Resta la grande incognita per il futuro. Come l’Europa a 16 (Eurozona) o meglio a 27 l’UE si attrezzerà per rispondere con più efficacia a crisi del genere. Due sono i problemi urgenti da affrontare il primo è di livello culturale e strutturale, il secondo è di regole e relativi strumenti. Il primo problema di livello cultural-strutturale è che questa crisi ha dimostrato che in campo ci sono giocatori dalle potenzialità enormi. Basta pensare alla Cina 1.300 milioni di abitanti, l’India altro miliardo di abitanti, gli USA 340 milioni di abitanti; è possibile pensare che 27 nazioni della UE marcino ognuno per conto proprio nell’affrontare questi colossi che hanno grandi riserve economiche, fondi sovrani, e che si muovono nello scenario mondiale con una agilità imprevedibile sino a qualche anno fa. Possibile non pensare che una UE, forte di 497 milioni di abitanti, prima esportatrice di manufatti nel mondo, con eccellenze scientifiche e industriali, più unita non sia in grado di competere meglio a livello globale? Forse è molto difficile superare i localismi personali dei vari leaders oggi presenti sull’agone politico, ma non è impossibile. Il secondo livello d’intervento è conseguenza naturale di questo cambio di strategia. La UE, e i mercati in genere hanno bisogno di affrancarsi da queste agenzie di rating che sono di natura privata, ma assurgono a funzione pubbliche di rilevanza mondiale, in un groviglio di conflitto d’interessi inaccettabile in un settore delicato come quello della finanza mondiale. Sono agenzie che due anni fa hanno promosso con tre AAA obbligazioni legate a mutui che di affidabile avevano poco o nulla. Oggi dichiarano spazzatura i debiti di uno stato sovrano dell’Eurozona, senza accorgersi prima della graduale difficoltà del paese stesso. Di qui la necessità di organismi pubblici europei indipendenti che diano trasparenza e fiducia al mercato.
venerdì 30 aprile 2010
Tempesta economica in casa Euro
Resta la grande incognita per il futuro. Come l’Europa a 16 (Eurozona) o meglio a 27 l’UE si attrezzerà per rispondere con più efficacia a crisi del genere. Due sono i problemi urgenti da affrontare il primo è di livello culturale e strutturale, il secondo è di regole e relativi strumenti. Il primo problema di livello cultural-strutturale è che questa crisi ha dimostrato che in campo ci sono giocatori dalle potenzialità enormi. Basta pensare alla Cina 1.300 milioni di abitanti, l’India altro miliardo di abitanti, gli USA 340 milioni di abitanti; è possibile pensare che 27 nazioni della UE marcino ognuno per conto proprio nell’affrontare questi colossi che hanno grandi riserve economiche, fondi sovrani, e che si muovono nello scenario mondiale con una agilità imprevedibile sino a qualche anno fa. Possibile non pensare che una UE, forte di 497 milioni di abitanti, prima esportatrice di manufatti nel mondo, con eccellenze scientifiche e industriali, più unita non sia in grado di competere meglio a livello globale? Forse è molto difficile superare i localismi personali dei vari leaders oggi presenti sull’agone politico, ma non è impossibile. Il secondo livello d’intervento è conseguenza naturale di questo cambio di strategia. La UE, e i mercati in genere hanno bisogno di affrancarsi da queste agenzie di rating che sono di natura privata, ma assurgono a funzione pubbliche di rilevanza mondiale, in un groviglio di conflitto d’interessi inaccettabile in un settore delicato come quello della finanza mondiale. Sono agenzie che due anni fa hanno promosso con tre AAA obbligazioni legate a mutui che di affidabile avevano poco o nulla. Oggi dichiarano spazzatura i debiti di uno stato sovrano dell’Eurozona, senza accorgersi prima della graduale difficoltà del paese stesso. Di qui la necessità di organismi pubblici europei indipendenti che diano trasparenza e fiducia al mercato.
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giovedì 29 aprile 2010
Il Qatar uno dei grandi produttori di energia
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mercoledì 28 aprile 2010
Prospettive economiche della settimana
Europa. La fiducia dei consumatori nella zona euro è migliorata in aprile a -15,2 da -17,3 di marzo, secondo la Commissione Europea. Gli ordinativi al settore industriale dei 16 paesi euro hanno mostrato a febbraio un aumento dell'1,5% su gennaio e un incremento del 12,2% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Il tasso di disoccupazione rimane stabile al 10%.
Germania, il tasso di disoccupazione è stimato all’8,0%. La Volkswagen, ha registrato vendite in aumento del 25%, grazie soprattutto al contributo del mercato cinese. Il governo tedesco apre al prestito alla Grecia per 8,5 miliardi nel 2010,e per altre somme da concordare per il 2011 e 2012.
Italia. Quasi consumati gl’incentivi per le due ruote. Non si temono riflessi sui BTP dallo tsunami ellenico.
Francia. Positivi i risultati nel settore automobilistico, in particolare di Peugeot (fatturato in crescita del 27,5%).
