mercoledì 17 luglio 2013

La Banca d'Italia abbassa le previsioni di crescita del 2013 a -1,9%

Roma - La Banca d'Italia, in un rapporto pubblicato oggi ha rivisto fortemente al ribasso le sue previsioni di crescita del PIL in Italia per il 2013 all' 1,9% contro l'1% di gennaio, lasciando invariata la previsione per il 2014 (0, 7%). Tale revisione riflette una un andamento più debole del previsto soprattutto perché il rallentamento del commercio internazionale e le costanti tensioni sul mercato del credito, hanno ritardato la fine della fase recessiva dell'attività economica.La nuova previsione è più pessimista di quella dell'OCSE (-1,8%), del FMI (-1,8%), e della CEE (-1,3%).Infatti la contrazione economica è proseguita nel secondo trimestre 2013, anche se in modo meno intenso rispetto al primo trimestre al tasso dello -0,6%, secondo la Banca d'Italia. La stabilizzazione dell'attività economica è attesa entro la fine dell'anno, mentre il recupero si dovrebbe rafforzare nel 2014 con un'accelerazione del commercio estero e la graduale ripresa degli investimenti produttivi, anche se la stessa istituzione bancaria ha dichiarato che lo scenario presenta, al momento, un elevato grado d'incertezze. Ciò evidenzia i rischi delle prospettive per l'economia globale, le condizioni di liquidità aziendale e la disponibilità di credito.La domanda esterna potrebbe essere inferiore al previsto se il tasso di crescita nei mercati emergenti dovesse diminuire e la debolezza ciclica in Europa continuare.Inoltre, le prospettive sono soggette alla piena attuazione delle misure di politica economica promesse dal governo, compreso il rimborso di notevoli arretrati del debito della PA al settore privato. Altra vulnerabilità per il paese proviene da un eventuale aumento dei tassi di interesse da pagare sul suo debito molto elevato.

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