martedì 10 settembre 2013

L'economia italiana continua a perdere colpi

Nel secondo trimestre essa si è ridotta più di quanto inizialmente previsto, l'aumento delle esportazioni non è riuscito a compensare il crollo persistente della domanda dei consumatori a causa della più lunga recessione dalla seconda guerra mondiale. Il PIL è sceso dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, come ha comunicato oggi a Roma l'Istat. Ancora al 6 agosto le previsione erano di una contrazione dello 0,2%, invece la spesa dei consumatori è diminuita dello 0,4% e le vendite all'estero aumentate del 1,2% non sono state sufficienti a compensare il calo della domanda interna. La fiducia tra i dirigenti e le famiglie italiane hanno rafforzato nel mese di agosto le aspettative di una crescente produzione industriale ed è aumentato l'ottimismo sugli sforzi che il governo del primo ministro Enrico Letta sta facendo per rilanciare l'economia del terzo più grande paese dell'Euroregione. I rendimenti dei titoli italiani sono aumentati in questo mese per la preoccupazione sulla stabilità del governo, portando il rendimento a 10 anni ad un livello superiore ai Bonos spagnoli per la prima volta in 18 mesi."Gli ultimi indicatori sono coerenti con un miglioramento graduale: il calo della produzione dovrebbe avere una battuta d'arresto nei prossimi mesi", così il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha dichiarato oggi in un discorso. "I rischi al ribasso per questo scenario sono aggravati dalla preoccupazione degli investitori circa la possibile instabilità politica."In Italia il tasso di disoccupazione è sceso per il secondo mese successivo a luglio 12%. Eppure, la disoccupazione resta vicino al 12,2% registrata a maggio, la più alta dal 1977. L'attuale governo di Letta ha continuato le politiche di austerità di bilancio che l'Italia ha iniziato sotto il suo predecessore Mario Monti nel 2011 e nel 2012 nella lotta contro la crisi del debito sovrano effettuata in tutta l'Europa.

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