il Governo tedesco di Angela Merkel, per risanare le finanze, ha scelto di tagliare 15mila posti nel pubblico impiego fino al 2014, per un risparmio di almeno 800 milioni di euro all’anno, quale contributo alla manovra di risparmio nei conti pubblici per 10 miliardi di euro all’anno fino al 2014. La Merkel intende, inoltre, anche congelare gli aumenti per i dipendenti pubblici previsti per il prossimo anno, mentre altri 500 milioni verranno tagliati dal ministero della Famiglia sugli incentivi ai padri disposti ad accudire per i primi mesi i figli appena nati. A fare le spese della stangata in arrivo saranno anche i disoccupati, i cui sussidi verranno corrisposti non più sulla base delle leggi vigenti, ma a discrezione dei funzionari degli uffici del lavoro. In questo modo lo Stato risparmierà due miliardi di euro già nell’anno prossimo, che saliranno a oltre 6 miliardi nel 2014. Il governo tedesco ha varato nuove misure fiscali per tagliare il deficit. La Germania intende risparmiare 80 miliardi di euro entro il 2014, ben 20 miliardi in più di quanto ci si aspettava ieri, e se così non bastasse si vedrà in seguito. "Siamo di fronte a una sfida senza precedenti, abbiamo il dovere di rimettere i conti pubblici e quindi il futuro della nazione in piedi sulle sue gambe", ha detto Angela Merkel ribadendo che "siamo in tempi difficili". Anche la Francia ha fretta di intervenire sulle pensioni e sul blocco degli stipendi del settore statale, timorosa di perdere, con un declassamento del rating, le famose AAA.
Segue a ruota il Governo britannico che intende compiere drastici tagli alla spesa pubblica per ridurre l'ingente deficit del paese che si aggira attorno ai 156 miliardi di sterline. "Le decisioni che prenderemo avranno effetto su ogni singola persona del nostro paese e gli effetti di queste decisioni si faranno sentire per anni, forse per decenni", ha detto il Primo Ministro David Cameron, sottolineando che il modo di vivere dei britannici cambierà profondamente.
Altri tagli sono stati previsti o già realizzati dalla Spagna, Danimarca e Portogallo. L’opinione pubblica europea si aspetta che decisioni così dure siano intraprese anche per quei settori: statali, finanziari e bancari, che hanno contribuito a portare sull’orlo di una crisi così profonda il mondo occidentale

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