Islanda. Moody's migliora l'outlook dell'Islanda portandolo a Stabile da Negativo; il cambiamento di outlook deriva dal miglioramento della situazione di liquidità dell'Islanda grazie al ripristino dei finanziamenti del FMI e dei Governi Scandinavi. Moody's aveva abbassato l'outlook lo scorso 6 aprile (il rating del paese è BAA3.
Grecia. L’abbassamento del rating di S & P e di Moody’s che hanno fatto precipitare il rating del debito pubblico a debito spazzatura ha aggravato la situazione. A questo abbassamento si aggiungono, la revisione al rialzo delle stime di Eurostat sul rapporto deficit/PIL 2009 al 13,6%, dal precedente 12,7%, non escludendo ulteriori revisioni al rialzo.
Spagna. S&P ha declassato il rating da “AA+” ad AA con outlook negativo.
USA. La riunione della Fed odierna ha confermato i tassi allo 0,25%. Significativi i dati sull’immobiliare statunitense, con le vendite di marzo relative alle case nuove ed esistenti in rialzo rispetto al mese precedente e alle attese di mercato
Giappone. C’è attesa per la riunione della Banca del Giappone venerdì 30 aprile;i tassi dovrebbero rimanere invariati nel solito range 0,0-0,10%.
Chi Paga?
A questo punto qualche valutazione va fatta per i danni economici che questi attacchi all'Euro e ad un paese dell'Eurozona hanno provocato e per l'impegno economico previsto per i prossimi 3 anni per un valore di circa 100 miliardi di €. Il pressing della BCE, del FMI sulla Germania e la cautela della Germania stessa ad aprire i cordoni della borsa, in presenza di conti statali ellenici non molto chiari, impongono a Bruxelles un approccio più efficace ed efficiente nel controllo dei bilanci degli stati facenti parte dell’Eurozona, creando quegli strumenti che ora non ci sono. Come si è potuto constatare i mercati e la speculazione non aspettano i tempi lunghi della politica. Qualche perplessità si è avuta per la sincronizzazione dei tempi fra attacchi della speculazione internazionale agli stati cosiddetti periferici della UE e l’abbassamento dei rating. Comunque la debolezza degli stati esisteva ed esiste. Alcuni segmenti di PIL nazionali gonfiati, (es.: settore immobiliare) alla fine non pagano. Non basta pensare che è augurabile una maggiore cautela e un maggiore controllo. E’ giunta l’ora che la UE si doti di quei strumenti che le consentano di fare dei grossi passi in avanti sul cammino dell’Unione.
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lunedì 26 aprile 2010
Il gas naturale sarà il carburante del futuro
Questo combustibile che oggi rappresenta circa il 22% del consumo mondiale di energia primaria ha assunto ormai un ruolo decisivo e quasi indispensabile nel panorama energetico mondiale. La collaborazione dell’ENI con altri paesi forti produttori è nota a tutti. L’Italia importa gas dall’Algeria con un gasdotto che arriva in Sicilia e da qui s’immette nella rete nazionale. Il raddoppio che si sta costruendo in questi mesi collega l’Algeria alla Sardegna, per poi proseguire verso il Nord Italia.Un nuovo gasdotto collegherà presto la Grecia all’Italia attraverso il Mare Adriatico, altro gas arriva nel nostro paese dal Nord Europa attraverso la rete già esistente. I prossimi sforzi a livello europeo per lo sviluppo del mercato del gas saranno le condizioni di transito trasparenti e ragionevoli, onde evitare gli avvenimenti dell’inverno scorso con e in Ucraina. A livello mondiale occorrerà che l’Agenzia Internazione per l’Energia, sia dotata degli strumenti per un efficace intervento regolatore.
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domenica 25 aprile 2010
G20 due importanti successi per l’Italia
Altro risultato positivo proviene dal lavoro svolto dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nel suo intervento consegnato all’Internazional monetary and financial committee, l’organo più rappresentativo del Fondo Monetario Internazionale dove sono state accettate le sollecitazioni che, per prevenire future crisi, vanno rafforzati i patrimoni della Banche, con la riforma delle regole per il settore bancario da Basilea2 a Basilea3. Molti i suggerimenti per la conclusione di un accordo: dal rafforzamento e trasparenza degli standard contabili alla revisione dei requisiti di capitali e liquidità; dalle regole per limitare gli azzardi morali degli istituti (troppo grandi per fallire), alle regole e ai parametri d’interazione tra interventi sul capitale e le tassazione sul sistema finanziario, anche allo scopo di frenare l’effetto leva. Per il momento si è accantonato il problema della creazione di un fondo in grado di finanziare eventuali default di banche poiché non c’è uniformità sulla possibile tassazione dei flussi bancari. Lo scopo è di far gravare il peso dei salvataggi sul comparto anziché sui contribuenti.
