venerdì 30 agosto 2013

L'euro si rafforza nei confronti del dollaro

New York - L'euro è in calo contro la quotazione del dollaro di ieri, il biglietto verde va meglio del previsto secondo i dati USA su crescita e occupazione in un contesto internazionale in cui i timori di un intervento in Siria sembrano allontanarsi nel tempo. Ieri sera l'euro era acquistato 1,3241 dollari, contro 1,3338 dollari di mercoledì. La moneta unica europea è scesa leggermente contro la valuta giapponese a ¥ 130,18 contro 130,23 ¥ ieri. Il dollaro ha guadagnato terreno nei confronti della moneta giapponese a ¥ 98,32 contro 97,63 ¥ di mercoledì. La crescita economica negli Stati Uniti è stata significativamente rivista in fase di milioramento per il secondo trimestre (aprile-giugno), toccando il 2,5% annualizzato, riflettendo così una forte crescita rispetto alla prima stima ufficiale (1,7%).Sul fronte della disoccupazione, i nuovi annunci di chi cerca lavoro sono scesi in linea con le attese degli analisti, a 331.000 unità per la settimana conclusasi il 24 agosto.Tutto questo è una buona notizia per la Federal Reserve (Fed), che deve impostare una decisione molto importante per l'attuazione della politica monetaria del prossimo mese.La banca federale attualmente inietta 85 miliardi dollari al mese nel sistema finanziario degli Stati Uniti attraverso acquisti di asset per cercare di accelerare la ripresa, ma che ha anche l'effetto di erodere il valore del dollaro, poi recentemente ha fatto trapelare che potrebbe ridurre il suo aiuto, in presenza di una forte ripresa. Queste ultime settimane sono state caratterizzate da segni di conflitti in economia che in realtà non consentirebbe agli investitori di anticipare i miglioramenti di risposta nella prossima riunione del 17 e 18 settembre.Tuttavia, la buona notizia economica rafforza lo scenario di una imminente riduzione d'aiuto e spinge il dollaro in su. Alcuni analisti del mercato americano osservano che la calma temporanea restituita ai mercati suggerisce che la Fed potrebbe essere incline a ritirare il suo sostegno progressivamente prima del previsto, una ipotesi che mette la moneta unica sotto pressione.L'euro sta anche pagando il prezzo delle percentuali rese note della disoccupazione in Germania, che ha sorpreso in modo negativo, considerando che il paese rappresenta la più grande economia della zona euro.Inoltre, anche se la minaccia ora sembra meno imminente a causa di esitazione politica, un possibile intervento militare dell'Occidente in Siria ha continuato a pesare sui mercati, spingendo gli operatori a concentrarsi sui beni ritenuti più sicuri, come il dollaro e l'oro.

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