Da Bruxelles il commissario Ue Viviane Reding, vice presidente della Commissione Europea e organo esecutivo dell'Unione non usa mezzi termini nei confronti del paese elvetico: "La Svizzera si deve muovere". In un'intervista apparsa oggi sul quotidiano svizzero Sonntagszeitung, rimprovera la nazione elvetica: "La via dei contatti bilaterali che prevede eccezioni più o meno distribuite non può più continuare a funzionare". Il messaggio è chiaro. I tempi in cui la Svizzera poteva soltanto badare ai propri interessi, e prendersi solo i vantaggi costituiti dagli accordi bilaterali e non assumersi anche gli svantaggi, sono terminati. Il "casus belli" si presenterà il 1° giugno con l'entrata nell'Unione della Croazia se rifiuterà l'estensione della libera circolazione delle persone ai Croati, in questo caso "la Svizzera incontrerà dei problemi" ha detto la Reding. "Se voi volete fare parte del mercato interno dell'Unione Europea, sappiate che ci sono delle regole". E le regole appartengono alla giurisdizione, che è internazionale e indipendendente. "E questo è il minimo" ha aggiunto la Reding. Anche per quanto riguarda le tensioni tra l'Unione Europea e la Svizzera in materia fiscale la Reding annuncia battaglia sotto il motto "onestà, credibilità, giustizia". La Svizzera, come ha spiegato Reding, sul capitolo fiscale vedrà in futuro aumentare la pressione da parte dell'Ue. Sul fatto che la Svizzera sia considerata in pratica un'approfittatrice da parte della commissaria dell'Unione Europea Philipp Müller, il presidente del PLR svizzero ha commentato: "Nel caso noi non volessimo partecipare, dobbiamo tenere conto che la conseguenza sarà una maggiore difficoltà all'accesso nel mercato europeo.I tempi della Svizzera approfittatrice sono finiti.
domenica 30 dicembre 2012
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