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sabato 24 aprile 2010
Consumi e investimenti pubblicitari in Italia
Investimenti pubblicitari. Dopo l’aumento registrato a gennaio, il mercato della pubblicità si conferma in crescita anche a febbraio. Gli investimenti nel primo bimestre del 2010 sono cresciuti del +2,7% rispetto allo stesso periodo del 2009 arrivando a sfiorare la soglia di 1,3 mld di €. Il 2010 si è aperto con un buon andamento della televisione e con la tenuta dei quotidiani. Crescita a due cifre per radio, cinema e affissione. Aumenta il numero di aziende inserzioniste su tutti i mezzi ad eccezione della stampa. La televisione, considerando sia i canali generalisti che quelli satellitari (marchi Sky e Fox), chiude il primo bimestre 2010 con una crescita del +4,9%, dovuta ad un aumento degli investimenti di molti settori importanti come alimentari +10,8%, telecomunicazioni +16,5% farmaceutici +10,4%. In calo invece la spesa pubblicitaria del settore automobili -6,6%. Sulla stampa l’investimento cala complessivamente del -4,3%, ma i risultati dei vari mezzi sono divergenti. Mentre i quotidiani a pagamento confermano l’inversione di tendenza di gennaio, +1,0% nel bimestre, la free-press -6,7% e soprattutto i periodici -14,1% sono ancora in difficoltà. Considerando soltanto la tipologia commerciale nazionale l’andamento della pubblicità sui quotidiani a pagamento è molto positivo +9,8%. In modo particolari su alcuni settori come telecomunicazioni, finanza e assicurazioni.
La radio registra uno dei migliori risultati tra i media principali con una crescita del +11,0%. Anche in questo caso vi è stato un forte aumento degli investimenti provenienti dalle aziende di telecomunicazioni e finanza/assicurazioni. Aumento sostenuto anche per il cinema +23,7% e l’affissione +27,0% mentre internet registra un +3,8%. Il direct mail chiude il bimestre con una leggera contrazione -1,4%. Considerando la pubblicità commerciale nazionale su tutti i mezzi rilevati, i settori che aumentano maggiormente la spesa sono: telecomunicazioni +21,2%, mentre tra i settori principali segnaliamo il calo delle automobili -5,8%. mese di marzo si conferma essere tra quelli con il più alto tasso di attività in rete. Sono 24,2 milioni i navigatori attivi a marzo 2010, sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente, ma con incrementi rilevanti nei consumi del mezzo: le pagine viste raggiungono la vetta di 2.305 (a gennaio 2010 erano 2.232) e il tempo speso sul web per persona è di quasi 32 ore (un’ora in più rispetto a gennaio 2010), Se confrontiamo i dati con quelli relativi allo stesso mese dell’anno precedente riscontriamo una crescita sotto gli aspetti: +10% l’audience, +8% le pagine viste, +6% le sessioni e +9% il tempo speso mediamente in un mese sul web dagli italiani. Per quanto riguarda le categorie di siti più visitate, la classifica rimane invariata rispetto a febbraio 2010. Sul podio si confermano motori di ricerca, portali e community, +12% rispetto all’anno scorso per i primi due, +14% per le community. Tra le prime dieci categorie, quelle che rilevano la maggiore crescita nell’ultimo anno sono quella delle News online che, con quasi 14 milioni di utenti, raggiunge il 57% dei navigatori attivi +28% e la categoria Video & Movies, con una crescita del 21% e un’audience di quasi 15 milioni di utenti. Sempre nell’ambito dell’informazione e dell’entertainment, da segnalare la forte crescita della categoria Sport: 9,2 milioni di utenti nel mese di marzo, +27%. Nell’ultimo anno aumentano, sui siti di sport, le visite per persona sono 9 nel mese +13% e il tempo medio trascorso dagli utenti su questa tipologia di siti è di 44 minuti +15%. Nei prossimi mesi con la conclusione del campionato di calcio e soprattutto con l’inizio dei Mondiali di Calcio 2010 in Sud Africa c’è da aspettarsi una crescita ancora più rilevante.
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venerdì 23 aprile 2010
Tensione sui mercati valutari, la Grecia chiede aiuto
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giovedì 22 aprile 2010
Aspettative economiche per la settimana entrante
Germania. L’indice del comparto Manifatturiero ha già superato il livello di 60 a marzo, a conferma che il paese sta beneficiando più di altri del recupero del ciclo economico mondiale. Tale evidenza sarà probabilmente confermata anche dalla pubblicazione dell’indice IFO (domani 23 aprile), altro indicatore di fiducia delle imprese in Germania, arrivato ai massimi da giugno 2008 e atteso in salita anche ad aprile. Complessivamente sembra confermarsi il quadro di recupero
dell’attività produttiva in Europa.
Italia. Le tensioni politiche all’interno della maggioranza, non aiutano il quadro economico in attesa di riforme che possano rilanciare l’economia. Bene accolta in borsa la ristrutturazione Fiat, prevista nel giro di 6 mesi.
