L'andamento delle esportazioni cinesi sono crollate nel mese di maggio al minimo degli ultimi 10 mesi così come le importazioni per la debolezza della domanda globale. L'Amministrazione generale delle dogane a Pechino, ha dichiarato che le vendite all'estero sono aumentate dell'1% rispetto all'anno precedente e le importazioni sono diminuite dello 0,3%, con un avanzo commerciale di 20,4 miliardi dollari. La relazione riflette una campagna del governo per sradicare l'afflusso di capitali illegali camuffati da commercio che aveva gonfiato i dati e aggiunto pressione sull'apprezzamento dello yuan. I giornali stanno evidenziando le sfide che il premier Li Keqiang deve affrontare per sostenere la domanda estera, mentre l'aumento dei prezzi delle case, dei rischi finanziari e la sovraproduzione interna limiteranno le possibilità di rilanciare l'economia. I dati pubblicati mostrano un quadro piuttosto depresso, con la debolezza della domanda esterna e di un yuan che si è apprezzato notevolmente nei confronti di un paniere ponderato di valute. Il mese scorso l'amministrazione dello Stato che sovraintende il settore cioè il Foreign Exchange ha iniziato una campagna per frenare i flussi di denaro camuffato da pagamenti commerciali che avevano gonfiato i dati delle esportazione.Le esportazioni della Cina verso Hong Kong sono scesi a 28 miliardi dollari in maggio da 39,5 miliardi dollari nel mese di aprile, secondo gli ultimi dati doganali. La crescita delle vendite attraverso zone franche, che si trovano entro i confini della Cina e la gestione delle spedizioni in materia di commercio internazionale, si è ridotta a maggio a un ritmo anno su anno del 45,8% e in aprile del 253,5%. Hu Yifan, capo economista presso Haitong International Securities Co. di Hong Kong, l'unico analista che prevede cali nelle esportazioni e nelle importazioni ha dichiarato che le cifre del commercio riflettono una normalizzazione. "Ci aspettiamo che la crescita delle esportazioni restino modeste, ma la crescita delle importazioni possano migliorare con l'attuazione di politiche di sostegno", ha scritto in una nota. Il crollo del commercio si aggiunge alle preoccupazioni che la ripresa globale stia perdendo slancio proprio mentre gli USA mostrano segni di rafforzamento. La BCE questa settimana ha previsto che nei 17 paesi della Eurozona il PIL,quest'anno, si contrarrà dello 0,6% più della stima fatta a marzo che era dello 0,5%.
sabato 8 giugno 2013
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