venerdì 5 ottobre 2012

India economia: urgente il bisogno di un nuovo slancio

L'economia di un altro paese del gruppo dei BRIC rallenta e deve fare i conti con la realtà di una economia globalizzata. Con l'incremento del 6,1%, l'economia del paese è al più lento slancio degli ultimi due anni. Il governo vorrebbe intervenire perchè è preoccupato per i dati economici recenti che in tre settori importanti dimostrano di essere d'ostacolo alla crescita: l'industria manifatturiera gestita con un incremento del solo 0,4%, rispetto al 7,8% dell'anno scorso. L'agricoltura di enorme importanza per la crescita in India è scesa a un misero 2,7% il minore degli ultimi undici anni, e la produzione delle miniere, che si è ridotta al 3,1%. A questo bisogna aggiungere la forte inflazione dello scorso anno all' 8-10%, che ha danneggiato l'economia nazionale. La banca centrale RBI ha tentato il contrasto con un aumento del tasso di base ora all'8,5%, che a sua volta ha rallentato la crescita economica. Gli economisti si aspettano pertanto che la RBI, nelle prossime riunione possa tagliare i tassi d'interesse per la prima volta dal marzo 2010.  Per altri stimoli il governo ha difficoltà. Sia l'ulteriore liberalizzazione dell'economia che maggiori contributi sono politicamente difficili da attuare. Il piano del primo ministro Manmohan Singh per consentire maggiori investimenti da parte degli investitori stranieri, deve fare i conti con gli scioperi nazionali di qualche giorno fa. Anche con le sovvenzioni il governo è sotto pressione. Una rupia debole, i prezzi elevati del petrolio e il sistema di crescente sostegno agricolo dovrebbe spingere il deficit di bilancio attualmente previsto al 4,6% del PIL al 5,5%. Per stimolare l'economia, il governo ora vuole parzialmente privatizzare le grandi imprese di Stato per accedere ad alcune delle loro riserve di cassa da investire nel paese. Circa 35 milioni di dollari dovrebbero essere impegnati in questa operazione. A medio termine, il governo e banca centrale dovrebbero anche cercare di migliorare la rupia e sostenre quelle società all'estero che possono acquistare energia e macchinari a costi inferiori.

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