USA. Le vendite di case esistenti di marzo, attese a +5,6% m/m da -0,6% m/m, ma soprattutto il dato sugli ordini di beni durevoli di marzo, attesi a 0,1% m/m da 0,9% m/m. Il Dipartimento del Lavoro ha annunciato che i prezzi delle importazioni statunitensi a marzo, dopo due cali consecutivi, sono cresciuti dello 0,7% (+11,4% annuo); +2,9% per i prezzi dei carburanti. Negativo il dato sulla bilancia commerciale a febbraio, che registra un saldo pari a -39,7 miliardi di dollari, in aumento rispetto al dato precedente (-37 miliardi di dollari). L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1% m/m (2,3% a/a), dopo la variazione nulla di febbraio. Su base tendenziale, l’inflazione prosegue il trend in calo (1,1% da 1,3% a marzo). Sempre in USA le vendite al dettaglio sono aumentate a marzo dell’1,6% m/m. Al netto delle auto, le cui vendite hanno beneficiato di numerosi incentivi introdotti da Toyota e da altri produttori, il dato ha evidenziato un +0,6% m/m. Aumentano di 24.000 unità le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, a 484.000 dai precedenti 460.000.La produzione industriale a marzo è salita dello 0,1% m/m, sotto le attese che indicavano un +0,7%.
I mercati azionari ripiegano nell’ultima seduta della settimana dopo aver superato i precedenti massimi, grazie anche ad alcuni importanti dati macro superiori alle attese. Recuperano forza i settori ciclici , trainati da Auto, Costruzioni e Beni di Lusso. Relativamente all’Auto il CSP (Centro Studi Promoter) stima per il 2010 in Europa un calo delle immatricolazioni di almeno un milione di vetture (su 14 milioni) dovuto all’esaurimento degli incentivi. I dati di marzo sono ancora in aumento dell’11,1% a/a, grazie ai paesi che ancora beneficiano degli aiuti governativi. Al contrario, la Germania registra un forte calo del 26% e le previsioni per i prossimi mesi indicano una flessione significativa. Relativamente al Lusso l’associazione Altagamma e Bain & Co hanno rivisto al rialzo le stime di crescita a livello globale per il 2010; al momento, prevedono un aumento del fatturato del 4% rispetto alla precedente stima di ottobre (+1%) per un totale di 158 mld di euro. Le vendite restano sostenute dai consumatori cinesi (+15%), rispetto al complessivo +10% dell’Asia, mentre restano sempre in calo i consumi in Giappone (-3,6%). Nel breve, perde forza il Bancario dopo l’accusa di frode avanzata dalla SEC nei confronti di Goldman Sachs, che lascia ipotizzare anche il coinvolgimento di altre banche d’affari. Nel contempo, il comparto risente positivamente delle indicazioni giunte dalle prime trimestrali statunitensi, con JP Morgan e Bank of America che hanno riportato nei primi tre mesi del 2010 risultati superiori alle attese.
Sul mercato delle monete la valuta europea è penalizzata dalla bassa propensione al rischio degli investitori, maturata a seguito delle turbolenze greche e della vicenda Goldman Sachs, che spinge il cambio, contro dollaro, in area 1,3450, finendo per favorire le valute più difensive come yen e dollaro, sfavorendo di contro le divise ad alto rendimento come euro e valute emergenti (ad esempio il dollaro australiano). Finché la questione greca non verrà risolta a pieno e non cesserà la ridda di dichiarazioni da parte dell'Europa (specie tedesche), della Grecia e in ultima istanza del Fondo Monetario (FMI), l'euro resterà in balia della volatilità che ha contraddistinto le ultime settimane, confermando quindi il nostro scenario, anche se la vicenda della banca d’affari Goldman Sachs, al momento, è ancora indecifrabile e non è chiaro l’impatto che potrebbe avere sul dollaro. Resta una debolezza di fondo anche per la sterlina; l'atteso dibattito televisivo tra i candidati premier laburista e conservatore ha confermato una certa confusione nel quadro politico inglese con l'esito della consultazione elettorale per nulla scontato. Lo scenario sullo yen è influenzato dalle dichiarazioni in arrivo dal Giappone, dove Motohisa Ikeda, membro influente del partito di maggioranza, sottolinea, ancora una volta, come il Governo desideri un cambio più favorevole allo yen, specie contro il dollaro onde favorire ripresa economica spingendo le esportazioni
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mercoledì 21 aprile 2010
Nuovo contratto per i lavoratori edili
Il contratto decorrerà dal 1 aprile 2010 al 31 dicembre 2012 si applicherà solo per quei rapporti di lavoro in essere alla data del 19 aprile e instaurati successivamente.
Sono previsti aumenti salariali diversificati per livello come ad es.:
Ferie. Allo scopo di permettere ai lavoratori migranti o fuori sede di poter rientrare in famiglia sarà concesso che della 4 settimane di ferie, 2 di queste potranno essere usufruite nell’ anno successivo alla loro maturazione.
