Oggi l'euro è stabile contro dollaro, in un mercato che ha colto positivamente la formazione del nuovo governo in Italia ed è in attesa delle riunioni della Federal Reserve (Fed) e soprattutto della Banca centrale europea (BCE), che potrà decidere di abbassare i tassi d'interesse. Oggi nel primo pomeriggio a Roma l'euro veniva scambiato a 1,3095 dollari contro 1,3097 dollari di ieri lunedì. In chiusura degli scambi asiatici, l'euro è salito a 1,3121 dollari, il livello più alto da dieci giorni prima di cancellare i suoi guadagni. L'euro ha perso qualche posizione nei confronti della moneta giapponese a ¥ 127,76 contro 128,01 ¥ di ieri. Il dollaro è rimasto stabile nei confronti della moneta giapponese a ¥ 97,69 contro 97,73 ¥ di lunedì. Lee Hardman, analista di Bank of Tokyo Mitsubishi, ha osservato che: "L'euro ha ottenuto modeste rivalutazioni dopo il voto di fiducia al nuovo governo di coalizione in Italia, mentre la fiducia degli investitori nel debito sovrano dei paesi periferici della zona euro è migliorata". L'euro, inoltre, è affaticato dal tenere il passo con il rallentamento del commercio europeo in un mercato stabile, e nel dover sopportare un nuovo record della disoccupazione che nella zona euro a marzo ha toccato il 12,1% della forza lavoro, anche se ha beneficiato di un forte rallentamento dell'inflazione nel mese di aprile, 1,2% il più basso da tre anni. Inoltre gl'indicatori sono deludenti sul fronte occupazionale, il rallentamento delle tendenze inflazionistiche in Europa, in particolare in Germania, "dovrebbe incoraggiare la BCE ad allentare la politica monetaria". Valentin Marinov, analista di CitiFX ritiene che nella riunione del prossimo giovedì si potrebbe avere una riduzione dei tassi d'interesse. Molto probabilmente con tassi BCE più bassi c'è la possibilità che nei prossimi mesi ci sia un rallentamento della progressione dell'euro nei confronti del dollaro, già partire da questa settimana. Così la pensano gli analisti del Crédit Agricole, osservando che a causa del rallentamento dell'economia europea, una nuova fase di debolezza della moneta unica non è lontana. Un taglio dei tassi da parte della BCE potrebbe effettivamente contribuire a rendere l'euro meno attraente perché meno redditizio. Tuttavia, per alcuni operatori, un maggiore sostegno da parte della BCE potrebbe invece avere un effetto positivo sull'euro amplificando gli acquisti di attività nell'Eurozona. Lee Hardman ha notato che "L'appetito per le valute più rischiose, come l'euro, sta già cominciando a rafforzarsi gradualmente, incoraggiato dalle crescenti prospettive delle principali banche centrali di rafforzare le loro misure di stimolo e dei tentativi di rallentare il ritmo di misure di austerità nell'Eurozona."
martedì 30 aprile 2013
Le monete in attesa della Fed e della BCE
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venerdì 19 aprile 2013
Eurozona accumula attivi monetari
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lunedì 15 aprile 2013
Paradisi fiscali nella UE
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sabato 13 aprile 2013
L'oro in forte discesa
Venerdì a New York il prezzo dell'oro è sceso per la prima volta dal 2011 del 5% scendendo sotto i 1.500 dollari. Gli analisti parlano di un sorprendente calo dei prezzi durante il mercato per vari fattori. Con un calo del 6%, è stata la perdita settimanale più grande per l'oro dal dicembre 2011. In chiusura delle contrattazioni, il prezzo è sceso a 1.478 dollari per oncia troy, mentre il dollaro è salito. Continuano a pesare voci su una possibile vendita di oro della Banca centrale di Cipro, che secondo il World Gold Council, gestisce riserve auree pari a 13,9 tonnellate. La decisione sulle vendite d'oro sarebbe stata presa dalla banca centrale, ha detto Mario Draghi, presidente della BCE, venerdì dopo una riunione dei ministri delle finanze della zona euro a Dublino. Tuttavia, si è trattato su questo, Draghi ha continuato a dire che tutti i proventi della vendita di oro, dovranno servire, prima di tutto per coprire eventuali perdite della Banca centrale. Queste decisioni sarebbero state prese a Cipro dalla Banca nazionale per supportare la liquidità d'emergenza delle banche commerciali. In effetti l'atteggiamento degli investitori nei confronti dell'oro era già da tempo evidente che fosse cambiato. Da mesi il lingotto reagiva poco o nulla di fronte a qualsiasi notizia che un tempo gli avrebbe messo le ali: dalle iniezioni di liquidità della Banca centrale giapponese alle difficoltà dell'Eurozona, dai temporanei cedimenti del dollaro alle minacce di guerra della Corea del Nord. Gli Etf sull'oro, un tempo accumulati a ritmi da record, ora sono bersagliati da continui riscatti. E dopo dodici anni ininterrotti di rally, sempre più banche negli ultimi mesi hanno iniziato ad annunciare un'imminente inversione di rotta. Goldman Sachs questa settimana ha addirittura raccomandato di andare "short", ossia scommettere su ulteriori ribassi. Alla luce degli accadimenti un consiglio molto puntuale.
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lunedì 8 aprile 2013
Cipro ha bisogno di 75 milioni di € per evitare il default
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mercoledì 3 aprile 2013
Nel 730 sottrarre la quota pagata per il SSN della polizza auto
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