giovedì 19 dicembre 2013

Le regole per l'Unione bancaria dell'Eurozona

Il progetto di unione bancaria per evitare un'altra crisi di settore è costituito da diversi meccanismi complessi. I Ministri delle economie dei vari paesi della UE hanno valutato che è meglio anticipare i problemi per evitare fallimenti bancari nella zona euro che tentare di gestirli dopo. Intanto la missione di supervisione è affidata alla Banca centrale europea attraverso un elenco che conterrà le maggiori banche dell'Eurozona, circa 130 istituzioni. Questo elenco potrebbe aumentare se i paesi europei, non membri dell'Eurozona decidessero di entrare nel meccanismo. La BCE può anche fornire supervisione diretta alle piccole banche, se hanno problemi.Il Consiglio di Sorveglianza di questo nuovo organismo europeo sarà presieduto dal francese Danièle Nouy. Per svolgere questo nuovo compito, la BCE assumerà circa 1.000 persone e procederà nei prossimi mesi ad una valutazione del funzionamento del bilancio di queste banche a mezzo di stress test.L'obiettivo è quello di conoscere con la massima precisione possibile la situazione e  l'esigenze di finanziamento delle banche che sovrintende. L'idea è quella di riconquistare la fiducia degli investitori. Il risultato di questi esami sono previsti per l'autunno 2014. Nel frattempo gli europei hanno concordato nuove regole per i salvataggi bancari in tutto il continente, evitando di ricorrere ai contribuenti, come è avvenuto per Dexia Bank in Francia e Belgio.Ora, quando una banca è vicina alla bancarotta, la cauzione ("bail-in") si applicherà, al contrario di "bail-out" privilegiata durante la crisi passate, meccanismo che coinvolgeva denaro pubblico. Nel futuro i primi a pagare per eventuali default saranno gli azionisti e poi i creditori, che dovrebbero coprire almeno l'8% delle perdite della banca prima di poter usufruire di fondi di risoluzione nazionali, abbinati dal settore bancario.I depositi saranno garantiti fino a 100.000€. Sopra tale importo, gli individui e le piccole imprese riceveranno un trattamento preferenziale rispetto agli altri creditori.Ogni Stato membro dovrà vigilare affinchè i fondi d'intervento  raggiungano un livello dell'1% dei depositi coperti in 10 anni. Tali norme entreranno in vigore all'inizio del 2016. Per l'inizio 2016 è previsto un meccanismo di liquidazione con le regole di salvataggi bancari interni nell'area dell'euro. Questo meccaniscmo si applicherà a poco più di 300 banche, le più importanti della zona euro e per le banche transfrontaliere. Verrà creata una delibera consiliare ad hoc che dovrà scegliere se ricapitalizzare l'istituzione in sofferenza  o di liquidarla in modo ordinato.Un fondo unico completerà il particolare meccanismo utilizzato per organizzare il fallimento di una ristrutturazione bancaria o finanziaria. Elemento essenziale: il fondo sarà di circa 55 miliardi di € e sarà sovvenionato dal settore bancario stesso. Tuttavia, è previsto,al momento, la piena operatività solo tra un decennio. Nel frattempo, reti di sicurezza ("antiritorno") saranno fornite, coinvolgendo il Meccanismo europeo di stabilità (ESM), il fondo di soccorso della zona euro, una soluzione che si è scontrata a lungo con l'opposizione della Germania.

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