Istituzione delle borse di lavoro dell’industria delle costruzioni. Allo scopo di favorire al formazione dei lavoratori del settore e per combattere il lavoro nero, quello sommerso e il caporalato e i vari modelli d’intermediazione saranno istituite delle borse di studio. Di questa partita se ne farà carico l’Istituto Formedil
Al quale sarà riconosciuto un ruolo attivo nella implementazione e nel incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Un’ attenzione particolare sarà dedicata nell’arco della vigenza contrattuale al Fondo edile per la previdenza integrativa ancora poco diffuso nella categoria.
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domenica 18 aprile 2010
Ripresa lenta per l’intero 2010.
Politica monetaria. Una svolta del ciclo di politica monetaria si è già verificata in Cina, con una disponibilità alla rivalutazione graduale dello Yuan; in India e in alcuni piccoli paesi più legati al ciclo economico cinese o esportatori di materie prime, come Australia e Norvegia. Nel resto del mondo prevale la cautela in attesa di un ritiro significativo dello stimolo monetario che dovrebbe avvenire gradualmente soltanto dal prossimo anno. Per tutto il 2010 si prevedono tassi di interesse a breve termine bassi rispetto alla media storica. Fed e BCE stanno iniziando a rimuovere la liquidità in eccesso, ma difficilmente alzeranno i tassi ufficiali nella prima parte dell’anno.
Azionario. Pesa sul mercato azionario le vicissitudini dei mercati finanziari con le perdite di questi giorni del settore bancario americano con ripercussione anche in Europa. Diventa sempre più urgente un codice di comportamento e regole anche restrittive per quelle banche che non si attengono a regole di trasparenza nell’informazione ai clienti. Le borse sono in attesa degli effetti dello scontro in atto, negli USA tra SEC e settore bancario. In termini valutativi le borse potranno proseguire la salita in linea con la crescita degli utili, man mano che la ripresa economica avrà conferma.
Fondi Monetari. I tassi a breve sono destinati a rimanere bassi per tutto il 2010. Le remunerazioni dei monetari resteranno quindi molto contenute per tutto l’anno.
Obbligazionari governativi. Leggero calo dei tassi governativi da inizio anno, ma i rischi appaiono verso l’alto man mano che arriveranno conferme di stabilizzazione per la crescita economica. Consigliabili scadenze brevi o tassi variabili.
Obbligazioni corporate. Il differenziale di tasso offerto dalle obbligazioni di maggior qualità (Investment Grade) rispetto alla liquidità ed ai titoli governativi rimane interessante, in un contesto di tassi bassi e con potenziale rischio di rialzo.
Obbligazionari emergenti. Il comparto delle obbligazioni di Paesi Emergenti rimane interessante, supportato dal miglioramento dei fondamentali economici dei principali paesi emittenti e dal confermato supporto finanziario delle autorità internazionali.
Zona euro: ripresa in corso, ma debole. Nel terzo trimestre 2009 il PIL della zona euro è tornato a crescere e la ripresa si è consolidata a fine anno. Tuttavia, il PIL 2009 è calato del 4,0% rispetto al 2008 e la ripresa si presenta modesta rispetto alla caduta dei livelli di attività che l’ha preceduta. Lo scenario 2010 dovrebbe essere ancora sostenuto dal ciclo delle scorte, dalla ripresa della domanda estera e dagli stimoli fiscali, che dovrebbero portare a una crescita media annua vicina all’1%. L’inflazione è tornata positiva e nel primo trimestre 2010 ha toccato l’1,4%. La BCE dovrebbe mantenere i tassi ufficiali all’1% per tutto l’anno, ma nel secondo semestre 2010 dovrebbe iniziare a drenare l’eccesso di liquidità costituitosi durante la crisi. Nel corso dell’anno vari paesi, come Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, saranno chiamati a correggere la politica fiscale, a causa di un andamento del debito insostenibile e già fonte di preoccupazione tra gli investitori per le ripercussioni sul rating di questi paesi. La Grecia ha già iniziato colloqui con la BCE e il FMI per la concessione di un credito di 45 mld di € a un tasso del 5%, migliore rispetto a quello che il paese può spuntare sui mercati.
Negli Stati Uniti: si riprende la domanda interna. La ripresa economica si è rafforzata nel corso del secondo semestre 2009 e le proiezioni per il 2010 si sono fatte progressivamente più ottimistiche, fino a superare il 3%. Gli stimoli fiscali, il ciclo delle scorte, la stabilizzazione del mercato immobiliare e il miglioramento della bilancia commerciale dovrebbero continuare a sostenere la ripresa economica anche nel primo semestre 2010. L’occupazione dovrebbe stabilizzarsi, anche se con un tasso di disoccupazione ancora elevato. La Federal Reserve dovrebbe mantenere i tassi di interesse a 0-0,25% per gran parte dell’anno, pur iniziando a drenare parte delle riserve in eccesso a partire dal secondo trimestre 2010.
L’inflazione è tornata quasi ovunque positiva a causa dei rincari dei carburanti avvenuti a partire dall’estate 2009, dagli aumenti delle tariffe dei trasporti aerei e dei servizi. La debolezza della domanda dovrebbe contribuire a mantenere bassi i tassi di inflazione anche nel 2010, anche se una salita sopra l’1% è molto probabile nel primo semestre.
