sabato 24 novembre 2012

Bruxelles: nessun accordo sul bilancio UE

Rinviato al 2013 l'approvazione del controverso bilancio 2014-2020. Dopo due giorni di trattative non-stop, i Ventisette capi di Stato e di governo hanno dovuto constatare che attualmente è impossibile arrivare a un accordo all'unanimità, così come richiesto dalle regole dell'Unione. Si rivedranno ad inizio del 2013, quando il presidente permanente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy conta di poter raggiungere un'intesa in occasione di un nuovo summit da tenere a gennaio o febbraio.Per il presidente del Consiglio italiano Mario Monti l'ultima proposta di bilancio esaminata dal vertice contiene "progressi importanti, ma non sufficienti". Una situazione alla luce della quale "meglio un rinvio che una rottura", hanno osservato fonti italiane che guardano con ottimismo alla possibilità di trovare un'intesa all'inizio del prossimo anno. A decretare il fallimento del summit, sono state le molteplici fratture createsi all'interno dell'Ue, in particolare la posizione assunta dalla Gran Bretagna e il venir meno dell'asse franco-tedesco. Londra si è battuta strenuamente per ottenere maggiori tagli al futuro bilancio pluriennale rispetto agli 80 miliardi proposti da Van Rompuy raccogliendo intorno a sè altri cinque Paesi, secondo quanto reso noto al termine del vertice dal premier David Cameron: Germania, Svezia, Finlandia, Danimarca e Olanda. La Francia è così rimasta relativamente isolata e senza la sponda tedesca - nella sua difesa a oltranza della politica agricola comune (un fronte su cui può però contare sull'Italia), per la quale reclama un ulteriore recupero di risorse per 10 miliardi di euro oltre agli 8,8 già previsti dall'ultima bozza Van Rompuy. In questo contesto l'Italia è riuscita a limitare i danni sul fronte dei minori aiuti all'agricoltura rispetto al taglio iniziale di 4,5 miliardi ed anche su quello dei fondi destinati al Mezzogiorno, dove ha recuperatò circa un miliardo. Tutte cifre che dovranno però essere confermate in sede di accordo finale. Ma l'Eurocamera non è disposta a dare il suo via libera ad un bilancio ritenuto del tutto insufficiente a sostenere la crescita e lo sviluppo dell'Ue.

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