lunedì 15 aprile 2013

Paradisi fiscali nella UE

Jean Asselborn, ministro degli Esteri del Lussemburgo, oggi ha dichiarato di sperare che la lotta contro i "veri" paradisi fiscali diventi forte come la pressione esercitata sul suo Paese e sull'Austria per il superamento del segreto bancario. Durante una conferenza stampa a Vienna con il suo omologo austriaco, il conservatre Michael Spindelegger, ha espresso l'opinione che bisogna agire con la stessa fermezza che si è utilizzata con i paesi più piccoli dell'UE. Jean Asselborn si è dichiarato particolarmente rammaricato per la libertà concessa alle Channel Island, isole sotto il parziale controllo del Regno Unito, discusse con Londra "a quattro occhi", e con poca trasparenza su questo tema. "Né l'Austria né il Lussemburgo sono paradisi fiscali", ha insistito il capo della diplomazia lussemburghese, dicendosi favorevole ad andare nella stessa direzione sulla revoca del segreto bancario."Vogliamo stare con un partner che ha condiviso la stessa posizione per lungo tempo", ha detto Jean Asselborn. "Non è come se volessimo essere noi i buoni e gli austriaci designati come il male", ha aggiunto. Il primo ministro lussemburghese Jean-Claude Juncker, sotto la pressione dei suoi partner europei e degli Stati Uniti, ha accettato il 10 aprile una revoca parziale del segreto bancario, con scambio automatico dei dati dal 1° gennaio 2015, isolando in tal modo l'Austria che è l'unico paese dell'Unione europea a mantenere il segreto bancario. Il capo della diplomazia austriaca ha auspicato che il segreto bancario venga preservato per i cittadini austriaci. Il 9 aprile, il cancelliere austriaco, il socialdemocratico Werner Faymann ha dichiarato che l'Austria è disposta a negoziare l'abolizione del segreto bancario sancito dalla Costituzione del paese per i correntisti stranieri sul suo suolo.

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