Giappone: ripresa fragile. Nel 2009 anche l’economia giapponese ha subito una contrazione del 5,2%. Politiche fiscali e monetarie accomodanti dovrebbero garantire una moderata ripresa nel 2010, sebbene al prezzo di un ulteriore aumento del debito pubblico. I tassi ufficiali di interesse sono attesi stabili e vicini a zero per tutto l’anno.
Valute. L’euro si è indebolito contro dollaro da inizio anno principalmente a causa dei problemi fiscali all’interno della zona euro. Nei mesi a venire l’andamento delle economie potrebbe confermarsi pro-dollaro, sia perché gli Stati Uniti stanno uscendo dalla recessione più velocemente dell’Europa, sia perché il tema del debito dei cosiddetti paesi “periferici” della zona euro rimane un elemento strutturale di debolezza per l’euro.
Valutazioni sullo scenario delineato. Le eccezionali misure di stimolo adottate dalle autorità monetarie e fiscali, il persistere di squilibri finanziari internazionali e la profondità della recessione creano grande incertezza sugli sviluppi di medio termine dell’economia mondiale. Il rischio di nuova instabilità finanziaria permangono, perché esistono sacche potenziali di crisi legate al dissesto dei conti pubblici di alcuni Stati e all’erosione del capitale delle banche più esposte alle aree di crisi.
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sabato 17 aprile 2010
Economia Italiana in affanno
Altro fattore, secondo il Bollettino Economico della Banca d’Italia, è che la flessione dell’economia fa mancare introiti alle casse dello Stato, peggiorando i conti pubblici che porta l’indebitamento netto delle amministrazione statali al 5,3% del PIL, e la pressione fiscale aumentare dal 42,9 al 43,2.
Nuove preoccupazione provengono all’interno dalla situazione politica che si sta deteriorando con voci di possibili elezioni anticipate, qualora nella maggioranza di governo non si raggiunga, in una visione unitaria di conduzione politica, un accordo sulle riforme, sull’attuazione del federalismo fiscale, sulla riduzione dei costi della politica e soprattutto sui tempi di attuazione. Il rischio vero è lo slittamento dei tempi di ogni innovazione.
Nel campo internazionale c’è la bufera sul settore bancario, tra l’accusa della Sec, authority di vigilanza USA sulla Borsa, alla banca d’affari Goldman Sachs di non aver dato le migliori informazioni ai propri clienti sulla pericolosità di alcuni prodotti venduti nel passato, e il tentativo di imbrigliare il settore con regole di comportamento a livello internazionale necessarie, ma non molto gradite dagli interessati. La Goldmann Sachs ieri ha perso a Wall Street il 15%, ma la notizia ha trascinato al ribasso anche la Morgan Stanley -6.74%, Citigroup - 4.68%, Wells Fargo -3.88%, JpMorgan -3,90% e Bank of America che segna un -5.34%. Anche i mercati finanziari europei ne hanno risentito con cali dei titoli del settore.
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mercoledì 14 aprile 2010
Aspettative economiche della prossima settimana
Germania. Inflazione all’1,3% da 0,5%. Le immatricolazioni di nuove auto in marzo hanno registrato una flessione del 26,5% , portando il saldo negativo del 1° trimestre al 23%.
Italia ha registrato un’accelerazione dell’indice agli acquisti del settore terziario a 55,3 rispetto a 50,8 del mese di febbraio, decisamente più elevato delle attese pari a 52. I livelli raggiunti sono tornati vicini a quelli di ottobre 2007.
Francia Renault, Nissan e Daimler hanno annunciato ufficialmente l’accordo relativo ad una collaborazione nel segmento di auto di piccola cilindrata, tale da portare a sinergie complessive per circa 4 mld di euro.
Spagna. Inflazione all’1,4% dallo 0,9%.
Grecia. Approvazione di un pacchetto di misure di sostegno per 30 miliardi di euro da parte dei ministri delle Finanze area euro, alle quali potrebbero aggiungersi altri 15 miliardi da parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI). L’intervento consente alla Grecia di abbassare il costo del debito di oltre il 2% sul variabile e del 2% sul fisso.
USA Negli Stati Uniti da dicembre 2009 l’inflazione risulta stabilmente superiore al 2%, dopo essere stata addirittura negativa per quasi tutto lo scorso anno (da marzo a settembre). In uscita il dato sul deficit pubblico mensile, atteso a -62 miliardi dal precedente -191,6, quello sulla bilancia commerciale stima un saldo negativo pari a 38,5 miliardi dai 37,3 precedenti. I dati relativi alle vendite di case in costruzione sono a un +17,3% . Le statistiche relative alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione indicano quota 460.000 (vs. 435.000 attese). Per quanto riguarda invece le vendite delle grandi catene di negozi, sprint al +9,0% di marzo rispetto il precedente e ben più modesto +3,7% di febbraio.
Tassi.
Nella settimana appena cominciata, l’attenzione sarà rivolta alle reazioni dei mercati per le decisioni scaturite dal vertice tra i ministri dell’Eurozona, tenutosi a Bruxelles durante il weekend. I ministri delle Finanze europei hanno cercato di rassicurare i mercati fornendo i dettagli del piano di salvataggio, da mettere in campo qualora la Grecia dovesse farne esplicita richiesta. La decisione prevede un pacchetto da 30 miliardi di euro, da concedere in 3 anni ad un tasso lordo che attualmente sarebbe del 5% circa, a cui si assocerebbe un eventuale contributo del FMI di 15 miliardi di euro. I tassi concordati, per quanto superiori a quelli attualmente ottenibili sul mercato, sono comunque elevati (5%) e tali da incentivare lo Stato greco a far ricorso al mercato, seppure con la garanzia del supporto dei membri dell’ Eurogruppo. L’asta di ieri martedì che prevedeva il collocamento di titoli a 6 e 12 mesi per una totale di 1,2 miliardi di euro è andata bene, le richieste sono state pari a 7 volte l’offerta.
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domenica 11 aprile 2010
Vini d’Italia, avanti tutta
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venerdì 9 aprile 2010
Italia e la globalizzazione senza regole
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mercoledì 7 aprile 2010
Economia globale e crisi in Asia
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lunedì 5 aprile 2010
Osservatorio economico
- l’agricoltura +3,3% (+2,7% a settembre 2009);
- il commercio ed alberghiero una contrazione del -2,6% ;
- l’edilizia una variazione positiva del +0,6%;
- l’industria ed i servizi industriali hanno manifestato una variazione del -7% .
L’analisi dell’andamento del credito bancario per branca di attività economica mette in luce come a dicembre 2009 i tassi di crescita più sostenuti abbiano riguardato il comparto dei servizi dei trasporti marittimi ed aerei (+5,6%), quello degli altri servizi destinabili alla vendita (+3,4%), quello dei prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+3,3%).
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domenica 4 aprile 2010
Aeroporto Malpensa riprende quota
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sabato 3 aprile 2010
Le banche al bivio: più investimenti meno sportelli
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venerdì 2 aprile 2010
La sanità è il banco di prova per i neo-presidenti regionali
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giovedì 1 aprile 2010
Aspettative economiche della settimana entrante
Germania. L’indice IFO ha sorpreso positivamente attestandosi a 98,1 e superando le stime che indicavano 95,8. L’indice ha quindi recuperato la flessione del mese scorso dovuta probabilmente al clima eccezionalmente rigido.
Italia. La settimana di dati in Italia prevede le statistiche PMI Manifatturiero di marzo, atteso a 52,6 dal precedente 51,6. E’ presumibile un rallentamento di dati nella parte economica, sia per le feste pasquali, sia per l’attesa di conoscere meglio le riforme economiche al vaglio del Governo.
USA. Prospettive migliori nel mercato del lavoro USA che a differenza dei due mesi precedenti, per marzo vedono un aumento dell’occupazione mensile di 190 mila unità, segnalando l’avvio di una ripresa della creazione di posti di lavoro. In realtà, parte di tale aumento sarebbe in ogni caso attribuibile alle assunzioni pubbliche legate all’avvio del censimento, stimate pari a 150 mila circa per il mese di marzo e superiori al milione per il 2° trimestre 2010. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a 442 mila unità per la settimana scorsa, ad un livello inferiore rispetto al dato precedente, che si era attestato attorno alle 456 mila unità, potranno avere un effetto favorevole sull’economia per la conseguente maggiore spesa per consumi che un maggior numero di lavoratori retribuiti determina. Oltre che sull’economia americana, quest’aumento dei consumi potrebbe riflettersi favorevolmente anche sull’economia europea, le cui merci saranno progressivamente più competitive anche grazie al recente significativo indebolimento della valuta europea. Il dato sul PIL del 4° trimestre 2009 è stato rivisto al ribasso al 5,7%. La fiducia delle famiglie rilevata dall’Università del Michigan a marzo è stata rivista marginalmente verso l’alto a 73,6 dal 72,5 della lettura precedente. L'indice redatto dalla Federal Reserve di Chicago sull'attività nazionale ha mostrato a febbraio una contrazione a -0,64 dopo il -0,04 rivisto di gennaio. La media mobile a tre mesi è passata il mese scorso a -0,39 da -0,13 di gennaio. Le vendite di case nuove a febbraio sono diminuite a 308 mila unità, da 315 mila di gennaio. Il dato complessivo sugli ordini di beni durevoli in febbraio ha segnato +0,5% (atteso +0,6%), in rallentamento rispetto alla crescita del mese precedente pari a +3,9%
Mercati azionari. Continuano a mostrare forza, anche se il livello elevato dei debiti pubblici resta una criticità di rilievo e le tensioni sui paesi periferici (Pigs) europei continuano a tenere la moneta unica sotto pressione. A tal riguardo, alle incertezze relative alla posizione della Grecia si è aggiunto anche l’abbassamento del rating da parte di Fitch sul Portogallo. Inoltre, il Fondo Monetario Internazionale ha ribadito nuovamente come le elevate posizioni debitorie pubbliche possano incidere negativamente sulla crescita economica.
Valute. Settimana sul mercato delle valute che si chiude col recupero dell'euro contro il paniere delle principali valute e contro il dollaro (1,3380) dopo il raggiungimento del minimo a 10 mesi a 1,3268. La questione greca va risolvendosi attraverso il varo del piano congiunto fra Europa e Fondo Monetario Internazionale attraverso prestiti bilaterali, volontari e coordinati, ma solo se la Grecia sarà nell’impossibilità di approvvigionarsi sul mercato dei capitali. Lo scenario sembra
rasserenarsi e anche la volatilità sull'euro dovrebbe ridursi, visti i picchi toccati nelle scorse settimane. L'idea resta quella di un cambio euro/dollaro stabile nell'intervallo 1,3250-1,36 nel breve/medio periodo. Si segnala nell’area della sterlina la pubblicazione delle vendite al dettaglio di febbraio, migliori delle attese, ma che subiscono una pesante revisione al ribasso del dato di gennaio; la valuta si è rafforzata sulla pubblicazione della statistica per poi tornare sui livelli soliti in area 0,90 contro euro e 1,49 contro dollaro, lasciando di fatto invariato l’attuale trend di debolezza, che si riconferma anche nel breve/medio periodo. Il Giappone soffre di deflazione e la stessa BoJ, nelle ultime dichiarazioni, sottolinea come tale fenomeno stia cominciando a influenzare la percezione dei cittadini sui movimenti futuri dei prezzi e questo possa rendere ancora più difficile l'uscita del paese dallo scenario deflazionistico. A dimostrazione di ciò il dato in calo dell'indice dei prezzi al consumo in Giappone nel mese di febbraio. La flessione mensile è stata dello 0,1%, con un calo tendenziale dell’1,1%, in linea con le attese del mercato.
Commodity. Il WTI resta sotto gli 81 dollari al barile, ma sulla settimana ha pesato il movimento del dollaro più che i fondamentali relativi alla domanda di energia espressa dal ciclo economico mondiale. Tutti i comparti beneficiano delle dichiarazioni cinesi in merito alla garanzia di offerta di moneta e credito stabili nel 2010 per realizzare un appropriato allentamento monetario da parte della Banca Centrale cinese. La Cina proverà, cioè, ad incanalare il credito bancario in settori chiave al fine di mantenere un certo equilibrio tra inflazione e crescita.
L'Energia chiude la settimana in calo a -1,8%, influenzata in modo non univoco dal dato sulle scorte di greggio negli Stati Uniti, che sono aumentate di 7,3 milioni di barili (la scorsa settimana), come comunicato dall'Energy Information Administration (EIA); le attese erano per un +1,5 milioni di barili. Al contrario, però, le riserve di distillati sono calate di 2,4 e scorte di benzina sono scese di 2,7 milioni di barili, contro una previsione di riduzione di 1,3 milioni.
I Metalli Industriali archiviano la settimana con una performance di +0,4%; ancora una volta i singoli metalli beneficiano delle intenzioni della Cina in termini di politiche fiscali e di gestione del ciclo economico, oltre alle notizie sull'India che si candida a contendere il ruolo di leader alla Cina nella domanda di Metalli Industriali e di Energia, così come la rivalutazione auspicata dello yuan cinese, che potrebbe dare ulteriore spinta al rialzo delle materie prime. Positiva anche la performance dei Metalli Preziosi (+0,2%) mentre gli Agricoli registrano un pesante -3,3%.
Tassi. La scorsa settimana i mercati hanno risentito della profonda incertezza che ha animato la discussione dei leader europei, prima dell’accordo raggiunto durante la riunione del Consiglio Europeo. L’Argentina, impegnata da tempo nel tentativo di rientrare sui mercati internazionali dei capitali, ha ottenuto nella settimana appena trascorsa, l’autorizzazione dalla SEC (Securitites and Exchange Commission) per l’offerta di scambio pari a 20 miliardi di dollari di vecchie obbligazioni in nuovi titoli obbligazionari. Lo ha dichiarato il Segretario alle Finanze Hernan Lorenzino. Dopo questa prima approvazione, l’Argentina ha depositato in Consob il prospetto per la nuova offerta di scambio. L’offerta resterebbe comunque condizionata al successo di un’emissione parallela di obbligazioni global con scadenza 2017, di ammontare non inferiore a un miliardo di dollari USA, non rivolta però alla clientela italiana. Il prospetto non ha indicato ancora la data di inizio dell'offerta e il periodo di adesione, che verranno eventualmente concordati con la Consob. Aspettative positive sul buon esito del collocamento delle nuove obbligazioni spingono i rendimenti delle obbligazioni del precedente swap al ribasso.
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